Cappella Folgore di Castro Marina

La Cappella Folgore di Castro Marina è strettamente legata alle vicende della MOVM Ten. Giovanni Starace.

Nell’ottobre 1940, a domanda, fu inviato alla Scuola paracadutisti di Tarquinia, dove il 4 dicembre 1940, ferito durante un addestramento, gli venne amputato il braccio sinistro. Collocato nell’agosto 1941 in congedo assoluto, riprese servizio a domanda. Nel settembre 1941 fu promosso tenente e nell’aprile 1942, in via eccezionale, ottenne di effettuare i lanci con paracadute. Al termine del corso fu destinato alla Divisione paracadutisti Folgore, mobilitata, con la quale partì in volo per l’A.S. (Africa Settentrionale) nel luglio 1942. Comandante dell’autogruppo divisionale, svolse anche nei momenti più critici della battaglia di El Alamein i suoi speciali incarichi, meritandosi l’appellativo di Enrico Toti dei paracadutisti. Ferito alla testa venne ricoverato nell’ospedale militare La Busetta di Tripoli il 17 novembre 1942 e rimpatriato con nave ospedale. Dal 20 giugno 1943 fu collocato in congedo assoluto.

Motivazione della MOVM:
Allievo paracadutista, vibrante di entusiasmo e di fede, perduti il braccio e la spalla sinistra in esercitazione, conscio del pericolo cui si esponeva, insisteva fino ad ottenere di proseguire i lanci per essere pari agli altri nei pericoli, nei disagi, nella lotta. Inabile alle fatiche di guerra, ma animato dal più alto spirito guerriero, seguiva la sua divisione paracadutisti al fronte, dove prodigandosi con perizia, ardimento e profondo senso del dovere nei difficili e vitali compiti assegnatigli, costituiva con l’esempio fiamma vivente di patriottismo, di fede e di abnegazione. In un momento assai critico della battaglia, accerchiata la divisione da preponderanti forze nemiche, superava con sforzo sovrumano per più giorni e notti consecutive, ostacoli e stenti di ogni sorta per porre in salvo preziosi materiali affidatigli. Durante un più intenso bombardamento nemico, abbandonati a rischio della vita gli occasionali ripari si slanciava generosamente in soccorso di un grave ferito riuscendo con il braccio superstite a trarlo a salvamento. Colpito egli stesso alla testa cadeva privo di sensi. Soccorso e trasportato in un ospedaletto da campo, trovava ancora la forza di insistere con sublime ostinazione per tornare al proprio reparto. – Africa Settentrionale, luglio – novembre 1942”.

A guerra finita per far fede ad un suo voto espresso in Africa individuò il terreno su cui edificare la Cappella votiva ed il suo cammino incrociò quello di Paolo Caccia Dominioni, già combattente ad El Alamein ed artefice della costruzione del Sacrario Italiano ma soprattutto della raccolta delle salme dei Caduti Italiani nel deserto egiziano, il quale progettò la Cappella e ne diresse i lavori.

Nel 1970 la Cappella venne inaugurata dall’allora Presidente Nazionale dell’ANPd’I Gen. Enrico Frattini appunto Comandante della Folgore ad El Alamein.

L’intera costruzione è orientata di 135° ossia in direzione di El Alamein e la bocca del cannone e lo sguardo della statua del Folgorino guardano proprio in quella direzione. Immersa in un ambiente naturale meraviglioso la Cappella è stata donata all’ANPd’I che ne cura la manutenzione ed a provveduto anche ad importanti lavori di restauro. L’altare della Cappella è consacrato ed utilizzabile quindi per cerimonie religiose: la Cappella Folgore assume quindi un riverente memento per i Nostri Paracadutisti Caduti in Guerra ed in Pace.

Ogni Sezione ANPd’I ha il dovere morale di recarsi in visita con il proprio Labaro alla Nostra Cappella: per farlo è sufficiente mettersi in contatto con la Sezione di Lecce mail lecce@assopar.it che possiede le chiavi per accedervi.

Folgore!