Museo Aviotruppe

MUSEO STORICO DELLE AVIOTRUPPE


Il Museo nasce come “Sala Ricordi” il 24 Ottobre del 1971 ed è collocato all’interno della Caserma “Vannucci” a Livorno. Nel 1992 viene trasferito in alcuni locali appositamente allestiti all’interno del “Palazzo del Picchetto” sede della Caserma “Bagna” nella stessa città. Dopo varie vicissitudini, grazie all’interessamento dei Comandanti della Brigata FOLGORE che si sono succeduti alla guida della Grande Unità, si arriva ad un importante ricollocazione del Museo presso la casa madre del paracadutismo militare italiano: il Centro Addestramento Paracadutismo in Pisa. Il Museo si sviluppa su 15 sale espositive disposte in ordine cronologico, occupa una superficie di oltre 800 mq e raccoglie circa 3000 pezzi delle più diverse tipologie di materiale. Uniformi, armamenti, stemmi, distintivi, oggetti comuni del soldato e documenti autentici raccontano la storia dei paracadutisti grazie anche alle donazioni di reduci di ogni di ogni epoca e dei loro familiari, che hanno così voluto lasciare ai posteri un ricordo loro o dei loro cari. È inoltre doveroso riconoscere il contributo dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, concretizzatosi nella promozione di sottoscrizioni a favore del Museo e nella ricerca tra i suoi soci di materiali e cimeli d’epoca.

SALA 1 – MEDAGLIE D’ORO La visita al Museo inizia con la raccolta delle Medaglie d’Oro al Valor Militare conferite ai paracadutisti dalla nascita della Specialità ai giorni nostri. Si tratta di 40 decorazioni, tutte corredate di foto e motivazione, delle quali 31 conferite alla memoria.

SALA 2 – I PRECURSORI La sala si presenta con una esposizione di riproduzioni di disegni di Leonardo da Vinci, tratti dal Codice Atlantico, e di altre riproduzioni di opere di autori vari per giungere, sempre per immagini, alla 1^ G.M. che vede il paracadute impiegato come emergenza a bordo dei palloni frenati da osservazione. Il suo primo impiego, come vettore al combattimento, risale all’estate del 1918.

SALA 3 – LE SCUOLE Nel Marzo del 1938, per volere del M.llo dell’Aria e Governatore della Libia Italo Balbo, nasce presso l’aeroporto “Cagna” di Castel Benito (Tripoli) la prima Scuola di paracadutismo alle dipendenze della Regia Aeronautica. Il reclutamento è effettuato tra gli Ascari Libici con i quali viene formato il 1° Btg. Par. Libici “Fanti dell’Aria”. Nel Marzo del 1939 è costituita a Tarquinia (VT), presso l’aeroporto “Sostegni”, la seconda Scuola Italiana di Paracadutismo. Qui vengono formati tutti i battaglioni della “FOLGORE” e parte della Divisione “NEMBO”. Nel Novembre del 1942, a causa del sovraffollamento di Tarquinia, viene costituita la Regia Scuola Paracadutisti di Viterbo che formerà la parte restante del personale della Divisione “NEMBO” e della costituenda Divisione “CICLONE”.

SALA 4 – EL ALAMEIN Nel Nordafrica le truppe tedesche non sono più in grado di mantenere il ritmo iniziale di avanzata. I reparti italiani del X Corpo d’Armata sono sistematicamente attaccati e messi in difficoltà. La situazione per le Forze dell’Asse diviene insostenibile e si decide di inviare in rinforzo la migliore Divisione italiana: la FOLGORE. Ad essa è assegnato l’estremo tratto del fronte meridionale lungo circa 14 Km. La notte del 23 Ottobre 1942 ha inizio il terzo e definitivo scontro che passerà alla storia come Battaglia di El Alamein e che vedrà l’annientamento della Divisione. Nonostante indicibili sofferenze e mille difficoltà i paracadutisti dimostrano la loro combattività e la loro tenacia dando molto filo da torcere al nemico. Infatti, su un totale di 36 Medaglie d’Oro al V.M. conferite ai soldati italiani per i fatti d’arme di “El Alamein”, ben 23 vanno ai paracadutisti della “FOLGORE”.

SALA 5 – CAMPAGNA DI TUNISIA A fine 1942 a Tripoli con i superstiti della Divisione FOLGORE, con i complementi e con i dimessi dagli ospedali viene costituito il 285° Btg. Par. “FOLGORE” al comando del Cap. Lombardini (M.A.V.M.). I combattimenti proseguono in Tunisia con la presa della rocca di Takrouna, 20 Aprile 1943. A Capo Bon (13 Maggio 1943) si conclude definitivamente l’epopea della “FOLGORE” in Africa Settentrionale. I superstiti sono internati in numerosi campi di prigionia dove le sofferenze continuano.

SALA 6 – NEMBO Dopo l’eroica resistenza della “FOLGORE” e la sua distruzione, lo Stato Maggiore del Regio Esercito decide la formazione di una seconda Divisione paracadutisti denominata “NEMBO”. Nel Novembre del 1942 questa è schierata in Toscana. Terminato l’addestramento, il 3° Btg. del 185° Rgt. è inviato sulla frontiera della Venezia Giulia e, successivamente per contrastare lo sbarco degli alleati viene rischierato con il resto del Reggimento in Sicilia. Il grosso della Divisione viene trasferito in Sardegna.

SALA 7 – CAMPAGNA DI LIBERAZIONE Dopo il sofferto cambiamento di alleanze concretizzatosi l’8 settembre del ’43, le prime unità del ricostituito Esercito Italiano tra le cui fila si schiera il 185° Rgt. Par. vengono ridenominate, a partire dal 28 Settembre del 1943, 1° Raggruppamento Motorizzato. Tra gli scontri più noti si ricorda la battaglia di Monte Lungo. Dal 18 Aprile al 24 Settembre 1944 è costituito il Corpo Italiano di Liberazione (CIL). Con lo scioglimento della Divisione “NEMBO”, il 1° Ottobre del 1944 si costituisce il Gruppo di Combattimento “FOLGORE” che partecipa sul fronte Adriatico alla Campagna di Liberazione del territorio nazionale occupato dal nemico. Contemporaneamente al 1° Raggruppamento Motorizzato, nasce il 1° Squadrone da Ricognizione “FOLGORE”, più noto come “Squadrone F”, che parteciperà all’operazione “Herring 1” con un lancio oltre le linee nemiche il 20 Aprile 1945 nelle zone di Poggio Rusco, Mirandola, Ostiglia e San Pietro in Casale.

SALA 8 – SCUOLA DI TRADATE Il Centro di Addestramento Paracadutisti della Repubblica Sociale Italiana nasce alla fine del 1943 a Tradate (Va). Esso si avvarrà degli istruttori e dei materiali provenienti dalle scuole, ormai chiuse, di Tarquinia e di Viterbo. Qui verranno addestrati i paracadutisti del 3° Btg. “Azzurro” che, con i reduci delle operazioni in Sardegna ed in Sicilia, parteciperanno ai combattimenti di Anzio e di Nettuno per frenare lo sbarco alleato. Verranno rischierati, sul finire della guerra, sul fronte alpino-occidentale.

SALA 9 – 1° BTG. PAR. “MAZZARINI” L’Unità, viene costituita a Brescia, nel Settembre del 1943, con elementi provenienti dai vari reparti paracadutisti preesistenti. Inizialmente denominata “FULGOR”, prenderà poi il nome del S.Ten. Mazzarini, istruttore paracadutista a Viterbo e primo caduto del reparto. Il battaglione troverà impiego per il controllo del territorio in Piemonte.

       

SALA 10 – SALA MULTIMEDIALE In questo luogo è custodita parte della documentazione originale del paracadutismo militare italiano, dal 1943 al 1945, costituita dai ruolini della Divisione “NEMBO”, dai giornali ufficiali, dalla rubrica dei lanci di Tarquinia e Viterbo e dagli stemmi araldici dei reparti paracadutisti. Non mancano numerosi testi sul paracadutismo.

 

SALA 11 – ANNI ’50-’60 RITORNO A PISA Terminato il secondo conflitto mondiale, le clausole limitanti del trattato di pace non consentono la formazione di grandi unità paracadutiste. Ciononostante, il 1° Centro di Paracadutismo del dopoguerra sorge a Roma nel 1946 (Palazzo Salviati) per tornare successivamente a Viterbo nel 1949. Nel luglio del 1957 i paracadutisti ritornano a Pisa.

   

SALA 12 – ANNI ’70 – MATERIALE AVIOLANCISTICO Nella sala sono esposti vari modelli di paracadute, di uniformi e di riproduzioni in scala di velivoli impiegati per l’attività aviolancistica. Particolare attenzione è attribuita al velivolo C-119, maggiormente usato in quel periodo storico. Un piano di coda dell’aeroplano è stato donato dalla 46^ Brigata Aerea di Pisa ed è ora esposto presso il museo.

     

SALA 13 – MELORIA E 3° BTG. “POGGIO RUSCO” Nel 1970 velivoli britannici e paracadutisti italiani effettuano manovre congiunte sul territorio nazionale con particolare riferimento alle regioni di Toscana, Sicilia e Sardegna. Purtroppo un aereo britannico si inabissa presso le secche della Meloria il 9 novembre del 1971. Foto, disegni, materiale vario e articoli a ricordo del tragico incidente sono esposti presso il museo. La disgrazia provoca la morte dei 7 membri inglesi dell’equipaggio e dei 46 paracadutisti del 2° Btg. a bordo del velivolo C130 della R.A.F.. Un sottufficiale del 9° Btg. Col Moschin perde la vita durante le operazioni di ricerca e soccorso.

SALA 14 – OPERAZIONI FUORI AREA In questa sala si trovano testimonianze di foto, disegni, materiali, armamenti ed equipaggiamenti del personale della Brigata Paracadutisti che ha partecipato alle operazioni condotte dall’Esercito Italiano all’estero, dal 1982 ad oggi.

SALA 15 – R.A.S. E ANTARTIDE Il CAPAR ospita il Reparto Attività Sportive (R.A.S.) specializzato nelle molteplici discipline del Paracadutismo. Le attività sportive iniziano negli anni ’50 e sono gestite dal Centro Sportivo Esercito (C.S.E.) e Centro Interforze. Nel 1966 nasce ufficialmente la rappresentativa nazionale di paracadutismo. Sotto il profilo scientifico, Personale della Cp. Aviorifornimenti ha partecipato ad una missione dell’ENEA in Antartide con lancio di materiali a Baia Terranova.

DOVE SIAMO

Il Museo è ubicato in Via di Gello, 138, 56123 Pisa. Adiacente alla Caserma “GAMERRA”, sede del Centro Addestramento Paracadutismo.
ORARI DI APERTURA: da Martedì a Sabato 09.30-12.30/14.00-17.00 – Domenica 09.30-13.00 (solo su appuntamento). CHIUSO IL: 1° e 6 Gennaio – S. Pasqua e Lunedì dell’Angelo – 1° Maggio – Dal 10 al 20 Agosto – 1° Novembre – 8, 25 e 26 Dicembre.

CONTATTI

E-MAIL: museocapar@cepara.esercito.difesa.it
Recapiti telefonici: 050 564509 int. 0372 – Cell. 335 1887186


 

 

 

 

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