ASSOCIAZIONE NAZIONALE

  PARACADUTISTI D'ITALIA

PUBBLICATO FOLGORE MAGGIO-GIUGNO 2020

All’interno di questo terzo numero del 2020, gli eventi più rilevanti di Maggio e Giugno, il Giro d’Orizzonte “Le ombre e le luci” del Presidente Nazionale, l’Inserto Speciale NOI SIAMO LA FOLGORE, le notizie inviateci dalle Sezioni ANPd’I e le prime attività dopo il fermo di questi ultimi mesi e quelle sugli eventi tristi per tutti quei soci che hanno effettuato il loro ultimo lancio… Buona lettura! Folgore!

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È SCOMPARSO IL GENERALE INCURSORE PARACADUTISTA ALDO POLLICE

Il 25 giugno è morto all’Ospedale di Livorno il Generale Aldo Pollice e la cerimonia funebre si è svolta due giorni dopo alla presenza di molti colleghi e collaboratori dell’anziano Ufficiale. Il Gen.Pollice ha vissuto in prima persona la trasformazione della Brigata paracadutisti, a partire dai tempi del 1° reggimento nel quale aveva ricoperto il ruolo di comandante di compagnia paracadutisti, fino alla rinascita della Grande Unità che si riappropriò del nome “Folgore”. Ma la storia del Generale Pollice è soprattutto legata ai suoi periodi di comando del Battaglione Sabotatori Paracadutisti e della SMIPAR. Fu sotto il suo comando, infatti, che nel 1975 il BSP cambiò denominazione in 9° Btg. d’assalto par. “Col Moschin” ricevendo la Bandiera del IX reparto d’assalto che al comando del Maggiore Messe aveva combattuto sul massiccio del Grappa durante la prima Guerra Mondiale.
Successivamente, nel grado di Colonnello, Aldo Pollice ha comandato la SMIPAR, legando il suo nome a quello delle migliaia di giovani di leva che in quegli anni sceglievano la Folgore e i paracadutisti per il proprio servizio militare. La sua morte segue di poche settimane quella di un altro “storico” comandante della SMIPAR, il Gen. De Felice, scomparso a Pisa. 
Come sempre avviene, le esequie sono state una triste occasione di ritrovo per molti dei protagonisti della storia della Folgore, accomunati nel dolore per la scomparsa dello stimatissimo Ufficiale e nella nostalgia di un periodo storico entusiasmante e indimenticabile,  vissuto assieme e appassionatamente, quando erano il cuore e la volontà le risorse principali dei paracadutisti e quando non era costume dei soldati misurare fatiche e rischi per la propria Patria. 
L’ANPDI esprime alla bella famiglia del Generale Pollice, a partire dalla sua Signora, le più affettuose e sincere condoglianze.”

PUBBLICATO FOLGORE MARZO-APRILE 2020

All’interno di questo secondo numero del 2020, gli eventi più rilevanti di Marzo e Aprile, il Giro d’Orizzonte “Ritrovarsi” del Presidente Nazionale e la lettera a sua firma inviata all’on. Laura Garavini circa l’istituzione di una giornata nazionale in onore degli Alpini, il Reportage “La «guerra» al nemico invisibile” di Fausto Biloslavo e lo SPECIALE ANPDI-COVID19 con le iniziative di solidarietà messe in atto dalle nostre Sezioni ANPd’I per portare aiuti a chi ne aveva maggiormente bisogno a causa della pandemia… Buona lettura! Folgore!

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IN MEMORIA DEL GENERALE DI BRIGATA PARACADUTISTA CARMINE DE FELICE

È con profondo dolore che l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia apprende della scomparsa nella scorsa notte del Generale Carmine De Felice.

Ufficiale intelligente e generoso che aveva dedicato la Sua intera vita alla Specialità, era nato a Livorno nel 1937 ed aveva trascorso infanzia e adolescenza con la famiglia a Lucca.

Entrato in Accademia Militare a Modena nel 1958 con il 15° Corso, aveva poi frequentato la Scuola di Applicazione a Torino superando brillantemente gli studi e ricevendo nel 1962 la nomina a Tenente. Contestualmente veniva assegnato ad un reparto di Fanteria in Vercelli dal quale, dimostrando subito passione ed interesse per le Aviotruppe, nel 1964 otteneva il trasferimento presso il 1° Reggimento Paracadutisti a Livorno.

Alla promozione al grado di Capitano nel 1968, veniva assegnato alla Scuola Militare di Paracadutismo in Pisa dove, oltre al comando di compagnia, svolgeva incarichi sempre più impegnativi e di grande responsabilità quali quello di Capo Ufficio Addestramento e Lanci, di Aiutante Maggiore in 1^ della Scuola e successivamente, negli anni 1983-1984, di Comandante del Terzo Battaglione Addestramento Reclute “Poggio Rusco”, profondendo senza alcun risparmio ogni Sua energia per il benessere e la sicurezza del personale in addestramento.

Dopo due anni trascorsi a Livorno presso il Comando Brigata Paracadutisti “FOLGORE” quale Capo Ufficio Personale della prestigiosa Unità, rientrava a Pisa come Comandante della Scuola, incarico che terminava nel 1990. Tale periodo confermava ed esaltava ancora di più la statura morale e professionale del Soldato la cui morte oggi piangiamo. Uomo colto ed ironico, rigoroso ed umano, tenace e instancabile, dotato di un patrimonio di conoscenze tecniche di altissimo livello, il Generale De Felice ha inciso un ricordo incancellabile nei cuori dei Paracadutisti.

Terminava la Sua brillante carriera militare quale Comandante del Presidio Militare di Livorno congedandosi dalle Armi nel 1992.

L’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, nell’esprimere il suo più profondo cordoglio alla Famiglia De Felice, abbruna oggi i suoi Labari e rende gli Onori ad un Paracadutista che vivrà per sempre, in spirito, inquadrato nelle immateriali Brigate dei Soldati d’Italia che ci hanno preceduti nell’alto dei cieli.

Le esequie avranno luogo domani Venerdì 5 Giugno alle ore 15.00 presso la Chiesa di Santo Stefano in via Luigi Bianchi, località Porta a Lucca Pisa.

RESTARE UNITI

                   

Recentemente è passata in Commissione Difesa la proposta di istituire una “giornata nazionale degli alpini”.  Unitamente alla Presidenza di Assoarma e di moltissime altre Associazioni d’arma, ho quindi espresso la contrarietà dell’ANPDI ad una iniziativa che incrina il rapporto di sano cameratismo tra componenti diverse dell’Esercito. Sono convinto che l’iniziativa, che potrebbe sembrare meritoria ad un osservatore esterno che non conosca le Forze Armate, non sia stata voluta dall’ANA né dalla massa dei nostri commilitoni con la Penna Nera, ma da chi probabilmente crede giusto differenziarli dagli altri componenti dell’Esercito in ragione delle loro indubbie ed ammirevoli caratteristiche. 

Purtroppo, quando ci sono di mezzo i militari, la tentazione è sempre la stessa: DIVIDERE. 

Dividere con l’imposizione delle associazioni sindacali che trasformeranno in spirito di categoria quello che era lo spirito di corpo; e ora dividere con la discriminazione tra specialità tra di esse complementari come se fossero alternative o concorrenti, intaccando l’anima profonda dell’Esercito. Altre divisioni, dolorose, fanno ormai parte della nostra storia come Forza Armata e della storia delle nostre Grandi Unità: le cicatrici rimangono e continuano a dolere. Tutti blandiscono, e intanto amputano, riducono e rimescolano. Ma ora sarebbe il tempo di ricostruire.

CLICCA SUL LINK ED ESEGUI IL DOWNLOAD DELLA LETTERA INVIATA
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HA SPICCATO IL VOLO GIUSEPPE PALAGI, CLASSE 1915, ULTIMO COMBATTENTE DEI CARABINIERI REALI PARACADUTISTI AD ELUET EL ASEL

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Il Carabiniere Paracadutista Giuseppe Palagi in una foto d’epoca

La Sezione di Lucca ha comunicato che è venuto a mancare a Segromigno in Piano il carabiniere paracadutista Giuseppe Palagi, alla bella età di 105 anni. Giuseppe era reduce del 1° battaglione Reali Carabinieri paracadutisti ed aveva combattuto nei suoi ranghi a Eluet El Asel nel 1941.


Nella foto a sinistra il Carabiniere Paracadutista Giuseppe Palagi
festeggia il suo 102° compleanno e in quella a destra il giorno che ha compiuto 103 anni


Il Carabiniere Paracadutista Giuseppe Palagi il giorno del suo 104° compleanno


È un altro pezzo della nostra storia che se ne va, lasciandoci ancora più soli ad affrontare questo tempo triste e sempre più povero di anime belle come la sua, sempre più incapace di esprimere la seduzione del mondo per il quale lui, assieme a tanti altri giovani ardimentosi e generosi come lui, sacrificò i giorni più spensierati della sua vita. 

Folgore! 

LUTTO NEL MONDO DEL PARACADUTISMO MODERNO ITALIANO: IL COLONNELLO OTTAVIO GUIDOLIN CI HA LASCIATI

La terribile pandemia che ha colpito il nostro Paese e che ha provocato tanti dolori anche alla nostra famiglia paracadutista, non ha risparmiato una “gloria” del paracadutismo moderno italiano, il Colonnello Ottavio Guidolin. Lo ricordiamo con le parole del Col. Incursore par. Piero Tanda: “Se n’è andato un altro grande del paracadutismo italiano e del Centro Sportivo Esercito. Dopo Argento, Goffis e Serenelli, ci ha lasciato anche Ottavio Guidolin, classe 1936. 
“Un Sabotatore”. Era arrivato al reparto nel 1958 con un altro grande, Franco Mazzali, aveva acquisito il brevetto n° 164. 


Da sinistra Ottaviani, Guidolin, Sacchetti e Goffis

Lasciato il R.S.P. e trasferitosi a Pisa, era assurto agli onori delle cronache sportive, militari e F.A.I. sia italiane che mondiali. 
Dal 68 al 1974 ha ottenuto una serie di titoli italiani individuali nello stile e a squadre nella precisione, che hanno visto l’apice a Fort Bragg (USA) nel 1974 con il trionfo al CISM come componente della squadra di precisione in atterraggio. Era diventato Ufficiale ed era stato per lungo tempo direttore dei corsi TCL della Brigata paracadutisti. Uno serio, attaccato alle tradizioni e alle sue origini. 
Un ricordo per tutti, durante i corsi TCL che si tenevano sulla zona di Altopascio, si consumava il pasto assieme agli allievi sotto alcuni tunnel di teli tenda montati ad inizio zona. Prima di iniziare, passava personalmente davanti al tavolo istruttori, per accertarsi che in tavola non mancasse il pane ed il fiasco del vino, se ne notava la mancanza, mandava il conduttore ad acquistarlo a sue spese ad Orentano. A chi gli chiedeva il perché, era solito rispondere…. “a casa eravamo poveri, durante la mia gioventù, non sapevo mai se, durante i pasti, avevo la possibilità di trovare il pane e il vino a tavola, devo dire che questo mi faceva soffrire molto. Non voglio che altri abbiano le stesse brutte sensazioni”.
Un Uomo di altri tempi. Grazie di quanto ci hai insegnato.
L’ANPDI si stringe con affetto alla famiglia.

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