Un progetto di alto valore spirituale, morale e patriottico si è concluso nei giorni 9 e 10 novembre 2024 con l’arrivo all’Altare della Patria delle ampolle contenenti il terriccio raccolto dagli undici siti di esumazione del Milite Ignoto.
L’iniziativa, nata tre anni fa dall’idea del par. Roberto Dariol, presidente della sezione di Portogruaro e Consigliere Nazionale del 3° Gruppo, del par. Danilo Baradel della sezione del Basso Piave e del par. Francesco Saoner della sezione di Treviso, ha visto il coinvolgimento di tutte le sezioni ANPd’I del Triveneto.
Il progetto prende origine da un evento storico fondamentale: la scelta della salma del Milite Ignoto avvenuta il 28 ottobre 1921 nella Basilica Patriarcale di Santa Maria Assunta ad Aquileia, quando Maria Bergamas, madre triestina che aveva perso il figlio in guerra, selezionò tra undici salme quella che sarebbe stata tumulata presso il Sacello del Milite Ignoto all’Altare della Patria.
Le sezioni del 3° Gruppo hanno raccolto il terriccio da tutti gli undici siti originari di esumazione, luoghi simbolo del sacrificio italiano nella Grande Guerra:
- Cimitero militare di Lizzana (Rovereto)
- Cimitero Brigata “Liguria” sul Pasubio
- Ortigara
- Settore Nord del Grappa
- Cimitero dei Cannoni a Ca’ Gamba (Jesolo)
- Monte Crepa (Cadore)
- Monte Rombon (Alto Isonzo)
- Monte San Marco (Gorizia)
- Castagnevizza (Carso)
- San Giovanni in Tuba (Foci del Timavo)
La conclusione del progetto ha visto due momenti particolarmente significativi: una Santa Messa nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Roma – la stessa chiesa che nel 1921 ospitò il rito funebre per la salma prescelta – e la cerimonia finale all’Altare della Patria, dove le ampolle sono state deposte presso il Sacello del Milite Ignoto.
L’evento ha visto la partecipazione delle sezioni del Triveneto e del Lazio con i loro labari, sottolineando l’importanza dell’unità nazionale e del ricordo. Un particolare ringraziamento è stato rivolto a Don Pietro Guerini per la celebrazione della messa e alla Dott.ssa Giudizio, coordinatrice della Basilica.
Questa staffetta rappresenta non solo un omaggio al passato, ma anche un messaggio per le generazioni future: la libertà e la democrazia sono valori da custodire con cura e impegno quotidiano. Il sacrificio di quei soldati rimane un monito perenne sull’importanza della pace e sul costo umano necessario per conquistarla.
Con questo gesto simbolico, i paracadutisti del 3° Gruppo hanno contribuito a mantenere viva la memoria di coloro che, nel silenzio della morte, hanno dato la vita per la libertà e l’indipendenza della nostra Patria, unendo idealmente tutti i luoghi del sacrificio in un unico abbraccio presso l’Altare della Patria, cuore simbolico della nazione.