ASSOCIAZIONE NAZIONALE

  PARACADUTISTI D'ITALIA

IMPROVVISAMENTE MANCATO IL SOCIO DELLA SEZIONE DI TRIESTE C. le Magg. Alp. Par. in congedo MASSIMO BELLINI.

Domenica 24 agosto, mentre rientrava da un’escursione in montagna, è mancato improvvisamente il C.le Magg. Alp. Par. Massimo Bellini, “Lindo“. Socio da 40 anni dell’A.N.P.d’I., nel 1988 aveva acquisito le qualifiche di IP/DL militare, divenendo una delle colonne portanti della Sezione di Trieste e formando decine e decine di allievi. Dal carattere “rude ma sincero” si distingueva per la gioiosa partecipazione a tutte le attività associative, diventando un esempio da imitare per tutte le più giovani generazioni di paracadutisti.

Non sarai dimenticato Lindo!  Il Cielo che tanto hai amato Ti accolga nella sua Divina Pace.

FESTA DELLA FRATELLANZA AL PRESENA

Passo Paradiso – Ghiacciaio del Presena, Domenica 24 agosto 2025.
In uno scenario di straordinaria suggestione naturale si è svolta la 48ª edizione della Festa della Fratellanza, appuntamento ormai storico che ogni anno richiama associazioni e autorità italiane e austriache sui luoghi che furono teatro della Grande Guerra.

La cerimonia, istituita nel 1977 dall’intuizione dell’alpino Emilio Serra e del Kaiserjäger Kurt Steiner, è organizzata dal Museo della Guerra Bianca di Vermiglio, con il sostegno del Comune di Vermiglio, della Provincia autonoma di Trento, della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e del Museo Storico del Trentino.

Anche l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia ha voluto portare la propria testimonianza di vicinanza e memoria attraverso la presenza della Sezione di Trento, che ha sfilato insieme alle numerose delegazioni d’arma intervenute: Alpini, Kaiserjäger, Paracadutisti della Folgore, Schützen e Standschützen dell’Euregio, nonché rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche italiane e austriache.

 

La giornata è stata scandita dalla suggestiva sfilata dal Presena e dalla Santa Messa in quota, accompagnata dal Corpo Bandistico Ossana Vermiglio e dal Coro Santa Maria Assunta di Tassullo. Significativa anche la presenza di molte autorità locali, provinciali e delle due sponde dell’arco alpino, unite in un comune momento di riflessione e memoria.

Più di un secolo fa, su queste stesse montagne, migliaia di giovani furono costretti a combattersi in condizioni estreme, pagando con la vita non solo i colpi del nemico, ma anche il gelo e le sofferenze della cosiddetta “guerra bianca”. Oggi, nello stesso scenario, la Festa della Fratellanza rinnova il suo messaggio di pace, dialogo e cooperazione tra i popoli, condannando con fermezza i conflitti e le disumanità che ancora insanguinano il mondo.

Per i Paracadutisti dell’ANPd’I, la partecipazione a questa ricorrenza è motivo di orgoglio e di impegno: custodire la memoria, onorare i caduti e ribadire, con la propria presenza, che i valori di fratellanza, solidarietà e servizio non appartengono soltanto al passato, ma continuano a guidare il presente e il futuro dell’Associazione.

 

GRANDE PARTECIPAZIONE AI FUNERALI DEL TEN.COL.(ris) MARCO MATTIA MAGRETTI PRESIDENTE DELLA SEZIONE ANPd’I DI ROMA

Ieri 22 agosto come preannunciato si sono svolti i funerali di MARCO MATTIA MAGRETTI in una affollatissima chiesa, alla presenza dei Suoi Famigliari e delle insegne associative a partire dal Labaro Nazionale, il Labaro a lutto di Roma e tanti altri ancora: citarli tutti è difficile e non vogliamo dimenticarlo nessuno soltanto dirvi Grazie della Vostra presenza!!.

Una “moltitudine amaranto” si è riversata, come impetuosi  ruscelli e fiumi, nell’immenso “mare di amicizia, cameratismo, dedizione e amore” che  Marco Mattia era per tutti noi.

Abbiamo sentito le vibranti parole della Moglie Silvia, del figlio Capitano Paracadutista Andrea, della figlia Beatrice e del figlio Giammarco : ci hanno insegnato in un momento come si ama un marito ed un padre.

Il Capitano Andrea Enrico Magretti ha recitato la “Preghiera del Paracadutista”: tutti sull’attenti ti abbiamo sentito tra noi Marco!

All’uscita del feretro il tuo fraterno amico Marco Dell’Arciprete ha chiamato l’appello: ed il poderoso Presente! seguito dal Folgore! ha fatto si che la silente Roma agostana si destasse all’improvviso nell’eco!

Ora dobbiamo raccogliere il testimone che ci hai lasciato e lo faremo nel Tuo nome!!

Tra i presenti il Gen.CA (ris) Antonio Satta già Aquila 1, il Gen B CC par. Antonio Frassineto del COFS, il Gen. B.(ris) Cristiano Maria Dechigi già vice Cte della Brigata Folgore, il Presidente Onorario della Sezione di Roma Prof. Adriano Tocchi con tutto il Consiglio Direttivo, il Segretario Generale Enrico Pollini, il Segretario Tecnico Nazionale Alberto Benatti, il Consigliere Nazionale del VII Gruppo Oreste Casciaro, il Consigliere Nazionale del VIII Gruppo Filippo De Gennaro, il Direttore del Centro Studi di Storia del Paracadutismo Militare Italiano dell’ANPd’I Prof. Federico Ciavattone ma soprattutto Voi paracadutisti, Presidenti di Sezione, amici che eravate a ranghi compatti in chiesa.

Presenti anche Labari ed insegne di altre Associazioni d’Arma che ringraziamo veramente.

Tutta l’Associazione si stringe, nel profondo rispetto del dolore che portate, in un abbraccio ideale  alla Famiglia Magretti che salutiamo con il nostro grido :FOLGORE!!

Gen.B.(ris) Enrico Pollini

 

PAOLA DEL DIN, PRESIDENTE ONORARIA DELL’ANPDI, COMPIE 102 ANNI

Il 22 agosto 2025, la professoressa Paola Del Din ha tagliato l’invidiabile traguardo dei 102 anni. La sua non è solo una storia personale, ma una testimonianza vivente dei valori che animano l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, di cui è Presidente onoraria: coraggio, spirito di sacrificio, amore per la libertà e dedizione assoluta alla Patria.

 

Nata a Pieve di Cadore nel 1923, ultima di tre fratelli, entrò nella Resistenza con Maria e Renato. Dopo la morte di quest’ultimo, caduto in combattimento, assunse in suo onore il nome di battaglia “Renata”, proseguendo con instancabile determinazione la lotta di liberazione. Il 9 aprile 1945, addestrata dal Special Operations Executive britannico, si lanciò col paracadute oltre le linee nemiche portando documenti agli Alleati: nonostante la frattura a una caviglia, completò la missione, diventando la prima paracadutista donna italiana in tempo di guerra.

Per il suo eroismo le furono conferite la Medaglia d’Oro al Valor Militare, il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, il riconoscimento di “Cadetto ad honorem” dell’Accademia Militare di Modena e numerose cittadinanze onorarie.

Anche re Carlo III, nel suo discorso in Parlamento italiano lo scorso aprile, ha citato Paola Del Din quale esempio luminoso dell’eroismo della Resistenza e del sostegno che gli italiani offrirono ai soldati britannici durante il conflitto.

La sua vita continua a essere un faro per la grande famiglia paracadutista: come ricordato dal 3° Gruppo Regionale “Triveneto” nel messaggio augurale, Paola Del Din rappresenta “un punto di riferimento e un testimone vivente dei valori che animano la nostra Associazione”.

Oggi, a 102 anni, la sua figura resta per tutti noi paracadutisti non solo motivo di orgoglio, ma richiamo costante alla Fedeltà, all’Onore e allo Spirito di Corpo che contraddistinguono l’ANPd’I.

L’ANPDI BERICA IN LUTTO: È SCOMPARSO IL PARACADUTISTA DANIELE MASSIGNANI

La Sezione Berica dell’ANPd’I piange la scomparsa improvvisa di Daniele Massignani, classe 1963, mancato lo scorso 12 agosto. Figura entusiasta, sempre disponibile e presente sia nelle attività della Sezione che nel volontariato del proprio paese, Spessa di Cologna Veneta (VR),  Daniele lascia un vuoto profondo tra quanti hanno avuto modo di conoscerlo e condividere con lui valori, ideali e momenti di vita.

Paracadutista della Folgore, era conosciuto da tutti come “il Veterano” per aver partecipato alla missione di pace in Libano. Proprio il 6 luglio scorso, durante l’inaugurazione del “Monumento al Veterano”, aveva ricevuto un riconoscimento insieme ad altri paracadutisti reduci da missioni operative.

Il funerale, celebrato il 20 agosto 2025 presso la chiesa di Santa Maria della Neve a Spessa, ha visto una grande partecipazione di amici, paracadutisti, parenti e rappresentanti delle Sezioni ANPd’I, segno tangibile della stima e dell’affetto che lo circondavano.

Nel suo intervento, il Presidente della Sezione Berica, par. Mariano Pasqualin, ha ricordato con commozione la figura di Daniele, sottolineando come fosse sempre pronto a ricoprire con orgoglio ruoli significativi durante le cerimonie: scortare la corona ai Caduti, portare la bandiera o issarla al momento dell’alzabandiera. E in quelle occasioni, con il basco amaranto, il brevetto e la medaglia della missione in Libano appuntati sul petto, riviveva l’orgoglio dei giorni in cui da giovane paracadutista si era lanciato più volte da quel cielo azzurro che ora lo accoglie per sempre.

“Daniele – ha detto Pasqualin – in questo suo ultimo lancio ha voluto stupirci. È salito sull’aereo, ma questa volta non si è lanciato: è rimasto lassù, a vegliare su tutti noi, in quell’angolo di cielo riservato ai paracadutisti, ai martiri e agli eroi”.

Alla moglie Teresa e a tutta la famiglia vanno le più sentite condoglianze della Sezione Berica, dei Nuclei di Arcugnano e Basso Vicentino, e delle Sezioni ANPd’I del Triveneto. La comunità paracadutista si stringe attorno a loro con affetto, gratitudine e sincero rimpianto.

LE SEZIONI DI TRIESTE E PIACENZA ALL’IPA MARSCH DI STOCCARDA

Nei giorni 4 e 5 luglio 2025 una squadra mista ANPd’I, composta da 12 paracadutisti della Sezione di Trieste e 6 della Sezione di Piacenza, ha preso parte alla 5ª edizione dell’IPA Marsch di Stoccarda, manifestazione organizzata dalla sezione locale della International Police Association.

La marcia, non competitiva, prevedeva distanze dai 10 ai 40 km da percorrere in squadra, senza frazionamenti, entro il tempo massimo stabilito. Il percorso, immerso nelle colline circostanti la città, alternava tratti sterrati e asfaltati, con continui saliscendi per un dislivello positivo di circa 1500 metri, intercalato da punti di controllo e ristoro.

La squadra ANPd’I, radunatasi a Stoccarda il giorno 4, ha completato con disciplina e compattezza l’intero tragitto dei 40 km, la distanza più lunga, con passo regolare (5,5 km/h) e soste ridotte. Nonostante il caldo superiore ai 30°, i paracadutisti hanno raggiunto il traguardo in anticipo, sfilando compatti sotto il Tricolore. Al loro arrivo, l’organizzazione ha reso omaggio con l’esecuzione a sorpresa dell’Inno di Mameli: un momento di grande emozione, suggellato dal grido “Folgore!” e dal caloroso applauso del pubblico.

La spedizione è stata arricchita dalla visita al Museo Tecnologico di Sinsheim, al Palazzo della Questura di Stoccarda per la cerimonia conclusiva, e all’Abbazia di Weltenburg sul Danubio. In tale occasione, la Sezione di Trieste ha donato agli organizzatori una scultura del par. Umberto Bordon, realizzata con materiali provenienti dai luoghi della Battaglia di Caporetto e dedicata alle gesta del giovane tenente Erwin Rommel.

Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno reso possibile la partecipazione, con il loro impegno organizzativo, e al par. I Cap. cav. Nicola De Lauro, impossibilitato all’ultimo momento a unirsi alla squadra.

L’esperienza ha rinsaldato il legame tra le due Sezioni, che già avevano marciato insieme nel 2022, e ha visto ancora protagonista l’instancabile basco verde Angelo Capelli, 79 anni, simbolo dello spirito indomito che anima i paracadutisti ANPd’I.

Di seguito la lista completa dei partecipanti.

Sezione di Trieste:

par Umberto Bordon

par Cristiano Boscolo

par Tamara Capriglione

par Richard Cosliani

par Ten CC Giuliano Iust

par Christian Longo

Ten f par Maurizio Manzin

par Serg MM Enrico Moretti

Ten CC par Gabriele Samueli

CC par Pierluigi Schintu

par alp Marco Zazzali

par Ten AM Vittorio Zucconi Galli Fonseca

Sezione di Piacenza:

par Angelo Capelli

par Pietro Coppelli

par L ten CC Francesco Cutuli

par Fabrizio Devoti

par Guerriero Dovani

par Fabio Scrollavezza

 

ESEQUIE DEL TEN.COL.(ris) MARCO MATTIA MAGRETTI.

Le esequie di Marco Mattia Magretti avranno luogo presso la Parrocchia San Giovanni Battista De La Salle,
Venerdì mattina ore 11.00
Via dell’Orsa Minore 59, Roma.
Camera ardente dalle 08.30 presso ospedale S.Eugenio, Piazzale dell’Umanesimo n. 10 in Roma. Si invitano le Sezioni che avranno la possibilità di inviare una rappresentanza con Labaro.

CERIMONIA AD ALPAGO: LE SEZIONI ANPd’I DEL TRIVENETO UNITE NEL RICORDO

Alle Porte de Nato, nel comune di Alpago (BL), si è svolta una cerimonia di grande intensità che ha riunito numerose Sezioni ANPd’I del Triveneto, insieme a rappresentanti delle Associazioni d’Arma. Non solo un appuntamento commemorativo, ma anche e soprattutto un’occasione di incontro e di fratellanza, vissuta nel segno dei valori di lealtà, sacrificio e memoria.

A dare ulteriore significato alla giornata è stata la presenza delle autorità locali e militari: la consigliera del Comune di Alpago Elisabetta Bortoluzzi, il sindaco di Chies Gianluca Del Borgo, la consigliera del Comune di Tambre Isabella Lavinia, e per il 7° Reggimento Alpini il graduato Federica Marchiorato. Un segno concreto del legame profondo tra istituzioni, comunità locali e mondo delle associazioni combattentistiche.

Uno dei momenti più sentiti è stato l’intervento del Consigliere Nazionale ANPd’I Dariol, che ha portato i saluti della Presidenza Nazionale, ribadendo la costante attenzione verso le Sezioni territoriali. Lo stesso Dariol ha poi consegnato al vice presidente della Sezione di Alpago, Giuseppe Zampieri – alpino, paracadutista e decano del gruppo – una spilla raffigurante il “vecchio vagone volante” C-119, gesto simbolico di riconoscenza per la lunga militanza nell’Associazione.

La cerimonia si è conclusa con un pranzo conviviale organizzato dalla Sezione di Alpago, guidata dal presidente Luca Padovan, che ha accolto gli ospiti con calore e impeccabile spirito organizzativo. L’incontro, svoltosi tra i boschi, ha rappresentato un ulteriore momento di condivisione e amicizia, rafforzando i legami di fratellanza tra tutti i partecipanti.

E’ MORTO IL TEN.COL.(RIS) MARCO MATTIA MAGRETTI, PRESIDENTE DELLA SEZIONE ANPd’I DI ROMA

Ci ha improvvisamente lasciati il il Presidente della Sezione dell’ANPd’I della Sezione di Roma per un malore fatale.

Appassionato paracadutista, sempre con il sorriso e amichevole cameratismo, aveva assunto la presidenza della Sezione di Roma da 3 anni dopo una lunga militanza associativa.

Proveniente dal 5° Battaglione paracadutisti El Alamein dove aveva servito come ufficiale in ferma triennale partecipando all’operazione in Libano, ha sempre portato nell’animo la fiaccola ardente della FOLGORE!!.

L’Associazione esprime le più sentite condoglianze alla Famiglia Magretti.

Espressioni di cordoglio potranno essere indirizzate a Famiglia Magretti ,Via Padre Giovanni Antonio Filippini 109   00144 ROMA

Appena avremo notizie circa le esequie ne faremo oggetto di comunicazione.

Marco Mattia Magretti!! PRESENTE!!

Gen.B ( ris) Enrico Pollini

ALESSANDRO TANDURA: NELLA NOTTE TRA L’8 E IL 9 AGOSTO 1918 IL PRIMO LANCIO IN AZIONE DI GUERRA.

Alessandro Tandura, nato a SERRAVALLE di VITTORIO VENETO il 17 settembre 1893, Tenente degli Arditi e primo Paracadutista militare al mondo a essere impegnato in azione.

La sua storia di soldato non inizia prestissimo, ma a 21 anni, allorché decide di intraprendere il “mestiere delle armi” e si arruola volontario il 14 settembre 1914, evidentemente consapevole di ciò che accadrà in futuro, visto che la Grande Guerra già infuria sul fronte occidentale da un mese e mezzo. Immediatamente, si rivela essere un ottimo soldato, tanto da meritare nel giro di quattro mesi i gradi di Graduato con la nomina a Caporale.

L’inizio della Grande Guerra

L’inizio delle ostilità sul fronte italiano lo vede in prima linea nelle fila del 10° Reggimento di Fanteria “Re”, sul CARSO, dove subisce una grave ferita all’avambraccio, che lo terrà lontano dal trincee per quasi un anno, sino al maggio 1916.

Evidentemente le sue condizioni di salute non devono essere affatto buone, se nei mesi successivi per ben due volte, viene allontanato dalla zona di guerra e trasferito ai depositi, ovvero nelle retrovie, non senza aver nel frattempo ottenuto una promozione a Sergente.

Alessandro Tandura appartiene però a quel genere di rari individui, votati all’azione, che considerano un umiliante declassamento l’essere destinati a un porto sicuro quale un magazzino lontano dalle prime linee. Così, nel gennaio 1917, chiede e ottiene di tornare al fronte, dove giunge con il 220° Reggimento Fanteria “Sile” e dove nuovamente si distingue, al punto da essere scelto per frequentare il Corso di istruzione per Aspiranti Ufficiali dell’Arma di Fanteria.

Nominato Sottotenente di complemento nell’ottobre 1917, dopo un mese al fronte, si ammala gravemente e viene ricoverato sino a dicembre, con l’assegnazione di sei mesi di convalescenza (val la pena notare come egli dovesse essere davvero debilitato per meritare una prognosi del genere, in un’epoca nella quale i medici militari facevano di tutto per rispedire in trincea i feriti e i malati nel più breve tempo possibile e l’infermità veniva valutata con grandissimo sospetto dai tribunali militari).

La sua natura, ancora una volta, non si smentisce ed egli rinuncia alla convalescenza, senza limitarsi a chiedere di tornare in prima linea; ottiene infatti il trasferimento nel nuovo e già leggendario Corpo degli Arditi e, con il XX° Reparto d’Assalto, partecipa a tutte le azioni nel settore del BASSO PIAVE, compresa l’eliminazione della TESTA DI PONTE di CAPOSILE.

Dopo mesi di strenui combattimenti, di nuovo e con sua grande insoddisfazione, nel gennaio 1918 viene assegnato al Deposito del 153° Reggimento Fanteria “Novara”; qualche mese dopo, il “contentino” della promozione a Tenente di Complemento e durante l’estate, ad agosto del 1918, l’assegnazione all’Ufficio Informazioni, presso il Comando dell’Armata.

Una missione segreta

Quando pare ormai che la sua esperienza di soldato di prima linea sia definitivamente conclusa, ecco una clamorosa occasione per tornare all’azione: il Comandante dell’Ufficio Informazioni, Tenente Colonnello Dupont, lo fa chiamare e gli chiede senza giri di parole se si senta di offrirsi per una missione segreta oltre il PIAVE, in territorio nemico, per raccogliere informazioni.

Alessandro Tandura accetta, senza sapere che sta per passare alla Storia.

Dopo aver vagliato ipotesi alternative, quali l’attraversamento delle linee nemiche travestito da soldato austriaco o il trasporto in aereo, si decide che raggiungerà la SINISTRA PIAVE paracadutandosi da un aereo nella zona di SARMEDE, a pochi chilometri di distanza da casa sua; da lì, raggiungerà il COL VISENTIN, dove stabilirà la base operativa e, mischiandosi alla popolazione, inizierà la sua pericolosissima missione di spionaggio (se dovesse essere catturato e riconosciuto come spia, il suo destino sarebbe la fucilazione).

Tandura non nasconde una certa apprensione e ne ha ben d’onde: all’epoca, il paracadute è uno strumento di tutt’altro che comune utilizzo; persino gli aviatori hanno iniziato appena ad usarlo, posto che qualcuno negli Alti Comandi pensa che ne possa influenzare negativamente la combattività e la baldanza … Addirittura, l’Esercito Italiano non ne possiede affatto: i pochi disponibili sono stati acquistati dai britannnici e non sono previste prove o lanci d’addestramento, nonostante Tandura ne abbia fatto espressa richiesta, poiché una volta aperto, il paracadute non viene più riutilizzato.

Il lancio viene programmato per la notte tra l’8  e il 9 agosto 1918 e avverrà da un aereo biposto da bombardamento Savoia Pomilio, per l’occasione pilotato da un asso canadese, il Maggiore Barker, con un altro famoso Ufficiale quale navigatore, il Capitano Wedgwood, che dopo la guerra diverrà deputato nel Parlamento britannico; eseguito il lancio, l’aereo proseguirà il volo, bombardando alcuni obiettivi, così da dissimulare il reale scopo della missione.

Il lancio e il volo

Quella notte infuria un temporale, che fa smarrire la rotta all’equipaggio; Tandura – seduto su di uno scomodo sedile ribaltabile, collocato di spalle all’equipaggio, con una fune legata sulla schiena a collegarlo al paracadute, situato in uno scomparto sotto la fusoliera – non può fare altro che attendere il momento nel quale il pilota tirerà una leva, aprendo una botola dalla quale egli cadrà nel vuoto: solo allora potrà scoprire se il paracadute funzionerà.

Giunti in prossimità di quella che credono essere la zona di lancio – in realtà hanno deviato di parecchio e stanno sorvolando le COLLINE a SAN MARTINO di COLLE UMBERTO – il Maggiore Barker raggiunge la quota prestabilita tira la leva, facendo precipitare Tandura nel buio.

Le emozioni debbono essere infinite, come egli stesso più tardi racconterà: “Le orecchie sono straziate da un sibilo che mi devasta il cervello. L’incubo dei sogni orribili! Ma subito ho l’impressione di essere sollevato, di tornare in su. Alzo gli occhi e vedo il paracadute aperto. La pioggia mi sferza il viso. Oso guardare in basso e vedo strade e campi che riddano in un ‘altalena infernale. Mi smarrisco, perdo i sensi … È un attimo: ad un tratto, colpito fortemente al petto, mi trovo a terra, con le gambe all’aria. Lanciato nel vuoto ero caduto in un vigneto, mentre infuriava il temporale”.

I lunghi e pericolosi mesi da spia

Toccata terra, si affretta a raggiungere il VITTORIESE e inizia la missione. Da quel momento, egli vivrà tre mesi ad altissimo rischio e davvero in mezzo a mille avventure: raccoglierà informazioni sulla composizione dei reparti nemici in zona e radunerà alcuni gruppi di soldati italiani sbandati con i quali porterà a termine azioni di sabotaggio; verrà catturato due volte dagli austriaci e altrettante volte riuscirà a fuggire, la seconda volta addirittura gettandosi da un treno in corsa.

Nella sua opera di sabotaggio e raccolta informazioni, verrà coadiuvato dalla sorella Emma Maddalena Tandura e dalla futura sposa Emma Petterle, l’azione di sostegno delle quali risulterà così efficace da far meritare a entrambe la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Con la liberazione della SINISTRA PIAVE e la Vittoria italiana, Tandura potrà fare ritorno al Comando e presentarsi al Tenente Colonnello Dupont, il quale lo proporrà immediatamente per la Medaglia d’Oro al Valor Militare, che gli verrà giustamente concessa e che andrà a coronare un incredibile medagliere, composto da 5 Croci al Merito di Guerra, 3 Medaglie di Bronzo, 4 Medaglie d’Argento al Valor Militare, una Medaglia d’Oro al Valor Civico e Croix de Guerre 14-18 belga.

Dopo la guerra Tandura si congedò per terminare gli studi e sposò Maddalena Petterle. Nel 1922 rientrò in servizio permanente e venne assegnato al 7 Reggimento Alpini, successivamente partì volontario per la Campagna d’Africa dove si meritò altre  due Medaglie d’Argento al Valor Militare una in Libia e l’altra in Etiopia. Il 29 dicembre 1937 Tandura era sul molo di Mogadiscio per accogliere finalmente la famiglia: la morte lo colse proprio nel momento in cui vide la Moglie sbarcare, portandosi le mani al petto si accasciò. Aneurisma dissero i medici, “gioia” sentenziò la moglie Maddalena.

E’ universalmente riconosciuto quale “Primo paracadutista militare lanciatosi per una azione di guerra”: l’ANPd’I onora il Suo ricordo ed esempio.

FOLGORE!!

 

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