ASSOCIAZIONE NAZIONALE

  PARACADUTISTI D'ITALIA

GRANDE SUCCESSO DELLA 1^ EDIZIONE DELLA MARCIALONGA “RUN EX ALTO TROPHY” 6 SETTEMBRE 2025.

Finalmente la “Run Ex Alto Trophy” ha preso vita e le energie profuse per la sua realizzazione hanno trovato la giusta ricompensa: la soddisfazione di vedere i partecipanti renderla concreta, correndola con entusiasmo e determinazione.

Dal febbraio 2025 il Centro Sportivo dell’ANPd’I – sotto la direzione dei paracadutisti Nicola Trusiani e William Sanna, unitamente al Segretario Generale quale referente – ha intrapreso un percorso ambizioso che, grazie alla collaborazione con Marcialonga, alla presentazione ufficiale della gara presso la sala stampa della Camera dei Deputati e a una fitta rete di comunicazioni interne ed esterne all’Associazione, ha consentito di raggiungere un obiettivo prestigioso.

L’ANPd’I ha voluto portare, in un evento sportivo di risonanza internazionale, una disciplina tipica dei militari: la zavorrata.

La “zavorra” non è solo un peso che, chilometro dopo chilometro, diventa sempre più gravoso; è il simbolo del sacrificio, dello spirito di corpo, delle fatiche affrontate in guerra e in pace dai militari. È resilienza, determinazione e, nella forma della staffetta, capacità di fare squadra. Nessuno resta indietro: si corre stringendo i denti, perché un fratello d’armi ci sta aspettando e non può essere deluso.

La giornata del 6 settembre 2025 si è aperta in un contesto straordinario, immersi tra oltre 1.500 concorrenti delle varie categorie, con un lancio nello stadio di Moena diretto dall’esperto paracadutista Massimo Coppo (Sezione Piave). A portare a terra il Tricolore, la bandiera dell’ANPd’I, della Marcialonga e dello sponsor Veratour sono stati i paracadutisti Lamberto Agostinelli e Roberto Baldoni (Sezione Ancona), Renzo Carlini (Sezione Rimini) e Giovanni Piana (Sezione Parma).

Subito dopo, lo start a Moena e il successivo traguardo a Cavalese.Come noto, la “Run Ex Alto Trophy” era riservata a personale in servizio nelle Forze Armate, Forze di Polizia e ai Soci delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma riconosciute dal Ministero della Difesa.

Alla competizione hanno preso parte soci ANPd’I provenienti dalle Sezioni di Ancona, Macerata, Roma, Bologna, Portogruaro, Fiemme e Fassa, Nord Friuli, Piacenza e Parma, oltre a una squadra del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF Passo Rolle, in rappresentanza della Scuola Alpina di Predazzo), una squadra mista della Brigata Alpina Julia (Ufficiali e Sottufficiali del Reggimento Logistico Julia) e una formazione composta da un Ufficiale della Guardia di Finanza, un soccorritore della Croce Bianca Tesero e un’infermiera di Trentino Emergenza.

La staffetta è stata vinta dalla squadra “BAO 1” composta da 2 parà della Sezione ANPd’I di Fiemme e Fassa e uno della Sezione di Parma, mentre la Scuola Alpina della Guardia di Finanza ha conquistato il secondo posto.

L’evento è stato seguito da 107 emittenti televisive nazionali e internazionali. Lungo tutto il percorso, i concorrenti – riconoscibili per zaino, tuta mimetica e anfibi – hanno ricevuto applausi e incitamenti di ammirazione da parte del pubblico.

Appuntamento alla 2ª edizione della “Run Ex Alto Trophy” il 05.09.2026, che si preannuncia ancor più entusiasmante ed avvincente. Iniziamo ad allenarci subito.

Gen. B. (ris) Enrico Pollini

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Classifica Staffetta Zavorrata (26,5 km complessivi)

  • Squadra “Paracadutisti BAO 1” (Federici Nicola, Rossi Alessandro, Bacco Luigi) – 1° Posto Staffetta Maschile, real time 2:16:56
  • Squadra “SAGF Rolle” (Todesco Simone, Manfredi Riccardo, Fontanive Damiano) – 2° Posto Staffetta Maschile, real time 2:17:03
  • Squadra “ANPd’I Marche” (Pretini Roberto, Guerrini Giannetto, Santamarianova Marco) – 3° Posto Staffetta Maschile, real time 2:36:03
  • Squadra “Reggimento Logistico” (Zinato Fabio, Stefanini Chiara, Colapietro Ermelindo) – 1° Posto Staffetta Mista, real time 2:32:14
  • Squadra “Yonima” (Artuso Manuel, Nones Nicola, Molina Ortiz Yovana) – 2° Posto Staffetta Mista, real time 2:55:18
  • Squadra “Porto Run Team” (Sandre Stefano, Dariol Roberto, Battiston Maurizio) – 4° Posto Staffetta Maschile, real time 2:58:56
  • Squadra “Krampus” (Dovani Guerriero, Pagnotta Silvia, Trusiani Nicola) – 2° Posto Staffetta Mista, real time 3:19:46
  • Squadra “Paracadutisti BAO 3” (Toffoli Marino, Bosco Stefano, Ansaloni Alessandro) – 5° Posto Staffetta Maschile, real time 3:23:09
  • Squadra “Paracadutisti BAO 2” (Pinardi Mirko, Cricca Roberto, Tambalo Paolo)
  • Squadra “ANPd’I Nord Friuli” (Fabbro Luca, Gerometta Marco, Vidussi Giuliano)
  • Squadra “ANPd’I Bologna” (De Nicola Giuseppe, Tucci Leonardo, Lasagna Thomas)
  • Classifica 26,5 km Individuale
    • Ferrara Antonino, 1° classificato, real time 1:54:04
    • Monsorno Loris, 2° classificato, real time 1:54:32
    • Chiera Franco, 3° classificato, real time 1:56:47
    • Gottardi Andrea, 4° classificato, real time 2:02:15
    • Iarba Francesco, 5° classificato, real time 2:07:53
    • Coletta Pietro, 6° classificato, real time 2:21:54
    • Garrasi Sebastiano, 7° classificato, real time 2:26:48
    • Mezzanotte Valentino, 8° classificato, real time 2:41:14

 

 

MORTE DI UN GRIFO

Dopo una lunga e invalidante malattia che l’aveva fatto soffrire molto negli ultimi anni, è morto a Sofia, in Bulgaria, il Generale paracadutista Gianfranco Vacca, assistito amorevolmente dalla moglie Sonia e dal figlio Alberto, a sua volta paracadutista di leva presso il CAPAR (CEAPAR all’epoca) nel 2000, quale ripiegatore di materiali TCL.

Già allievo del 155° corso dell’Accademia Militare, venne assegnato nel 1977 al 2° battaglione paracadutisti Tarquinia, presso la Caserma Vannucci di Livorno, quale subalterno della 6^ Compagnia “Grifi”, quando ancora Folgore e Vannucci erano quasi sinonimi, essendo concentrati in essa due battaglioni paracadutisti, il 2° e il 5°, nonché il 9° Col Moschin, il 1°btg.CC par. Tuscania e la compagnia aviorifornimenti. In quel bellissimo guazzabuglio pullulante di paracadutisti costantemente di corsa e affaccendati che era quella caserma in quegli anni si segnalò subito per l’energia che promanava e per il carattere guascone che lo fece amare da tutti. Lo notavi già dall’alzabandiera, con i suoi Grifi, sempre con lo zaino in spalla pronti per andare a scarpinare nelle colline che ancora si potevano raggiungere direttamente al di là della ferrovia. Sostenuto da un fisico prestante e resistente e da una prorompente passione folgorina, si proponeva quale capo carismatico per i suoi uomini e quale amico e commilitone piacevole per parigrado e superiori, protagonista di grandi cantate e di grandi risate al Circolo Ufficiali o al Circolo Sottufficiali. Erano quelli, infatti, i bei tempi nei quali tutti erano incoraggiati a frequentare la caserma anche al di fuori dell’orario di servizio dall’esistenza di strutture per l’aggregazione di categoria, poi abolite in nome della lotta agli sprechi e ai “privilegi”. Certamente, se un privilegio Gianfranco ebbe in quegli anni fu quello di comandare ragazzi che gli rimasero affezionati anche dopo il rispettivo congedamento, quando diventarono uomini fortificati dal suo esempio nell’affrontare le proprie strade nella vita civile.

Visse intensamente quegli anni da Ufficiale inferiore, partecipando all’operazione in Libano all’inizio degli anni ’80 alla testa della 6^cp. per assumere, successivamente, il comando del 1° battaglione del 183° reggimento paracadutisti di Pistoia, nonchè quello del gruppo tattico incaricato di fornire supporto e sicurezza al triste ripiegamento del contingente italiano in Somalia.  Transitato al di fuori della Folgore, prestò servizio presso gli Organi Centrali e comandò il 5° Reggimento di fanteria “Aosta” di Messina, per poi essere impiegato quale Addetto per la Difesa in Bulgaria, dove si stabilì dopo il collocamento in quiescenza.

Negli ultimi due anni si era molto impegnato per favorire una interazione tra ANPDI e Associazione paracadutisti bulgara, per amore della prima e cameratesca riconoscenza nei confronti della seconda.

Nonostante la lontananza che lo separava da Livorno, dove aveva iniziato la sua avventura di Ufficiale e di paracadutista, è sempre rimasto in contatto con chi con lui aveva militato nella Folgore, con particolare riferimento ai Grifi che avevano prestato servizio in quegli anni.

Gianfranco Vacca tornerà a Milis (OR) per essere sepolto nella sua terra natale, dopo un primo saluto nella ormai “sua” Sofia.

IMPROVVISAMENTE MANCATO IL SOCIO DELLA SEZIONE DI TRIESTE C. le Magg. Alp. Par. in congedo MASSIMO BELLINI.

Domenica 24 agosto, mentre rientrava da un’escursione in montagna, è mancato improvvisamente il C.le Magg. Alp. Par. Massimo Bellini, “Lindo“. Socio da 40 anni dell’A.N.P.d’I., nel 1988 aveva acquisito le qualifiche di IP/DL militare, divenendo una delle colonne portanti della Sezione di Trieste e formando decine e decine di allievi. Dal carattere “rude ma sincero” si distingueva per la gioiosa partecipazione a tutte le attività associative, diventando un esempio da imitare per tutte le più giovani generazioni di paracadutisti.

Non sarai dimenticato Lindo!  Il Cielo che tanto hai amato Ti accolga nella sua Divina Pace.

GRANDE PARTECIPAZIONE AI FUNERALI DEL TEN.COL.(ris) MARCO MATTIA MAGRETTI PRESIDENTE DELLA SEZIONE ANPd’I DI ROMA

Ieri 22 agosto come preannunciato si sono svolti i funerali di MARCO MATTIA MAGRETTI in una affollatissima chiesa, alla presenza dei Suoi Famigliari e delle insegne associative a partire dal Labaro Nazionale, il Labaro a lutto di Roma e tanti altri ancora: citarli tutti è difficile e non vogliamo dimenticarlo nessuno soltanto dirvi Grazie della Vostra presenza!!.

Una “moltitudine amaranto” si è riversata, come impetuosi  ruscelli e fiumi, nell’immenso “mare di amicizia, cameratismo, dedizione e amore” che  Marco Mattia era per tutti noi.

Abbiamo sentito le vibranti parole della Moglie Silvia, del figlio Capitano Paracadutista Andrea, della figlia Beatrice e del figlio Giammarco : ci hanno insegnato in un momento come si ama un marito ed un padre.

Il Capitano Andrea Enrico Magretti ha recitato la “Preghiera del Paracadutista”: tutti sull’attenti ti abbiamo sentito tra noi Marco!

All’uscita del feretro il tuo fraterno amico Marco Dell’Arciprete ha chiamato l’appello: ed il poderoso Presente! seguito dal Folgore! ha fatto si che la silente Roma agostana si destasse all’improvviso nell’eco!

Ora dobbiamo raccogliere il testimone che ci hai lasciato e lo faremo nel Tuo nome!!

Tra i presenti il Gen.CA (ris) Antonio Satta già Aquila 1, il Gen B CC par. Antonio Frassineto del COFS, il Gen. B.(ris) Cristiano Maria Dechigi già vice Cte della Brigata Folgore, il Presidente Onorario della Sezione di Roma Prof. Adriano Tocchi con tutto il Consiglio Direttivo, il Segretario Generale Enrico Pollini, il Segretario Tecnico Nazionale Alberto Benatti, il Consigliere Nazionale del VII Gruppo Oreste Casciaro, il Consigliere Nazionale del VIII Gruppo Filippo De Gennaro, il Direttore del Centro Studi di Storia del Paracadutismo Militare Italiano dell’ANPd’I Prof. Federico Ciavattone ma soprattutto Voi paracadutisti, Presidenti di Sezione, amici che eravate a ranghi compatti in chiesa.

Presenti anche Labari ed insegne di altre Associazioni d’Arma che ringraziamo veramente.

Tutta l’Associazione si stringe, nel profondo rispetto del dolore che portate, in un abbraccio ideale  alla Famiglia Magretti che salutiamo con il nostro grido :FOLGORE!!

Gen.B.(ris) Enrico Pollini

 

ESEQUIE DEL TEN.COL.(ris) MARCO MATTIA MAGRETTI.

Le esequie di Marco Mattia Magretti avranno luogo presso la Parrocchia San Giovanni Battista De La Salle,
Venerdì mattina ore 11.00
Via dell’Orsa Minore 59, Roma.
Camera ardente dalle 08.30 presso ospedale S.Eugenio, Piazzale dell’Umanesimo n. 10 in Roma. Si invitano le Sezioni che avranno la possibilità di inviare una rappresentanza con Labaro.

E’ MORTO IL TEN.COL.(RIS) MARCO MATTIA MAGRETTI, PRESIDENTE DELLA SEZIONE ANPd’I DI ROMA

Ci ha improvvisamente lasciati il il Presidente della Sezione dell’ANPd’I della Sezione di Roma per un malore fatale.

Appassionato paracadutista, sempre con il sorriso e amichevole cameratismo, aveva assunto la presidenza della Sezione di Roma da 3 anni dopo una lunga militanza associativa.

Proveniente dal 5° Battaglione paracadutisti El Alamein dove aveva servito come ufficiale in ferma triennale partecipando all’operazione in Libano, ha sempre portato nell’animo la fiaccola ardente della FOLGORE!!.

L’Associazione esprime le più sentite condoglianze alla Famiglia Magretti.

Espressioni di cordoglio potranno essere indirizzate a Famiglia Magretti ,Via Padre Giovanni Antonio Filippini 109   00144 ROMA

Appena avremo notizie circa le esequie ne faremo oggetto di comunicazione.

Marco Mattia Magretti!! PRESENTE!!

Gen.B ( ris) Enrico Pollini

ALESSANDRO TANDURA: NELLA NOTTE TRA L’8 E IL 9 AGOSTO 1918 IL PRIMO LANCIO IN AZIONE DI GUERRA.

Alessandro Tandura, nato a SERRAVALLE di VITTORIO VENETO il 17 settembre 1893, Tenente degli Arditi e primo Paracadutista militare al mondo a essere impegnato in azione.

La sua storia di soldato non inizia prestissimo, ma a 21 anni, allorché decide di intraprendere il “mestiere delle armi” e si arruola volontario il 14 settembre 1914, evidentemente consapevole di ciò che accadrà in futuro, visto che la Grande Guerra già infuria sul fronte occidentale da un mese e mezzo. Immediatamente, si rivela essere un ottimo soldato, tanto da meritare nel giro di quattro mesi i gradi di Graduato con la nomina a Caporale.

L’inizio della Grande Guerra

L’inizio delle ostilità sul fronte italiano lo vede in prima linea nelle fila del 10° Reggimento di Fanteria “Re”, sul CARSO, dove subisce una grave ferita all’avambraccio, che lo terrà lontano dal trincee per quasi un anno, sino al maggio 1916.

Evidentemente le sue condizioni di salute non devono essere affatto buone, se nei mesi successivi per ben due volte, viene allontanato dalla zona di guerra e trasferito ai depositi, ovvero nelle retrovie, non senza aver nel frattempo ottenuto una promozione a Sergente.

Alessandro Tandura appartiene però a quel genere di rari individui, votati all’azione, che considerano un umiliante declassamento l’essere destinati a un porto sicuro quale un magazzino lontano dalle prime linee. Così, nel gennaio 1917, chiede e ottiene di tornare al fronte, dove giunge con il 220° Reggimento Fanteria “Sile” e dove nuovamente si distingue, al punto da essere scelto per frequentare il Corso di istruzione per Aspiranti Ufficiali dell’Arma di Fanteria.

Nominato Sottotenente di complemento nell’ottobre 1917, dopo un mese al fronte, si ammala gravemente e viene ricoverato sino a dicembre, con l’assegnazione di sei mesi di convalescenza (val la pena notare come egli dovesse essere davvero debilitato per meritare una prognosi del genere, in un’epoca nella quale i medici militari facevano di tutto per rispedire in trincea i feriti e i malati nel più breve tempo possibile e l’infermità veniva valutata con grandissimo sospetto dai tribunali militari).

La sua natura, ancora una volta, non si smentisce ed egli rinuncia alla convalescenza, senza limitarsi a chiedere di tornare in prima linea; ottiene infatti il trasferimento nel nuovo e già leggendario Corpo degli Arditi e, con il XX° Reparto d’Assalto, partecipa a tutte le azioni nel settore del BASSO PIAVE, compresa l’eliminazione della TESTA DI PONTE di CAPOSILE.

Dopo mesi di strenui combattimenti, di nuovo e con sua grande insoddisfazione, nel gennaio 1918 viene assegnato al Deposito del 153° Reggimento Fanteria “Novara”; qualche mese dopo, il “contentino” della promozione a Tenente di Complemento e durante l’estate, ad agosto del 1918, l’assegnazione all’Ufficio Informazioni, presso il Comando dell’Armata.

Una missione segreta

Quando pare ormai che la sua esperienza di soldato di prima linea sia definitivamente conclusa, ecco una clamorosa occasione per tornare all’azione: il Comandante dell’Ufficio Informazioni, Tenente Colonnello Dupont, lo fa chiamare e gli chiede senza giri di parole se si senta di offrirsi per una missione segreta oltre il PIAVE, in territorio nemico, per raccogliere informazioni.

Alessandro Tandura accetta, senza sapere che sta per passare alla Storia.

Dopo aver vagliato ipotesi alternative, quali l’attraversamento delle linee nemiche travestito da soldato austriaco o il trasporto in aereo, si decide che raggiungerà la SINISTRA PIAVE paracadutandosi da un aereo nella zona di SARMEDE, a pochi chilometri di distanza da casa sua; da lì, raggiungerà il COL VISENTIN, dove stabilirà la base operativa e, mischiandosi alla popolazione, inizierà la sua pericolosissima missione di spionaggio (se dovesse essere catturato e riconosciuto come spia, il suo destino sarebbe la fucilazione).

Tandura non nasconde una certa apprensione e ne ha ben d’onde: all’epoca, il paracadute è uno strumento di tutt’altro che comune utilizzo; persino gli aviatori hanno iniziato appena ad usarlo, posto che qualcuno negli Alti Comandi pensa che ne possa influenzare negativamente la combattività e la baldanza … Addirittura, l’Esercito Italiano non ne possiede affatto: i pochi disponibili sono stati acquistati dai britannnici e non sono previste prove o lanci d’addestramento, nonostante Tandura ne abbia fatto espressa richiesta, poiché una volta aperto, il paracadute non viene più riutilizzato.

Il lancio viene programmato per la notte tra l’8  e il 9 agosto 1918 e avverrà da un aereo biposto da bombardamento Savoia Pomilio, per l’occasione pilotato da un asso canadese, il Maggiore Barker, con un altro famoso Ufficiale quale navigatore, il Capitano Wedgwood, che dopo la guerra diverrà deputato nel Parlamento britannico; eseguito il lancio, l’aereo proseguirà il volo, bombardando alcuni obiettivi, così da dissimulare il reale scopo della missione.

Il lancio e il volo

Quella notte infuria un temporale, che fa smarrire la rotta all’equipaggio; Tandura – seduto su di uno scomodo sedile ribaltabile, collocato di spalle all’equipaggio, con una fune legata sulla schiena a collegarlo al paracadute, situato in uno scomparto sotto la fusoliera – non può fare altro che attendere il momento nel quale il pilota tirerà una leva, aprendo una botola dalla quale egli cadrà nel vuoto: solo allora potrà scoprire se il paracadute funzionerà.

Giunti in prossimità di quella che credono essere la zona di lancio – in realtà hanno deviato di parecchio e stanno sorvolando le COLLINE a SAN MARTINO di COLLE UMBERTO – il Maggiore Barker raggiunge la quota prestabilita tira la leva, facendo precipitare Tandura nel buio.

Le emozioni debbono essere infinite, come egli stesso più tardi racconterà: “Le orecchie sono straziate da un sibilo che mi devasta il cervello. L’incubo dei sogni orribili! Ma subito ho l’impressione di essere sollevato, di tornare in su. Alzo gli occhi e vedo il paracadute aperto. La pioggia mi sferza il viso. Oso guardare in basso e vedo strade e campi che riddano in un ‘altalena infernale. Mi smarrisco, perdo i sensi … È un attimo: ad un tratto, colpito fortemente al petto, mi trovo a terra, con le gambe all’aria. Lanciato nel vuoto ero caduto in un vigneto, mentre infuriava il temporale”.

I lunghi e pericolosi mesi da spia

Toccata terra, si affretta a raggiungere il VITTORIESE e inizia la missione. Da quel momento, egli vivrà tre mesi ad altissimo rischio e davvero in mezzo a mille avventure: raccoglierà informazioni sulla composizione dei reparti nemici in zona e radunerà alcuni gruppi di soldati italiani sbandati con i quali porterà a termine azioni di sabotaggio; verrà catturato due volte dagli austriaci e altrettante volte riuscirà a fuggire, la seconda volta addirittura gettandosi da un treno in corsa.

Nella sua opera di sabotaggio e raccolta informazioni, verrà coadiuvato dalla sorella Emma Maddalena Tandura e dalla futura sposa Emma Petterle, l’azione di sostegno delle quali risulterà così efficace da far meritare a entrambe la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Con la liberazione della SINISTRA PIAVE e la Vittoria italiana, Tandura potrà fare ritorno al Comando e presentarsi al Tenente Colonnello Dupont, il quale lo proporrà immediatamente per la Medaglia d’Oro al Valor Militare, che gli verrà giustamente concessa e che andrà a coronare un incredibile medagliere, composto da 5 Croci al Merito di Guerra, 3 Medaglie di Bronzo, 4 Medaglie d’Argento al Valor Militare, una Medaglia d’Oro al Valor Civico e Croix de Guerre 14-18 belga.

Dopo la guerra Tandura si congedò per terminare gli studi e sposò Maddalena Petterle. Nel 1922 rientrò in servizio permanente e venne assegnato al 7 Reggimento Alpini, successivamente partì volontario per la Campagna d’Africa dove si meritò altre  due Medaglie d’Argento al Valor Militare una in Libia e l’altra in Etiopia. Il 29 dicembre 1937 Tandura era sul molo di Mogadiscio per accogliere finalmente la famiglia: la morte lo colse proprio nel momento in cui vide la Moglie sbarcare, portandosi le mani al petto si accasciò. Aneurisma dissero i medici, “gioia” sentenziò la moglie Maddalena.

E’ universalmente riconosciuto quale “Primo paracadutista militare lanciatosi per una azione di guerra”: l’ANPd’I onora il Suo ricordo ed esempio.

FOLGORE!!

 

PALAZZO MONTECITORIO: PRESENTAZIONE DELLA GARA “ RUN EX ALTO TROPHY” – MARCIALONGA RUNNING.

Entusiasmo e condivisione di valori ed obiettivi tra ANPd’I e Marcialonga. Questo è quanto si è potuto “toccare con mano” nel corso della presentazione della gara ”Run Ex Alto Tropy” inserita nella “Marcialonga Running”  avvenuta in diretta streaming questa mattina dalla Sala Stampa di Palazzo Montecitorio che abbiamo potuto utilizzare grazie all’interessamento dell’On. Paola Maria Chiesa, capogruppo della Commissione Difesa, e sempre vicina al mondo delle Associazioni d’Arma.

Dopo l’introduzione del Segretario Generale dell’ANPd’I Gen. B.(ris)Enrico Pollini è stata la volta del Presidente di Marcialonga Angelo Corradini…già alpino paracadutista..che ha presentato la Marcialonga la quale oltre ad essere un evento sportivo promuove sia il territorio che la cultura sportiva da oltre 50 anni la granfondo invernale e da 23 anni la running estiva. Successivamente il Segretario Generale di Marcialonga Davide Stoffie ha indicato come la “Run Ex Alto Trophy” sia una occasione per implementare le proposte di Marcialonga con una gara che fosse dedicata al “mondo militare” grazie all’intuizione dell’ANPd’I di fornire questo nuovo tassello nel “mondo di Marcialonga”.

Il Presidente Nazionale dell’ANPd’I Gen. CA (ris) Marco Bertolini ha sinteticamente illustrato la storia dell’ANPd’I e le finalità associative sottolineando che i rapporti tra l’ANPd’I e le Forze Armate, in particolare l’Esercito, sono stati sempre molto stretti e l’ANPd’I può con orgoglio affermare di aver avviato, con i propri corsi di paracadutismo di interesse militare, molti giovani al “mestiere delle armi”. L’ANPd’I è anche multidisciplinare e la sinergia con Marcialonga ne è la riprova.

Il Direttore del Centro Sportivo dell’ANPd’I Nicola Trusiani ha evidenziato nel suo intervento come la “Run Ex Alto Trophy” possa  catalizzare l’interesse sia di militari in servizio e in congedo come quello di appassionati sportivi che vogliano cimentarsi in una gara dal taglio “militare” mentre il Vice Direttore del Centro Sportivo William Sanna si è soffermato nel suo intervento su quelli che sono i valori ed ideali che porta in se la  “famiglia militare” e che possano essere trasmessi in un proficuo scambio con la “famiglia sportiva”.

La presentazione si è conclusa con uno scambio di doni: il Trofeo Marcialonga in legno delle valli alpine consegnato nelle mani del Presidente Nazionale dell’ANPd’I ed il medaglione associativo dell’ANPd’I al Presidente di Marcialonga.

La “Run Ex Alto Trophy” si correrà il 6 settembre tra Moena e Cavalese e sarà preceduta da un lancio di paracadutisti dell’ANPd’I nello Stadio sportivo di Moena.

L’ULTIMO SALUTO AL CARABINIERE PARACADUTISTA MARCO SCHENETTI

Martedì scorso, è stato dato l’ultimo saluto al Carabiniere Paracadutista Marco Schenetti. La Cerimonia per Marco (57 anni) che lascia la moglie e due Figli ovviamente molto provati, come anche la sorella, ha visto una presenza notevole di ufficiali e sottufficiali dell’Arma, come anche di Paracadutisti della Folgore e del Tuscania. Erano anche schierati i Labari delle Sezioni di Modena, con il Pres. Piccioli, Reggio Emila, con il pres. Mattioli, Bologna col presidente Buratti e Basso Veronese. Presente anche un galiardetto dell’ANIE, con l’ Incursore già presidente di Modena, Paperini e Walter Amatobene , tutti insieme schierati all’uscita al fianco della Bara a urlare il “Presente ” e ” Folgore !!! ” Il Vice.Pres. della sezione di Bologna Marco Cavalli ha recitato la Preghiera del Paracadutista, in maniera coinvolgente.

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