ASSOCIAZIONE NAZIONALE

  PARACADUTISTI D'ITALIA

CIMA VALLONA, 58 ANNI DOPO. UN ALTARE DELLA MEMORIA, PRESIDIO DI VALORI.

Domenica 29 giugno 2025, nel cuore della suggestiva Valle del Digon, si sono tenute le celebrazioni per il 58° anniversario dell’Eccidio di Cima Vallona, una delle pagine più drammatiche ma anche più luminose della storia repubblicana, testimone del sacrificio di uomini dello Stato caduti in servizio.

Le commemorazioni si sono svolte con la consueta solennità, grande partecipazione popolare e il sentito raccoglimento che questa ricorrenza impone. Vi hanno preso parte autorità civili, militari e religiose, i familiari delle vittime, rappresentanti di numerose Associazioni d’Arma – tra cui Paracadutisti, Alpini, Carabinieri, Guardia di Finanza – oltre a un reparto di Incursori del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, accompagnato dal proprio Comandante, Colonnello Andrea Bandieri. Presenti anche molte amministrazioni locali e cittadini giunti da tutto il Triveneto e oltre.

Al centro della commemorazione, il ricordo dell’attentato terroristico del 25 giugno 1967, quando un gruppo secessionista sudtirolese del BAS (Befreiungsausschuss Südtirol) fece esplodere un traliccio dell’alta tensione. In risposta, furono inviati sul posto militari dell’Esercito, della Guardia di Finanza e reparti specializzati dei Paracadutisti.

Due ordigni esplosivi, abilmente occultati lungo il sentiero, seminarono la morte. Caddero:

  • il Capitano Carabiniere Paracadutista Francesco Gentile,

  • il Sottotenente Sabotatore Paracadutista Mario Di Lecce,

  • il Sergente Sabotatore Paracadutista Olivo Dordi,

  • e, poche ore dopo, l’Alpino Armando Piva.

Rimase gravemente ferito ma sopravvissuto il Sergente Maggiore Sabotatore Paracadutista Marcello Fagnani, tuttora testimone vivente e presente, ogni anno, con commovente fedeltà.

Il Segretario Nazionale dell’ANPd’I, Generale B. (ris.) Enrico Pollini, ha voluto sottolineare l’importanza della memoria e il ruolo irrinunciabile delle Associazioni d’Arma nella trasmissione dei valori fondanti della Repubblica:

“È per me un onore e un dovere essere qui oggi, in rappresentanza dell’ANPd’I, per rendere omaggio ai servitori dello Stato che offrirono la propria vita nell’adempimento del dovere. I loro nomi ci guidano, il loro sacrificio ci interpella e ci responsabilizza. Questo luogo non è solo un altare della memoria: è un presidio di valori.”

Anche il Consigliere Nazionale ANPd’I del Triveneto, Par. Roberto Dariol, in una nota, che ha voluto ricordare:

“È nostro dovere ricordare i loro nomi: Gentile, Di Lecce, Dordi, Piva e il sopravvissuto Fagnani. Quel tragico evento rappresenta per tutti noi un monito contro l’oblio, un richiamo al sacrificio e una responsabilità concreta. Le Associazioni d’Arma – e in particolare l’ANPd’I – hanno il compito di custodire e tramandare questa memoria.”

Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla Sezione ANPd’I di Alpago e al suo Presidente Luca Padovan, per il costante, silenzioso e prezioso impegno nella cura del Sacello in quota (2.216 metri) e dei luoghi dell’Eccidio.

“Un impegno – ha proseguito il Consigliere – che va oltre la celebrazione formale, e si fa testimonianza concreta di affetto, rispetto e fedeltà. Sentiamo il dovere di affermare, con rispetto e verità storica, che la presenza e la dedizione dell’ANPd’I nel custodire questo luogo sacro non sono in alcun modo secondarie. È qui che si misura il senso autentico del nostro appartenere.”

Pur riconoscendo la forza e la visibilità di altre storiche associazioni come quella degli Alpini, verso cui è stata ribadita sincera amicizia e stima, è stato riaffermato il ruolo dei Paracadutisti nella costruzione e nel mantenimento del senso stesso di questo luogo simbolico, che non appartiene a un singolo corpo, ma alla memoria collettiva della Nazione.

La cerimonia si è conclusa con la deposizione delle corone e il silenzio d’ordinanza. I volti tesi e commossi dei presenti erano il riflesso di un’emozione autentica, composta, condivisa.

“Il loro spirito di servizio – ha conclude il Consigliere ANPd’I – non è rimasto sepolto nella roccia. Vive. Vive in noi, vive in ogni giovane che, anche grazie alle Associazioni d’Arma, scopre il valore dell’impegno, dell’identità e dell’amore per l’Italia.”

Cima Vallona, anche quest’anno, si è confermata non solo come luogo del ricordo, ma come faro morale per tutti coloro che credono ancora nei valori del dovere, dell’onore e del servizio alla Patria. Un appuntamento che si rinnova, nella convinzione che la memoria non sia un rituale da custodire, ma una responsabilità da vivere.

ZAVORRATA DEL MONTELLO: EMOZIONE, MEMORIA, ONORE

Il Montello ha accolto i paracadutisti provenienti da tutta Italia per la manifestazione che unisce commemorazione, spirito di Corpo e dedizione alla Patria.

Tra i sentieri della Grande Guerra, là dove la storia d’Italia è stata scritta con il sacrificio di migliaia di giovani, si è svolta con straordinario successo la Zavorrata del Montello, appuntamento organizzato dalla Sezione di Treviso.

Un evento che è molto più di una marcia: è un momento di condivisione e di memoria, un atto collettivo per onorare chi ha dato la vita per l’Italia e per ribadire il valore della fratellanza tra paracadutisti.

La manifestazione ha preso avvio sabato 7 giugno con la cerimonia ufficiale a cui hanno partecipato numerose sezioni ANPd’I provenienti da ogni regione del Paese, testimonianza della forte coesione che lega i soci dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. Presente il Sindaco di Giavera del Montello, Andrea Macari, che ha sottolineato il profondo legame tra la comunità locale e i Paracadutisti dell’ANPd’I.

   

Il significato internazionale alla commemorazione è stato reso possibile grazie alla presenza di Sua Eccellenza Ivor Neil Coward, Console del Regno Unito,  il quale ha ricordato il comune sacrificio dei popoli nelle battaglie combattute su questo territorio.
Fondamentale il sostegno istituzionale portato dal Presidente della Provincia di Treviso, Par Stefano Marcon, che ha espresso l’importanza di tramandare alle nuove generazioni la memoria di quei tragici eventi. Alla cerimonia erano presenti anche il Segretario Nazionale ANPd’I, Gen (ris) Enrico Pollini,  il Consigliere Nazionale, Par Roberto Dariol, la Presidente provinciale del Comitato 10 Febbraio, Martina Lacchin e le amministrazioni di tutta l’area montelliana e numerose autorità civili e militari.

Nel suo saluto inaugurale, il Fiduciario del Nucleo Montello, Par Romeo Viezzer, cerimoniere della manifestazione, ha ricordato come la Zavorrata, giunta ormai alla sua tredicesima edizione, rappresenti un appuntamento che unisce storia, natura e memoria. “Percorrere questi sentieri — ha sottolineato — significa non solo onorare il passato, ma vivere attivamente la storia in un clima di pace e di condivisione, per riflettere sul presente e costruire un futuro di speranza e solidarietà. La Zavorrata del Montello non è solo un appuntamento sportivo e commemorativo: è un viaggio nella memoria, un modo per vivere la storia in prima persona e per riflettere sul valore della pace e della solidarietà tra i popoli,” ha evidenziato Viezzer.

Domenica 8 giugno, con partenza alle ore 7, la Zavorrata ha preso concretamente vita: 17 km lungo i sentieri del Montello, zaino da 10 kg sulle spalle, in un percorso che non è soltanto fisico ma soprattutto simbolico. Marciare sui tracciati della Grande Guerra, fermandosi per rendere onore ai Caduti nei luoghi dove la storia è ancora tangibile, è stato per tutti i partecipanti un gesto di altissimo valore.

Il Generale Pollini  ha consegnato il premio al paracadutista più anziano che ha completato l’intero tracciato: Piero Gatto, classe 1941, 83 anni, della Sezione di Bassano, che ha percorso i 17 km insieme al plotone commemorativo, dimostrando ancora una volta che lo spirito paracadutista non conosce età.

La competizione è stata vinta dalla coppia Bacco – Federici, in rappresentanza della Sezione Fiemme Fassa e del gruppo BAO, con un tempo di 1 ora, 52 minuti e 39 secondi, un risultato di assoluto rilievo considerando il tracciato impegnativo e la zavorra imposta.

Ancora una volta l’ANPd’I ha dimostrato la propria capacità di coniugare l’onore con il passato, trasmettendo l’energia e la coesione del presente.
Due giornate intense che hanno riaffermato i valori che fanno grande tutta l’ANPd’I, garantendone la continuità nel tempo.

 

NEL SEGNO DELLA MEMORIA E DELL’ONORE

Nel cuore verde del Parco Giochi di Pianezze, sotto un cielo terso e carico di significato, la Sezione Berica dell’ANPDI, assieme ai Nuclei di Arcugnano e del Basso Vicentino, ha commemorato domenica 25 maggio il sesto anniversario della posa del Cippo dedicato al C.le paracadutista Luciano Dal Lago, vittima dell’incidente della Meloria del 9 novembre 1971.

Una cerimonia sobria, intensa, segnata da quel senso profondo di appartenenza che distingue da sempre le associazioni d’arma. A dare inizio alla giornata è stata la celebrazione della Santa Messa in memoria di tutti i Caduti, officiata con toccante spiritualità da Don Carlo, e conclusa dalla benedizione della corona d’alloro e dalla lettura della Preghiera del Paracadutista, voce carica di emozione quella del Presidente sezionale, par. Mariano Pasqualin.

A seguire, il corteo si è spostato presso il Cippo, dove le bandiere italiana e inglese, issate con onore durante l’alzabandiera, hanno aperto ufficialmente la commemorazione. La presenza delle due insegne non è solo simbolica: come ricordato dallo stesso Presidente Pasqualin, «quando facciamo memoria dei Caduti della Meloria, ricordiamo anche gli uomini dell’equipaggio della RAF. È per questo che oggi sventola anche la bandiera inglese, ed è per questo che ora su questo Cippo poggia una pala di elica d’aereo, simbolo concreto e tangibile di quel tragico volo».

Particolarmente significativa la scopertura della pala di un motore di un Lockheed C-130 Hercules, aereo identico a quello precipitato nelle acque della Meloria. Donata dal socio Giancarlo Cosaro, esperto restauratore di armi e cimeli bellici, la pala rappresenta oggi un ulteriore frammento di memoria custodita.

Alla cerimonia hanno partecipato con sentita presenza il Presidente della Provincia di Vicenza, dott. Nardin (presente alla Messa), il Sindaco di Arcugnano ing. Marco Carollo, la sindaca di Zovencedo dott.ssa Marchesini, oltre a numerose rappresentanze di associazioni d’arma e volontariato: ANPD’I di S. Lucia di Piave e Valdalpone, l’Associazione Arma Aeronautica Nucleo Colli Berici, gli Amici Alpini e la Protezione Civile di Arcugnano.

Il presidente Mariano Pasqualin ha sottolineato il significato profondo dell’iniziativa:

«Questo Cippo, fortemente voluto dai paracadutisti del Nucleo Arcugnano, ricorda il nostro concittadino Luciano Dal Lago, ma con lui onoriamo anche tutti i 46 paracadutisti e i 6 aviatori caduti in quella tragica esercitazione. Alcuni, come il tenente Ernesto Borghesan di Breganze, non furono mai ritrovati. A loro dedichiamo non solo monumenti e targhe, ma soprattutto il nostro ricordo, perpetuato nel tempo da questi segni sul territorio: una vera geografia della memoria.»

Ha quindi voluto citare il pensiero di un Consigliere Nazionale ANPDI:

«È alle associazioni combattentistiche e d’arma che è affidata l’eredità della memoria. I caduti meritano segni tangibili, ma soprattutto il nostro impegno nel trasmettere alle nuove generazioni il senso dell’onore e dell’amore per la Patria.»

La cerimonia si è conclusa con la consegna di attestati di riconoscimento: al già citato Giancarlo Cosaro, ai paracadutisti Vittorio Peruzzo (Fiduciario del Nucleo di Arcugnano), Giampietro Dal Lago e Silvano Munaretto, custodi del sito commemorativo.

Un ringraziamento è stato infine rivolto a tutte le autorità civili e religiose che hanno sostenuto e accompagnato negli anni queste iniziative: il Sindaco Carollo e le passate amministrazioni comunali di Arcugnano, in particolare il Sindaco emerito Vittorio Zolla, che ben 17 anni fa intitolò il parco giochi proprio a Luciano Dal Lago; e i parroci Don Carlo, Don Luigi e Don Lucio, sempre vicini all’opera delle Associazioni d’Arma.

SPIRITO DI CAMERATISMO E MEMORIA STORICA: CELEBRAZIONE CONGIUNTA DELLE SEZIONI PIAVE E VITTORIO VENETO

In una giornata pregna di significato nella storia associativa dell’ANPD’I, si è svolta la prima celebrazione congiunta delle sezioni Piave e Vittorio Veneto, un evento che ha saputo unire tradizione, memoria e spirito di corpo in un’unica, coinvolgente manifestazione. La ricorrenza ha assunto un valore ancora più simbolico coincidendo con il quarantesimo anniversario della fondazione della sezione di Vittorio Veneto.

L’incontro, frutto di una collaborazione nata negli ultimi anni durante le commemorazioni al Bosco delle Penne Mozze a Cison di Valmarino, ha visto la partecipazione di numerose autorità locali, tra cui l’Assessore Maria Borboletto in rappresentanza del Comune di Montebelluna, il Sindaco di Pederobba, Marco Turato, e quello di Cornuda, Enrico Gallina.

Le celebrazioni sono con l’ammassamento nei pressi del cimitero, proseguendo con lo sfilamento lungo il Viale della Rimembranza fino al Monumento ai Caduti antistante la Chiesa Parrocchiale. Un momento di particolare intensità è stato vissuto durante l’Alzabandiera, con il Tricolore issato all’apice del pennone e mantenuto a mezz’asta per un minuto in segno di rispetto. Successivamente, con un commovente minuto di silenzio in ricordo di Papa Francesco, la bandiera è stata riportata in cima al pennone.

La cerimonia è continuata con la deposizione di una corona ai Caduti, adornata non solo dal Tricolore ma anche da un fiocco bianco e giallo. I presidenti delle due sezioni, Par. Bruno Perin della Piave e Par. Davide Sommaville di Vittorio Veneto, hanno rivolto il loro saluto alle autorità, alle associazioni e a tutti i presenti, sottolineando nel loro intervento come i nomi Piave e Vittorio Veneto rappresentino luoghi carichi di significato per la storia nazionale, ancora vivi nella memoria collettiva del territorio.

“Piave e Vittorio Veneto sono due nomi carichi di significati per il nostro Paese,” hanno ricordato i presidenti, “e ancora molto vivi nel nostro territorio. Piave, fiume sacro alla Patria, che dopo la disfatta di Caporetto, vide l’estrema linea di difesa nelle battaglie di arresto contro l’avanzata austroungarica. Vittorio Veneto, città della Vittoria ma anche città natale di Alessandro Tandura, tenente degli Arditi Alpini e primo paracadutista della storia in azione di guerra, a cui la sezione vittoriese è intitolata.”

Nel suo intervento, il vicepresidente della Provincia di Treviso, Dott. Fabio Maggio, insieme alla vicesindaco di Farra di Soligo, Dott.ssa Silvia Spadetto, ha ribadito l’importanza delle associazioni d’arma e sottolineato il valore della collaborazione tra le due sezioni “in un momento storico che tende alla divisione e all’individualismo”.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto alle numerose sezioni sorelle presenti, alle varie associazioni d’arma, ai membri della Banda Musicale di Pederobba che hanno accompagnato la cerimonia con le loro note solenni, e all’Istituto del Nastro Azzurro, rappresentato dalla sua presidente, figlia di un carrista decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare della divisione Ariete, che condivise con la divisione Folgore l’epopea di El Alamein.

A conclusione della parte ufficiale, verso le 16.00, cinque paracadutisti hanno offerto uno spettacolare lancio sul campo sportivo, dispiegando nel cielo azzurro un Tricolore di oltre 200 metri quadrati, suscitando l’entusiasmo e l’ammirazione dei presenti. La giornata si è conclusa presso i locali della Pro Loco di Col San Martino con un pranzo sociale che ha rafforzato ulteriormente lo spirito di cameratismo e collaborazione tra le due sezioni.

L’evento è stato definito da tutti “una festa bella, riuscita bene”, e ha rappresentato un esempio concreto di come la memoria storica e i valori fondanti del paracadutismo militare italiano possano essere tramandati alle nuove generazioni attraverso iniziative che uniscono invece di dividere, in perfetta sintonia con il motto “Folgore!”

L’ONORE DELLA MEMORIA: DONATA AL 185° RRAO LA MAVM DEL PARACADUTISTA SILVIO INFANTI

In occasione dell’80° anniversario dell’Operazione Herring, si è tenuta presso la Caserma Pisacane di Livorno una toccante cerimonia che ha visto protagonista la memoria di un valoroso paracadutista italiano. La Medaglia d’Argento al Valor Militare conferita al Paracadutista Silvio Infanti, originario di Bagnarola (PN), paese limitrofo a Portogruaro, e caduto durante la storica Operazione Herring, è stata formalmente donata alla Sala dei Ricordi del 185° Reggimento Ricognizione e Acquisizione Obiettivi (RRAO), erede dello spirito combattivo dello Squadrone F a cui Infanti apparteneva.

Il momento commemorativo ha rappresentato un ponte tra passato e presente, unendo memoria, riconoscenza e identità in un gesto dal profondo significato simbolico. Con questa donazione si rinnova il principio irrinunciabile secondo cui “nessun sacrificio per la Patria deve essere dimenticato”. La medaglia andrà ad affiancare la memoria di un altro portogruarese, il Paracadutista Daniele Cusan, a cui è già intitolata la sala didattica del Reggimento.

Durante la cerimonia, il rappresentante dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia ha sottolineato l’importanza del ruolo delle Associazioni d’Arma nel custodire e trasmettere la memoria dei Caduti, con particolare attenzione alle nuove generazioni che rappresentano il futuro delle Forze Armate e della nazione.

Un caloroso ringraziamento è stato espresso al Colonnello Margutti, comandante del 185° RRAO, per l’immediata e sentita adesione all’iniziativa. Un riconoscimento speciale è stato rivolto a Lucien Milan, pronipote di Silvio Infanti, per la sensibilità dimostrata e per aver voluto che il ricordo del suo antenato diventasse patrimonio condiviso di tutti i Paracadutisti italiani.

Questa donazione incarna il senso più profondo della missione dei paracadutisti e delle associazioni militari: onorare la memoria attraverso atti concreti, affinché il tempo non offuschi mai il valore di chi ha servito la Patria con estremo coraggio.

 

PRIMO SEMINARIO DI PARACADUTISMO DEL 3° GRUPPO TRIVENETO A BASSANO DEL GRAPPA

Sabato 5 Aprile 2025, presso la Sezione A.N.P.d’I. di Bassano del Grappa, si è svolto con successo il primo Seminario di Paracadutismo del 3° Gruppo “Triveneto”. L’evento ha rappresentato un importante momento di aggiornamento tecnico e di rafforzamento dei legami tra le diverse sezioni dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia.

La giornata, caratterizzata da un’intensa attività formativa, ha visto la partecipazione di numerosi paracadutisti provenienti dalle sezioni di Bassano, Caorle, Portogruaro, Verona2, Vicenza, Venezia, Trento e Treviso, confermando la vitalità e la coesione del movimento paracadutistico nel Triveneto.

La presenza del Direttore Tecnico Nazionale Par. Alberto Benatti e del Consigliere Nazionale Par. Roberto Dariol, sottolinea l’importanza dell’iniziativa nel quadro delle attività nazionali dell’associazione.

Il seminario, oltre al suo valore tecnico-formativo, ha rappresentato un’occasione di sano cameratismo tra paracadutisti, confermando il forte spirito di corpo che anima l’associazione. “Lanciamo oggi un forte segnale! Noi siamo pronti, siamo sempre sul pezzo e l’A.N.P.d’I. c’è sempre stata e sempre ci sarà”, è stato il messaggio condiviso dai partecipanti.

L’evento si inserisce nel quadro delle attività preparatorie in vista della prossima esercitazione in Albania, ulteriore testimonianza dell’impegno continuo e della professionalità che caratterizzano l’A.N.P.d’I.

CERIMONIA SOLENNE PER I CADUTI E DISPERSI IN GUERRA A CESAROLO (VE): UN TRIBUTO ALLA MEMORIA

Toccante e significativa cerimonia dedicata ai caduti e dispersi in guerra celebrata a Cesarolo, frazione del comune di San Michele al Tagliamento (VE). L’evento ha visto una grande partecipazione, a testimonianza del profondo rispetto che la comunità nutre per coloro che hanno sacrificato la propria vita per la Patria.

Una presenza significativa è stata quella della delegazione ANPd’I di Portogruaro con il proprio labaro, intitolato a Mario Cecco, figura di spicco del paracadutismo italiano. A Cesarolo, una via è dedicata proprio a questo valoroso militare, che non è annoverato tra i caduti, ma è ricordato come Grande Invalido di guerra, testimone vivente del sacrificio dei “Leoni della Folgore”.

Particolarmente toccanti sono state le parole pronunciate dal Comandante del 5° Reggimento Lanciarazzi “Superga” di Portogruaro, il Paracadutista artigliere Colonnello Massimo Cocco: “Un soldato muore due volte, la prima in battaglia, la seconda quando viene dimenticato. È compito delle associazioni d’arma tenere viva la memoria dei nostri Caduti.”

Durante la commemorazione è stato ricordato che Mario Cecco fu coetaneo, amico e commilitone di Vittorio Bertolini, padre dell’attuale Presidente dell’associazione. Questo legame personale ha reso la cerimonia ancora più sentita e ha sottolineato l’importanza di preservare e tramandare le tradizioni che celebrano il sacrificio e il valore di chi ha servito il Paese.

La cerimonia ha visto la presenza di importanti simboli della tradizione paracadutistica, tra cui il Medagliere Nazionale ANPdI.

Nonostante la progressiva scomparsa degli ultimi ex combattenti e reduci di guerra, eventi come questo dimostrano quanto sia fondamentale mantenere vivo il ricordo di chi ha dato tutto per la nazione, confermando che la memoria storica è un valore fondamentale per costruire un futuro consapevole.

TORNA LA ZAVORRATA DEL MONTELLO: SPORT, STORIA E COMMEMORAZIONE

Il 7 e 8 giugno 2025 ritorna la celebre “Zavorrata del Montello”, giunta alla XIII edizione. L’evento, organizzato dalla sezione A.N.P.d’I. di Treviso e dal Nucleo Montello con il patrocinio del Comune di Giavera del Montello (TV), si presenta con un percorso rinnovato che privilegia i sentieri boschivi del territorio.

Il sabato pomeriggio sarà dedicato alla cerimonia ufficiale, che vedrà la partecipazione delle autorità locali e dei rappresentanti delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali. La manifestazione prevede una solenne sfilata da Villa Wassermann fino al Cimitero Inglese di Giavera del Montello, momento di profondo significato storico e commemorativo.

La competizione, marcia zavorrata di 18 km per squadre di due partecipanti, è aperta ai Reparti in servizio delle Forze Armate Italiane e agli iscritti alle Associazioni d’Arma Italiane e delle nazioni amiche. Mentre le squadre competitive affronteranno il percorso con zaino da 10 kg e divisa regolamentare, amici e simpatizzanti potranno scoprire il sentiero storico della Grande Guerra, toccando luoghi simbolo come il Monumento a Francesco Baracca, l’Ossario del Montello e il Monumento ai Ragazzi del ’99.

Villa Wassermann, teatro della battaglia del Solstizio del 19 giugno 1918, sarà il cuore dell’evento, offrendo possibilità di alloggiamento e ospitando i ranci conviviali del sabato sera e della domenica.

Per informazioni e iscrizioni: Segreteria Sezione ANPDI Treviso – Treviso@assopar.it 

PREZIOSO DONO AL MUSEO DEI PARACADUTISTI: UN ANTICO RICAMO DI SAN MICHELE ARCANGELO

Il Museo dei Paracadutisti presso il Centro Addestramento Paracadutismo (CAPAR) si arricchirà di un prezioso ricamo del XVIII secolo raffigurante San Michele Arcangelo, patrono dei paracadutisti. Il dono è stato offerto dal par. Adriano Tocchi, che nel corso della sua lunga militanza associativa ha ricoperto i ruoli di Presidente della Leggi tutto “PREZIOSO DONO AL MUSEO DEI PARACADUTISTI: UN ANTICO RICAMO DI SAN MICHELE ARCANGELO”

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