ASSOCIAZIONE NAZIONALE

  PARACADUTISTI D'ITALIA

È MORTO IL GENERALE FRANCO MONTICONE

IL GENERALE FRANCO MONTICONE

Ce l’aspettavamo…anche se continuavamo a sperare. La malattia con la quale il Generale Franco Monticone (nato ad Asti, il 13 feb.1940) ha combattuto in questi ultimi anni non concedeva tuttavia illusioni, anche se non era riuscita a piegarne il carattere e a ridurne la volontà di interpretare fino all’ultimo il ruolo di granitico Soldato nel quale si era imposto nel corso di una vita intensa.

Sarebbe ipocrita o almeno inappropriato affermare, come spesso si fa, che “se n’è andato in silenzio come in silenzio ha vissuto”. Se, infatti, è il silenzio la cifra di questi ultimi anni della sua vita, non lo è di tutta la sua vicenda umana, come accade a quanti lasciano veramente un segno del proprio passaggio a partire, ma non solo, dal ricordo di quanti lo hanno incrociato ed amato.

È stata una vita “rumorosa”, la sua, infatti, come ci si deve aspettare da colui che probabilmente ha interpretato nella maniera più emblematica una certa idea di paracadutista e di incursore italiano in questo dopoguerra.

Subito dopo la frequenza del 15° Corso presso l’Accademia Militare e la Scuola di Applicazione, venne assegnato alla specialità alpina, dalla quale transitò a richiesta nei paracadutisti dove comandò la XV compagnia del 5° Battaglione. Ma non era ancora abbastanza per lui che volle quindi entrare in quello che allora si chiamava Battaglione Sabotatori Paracadutisti, qualche anno dopo ribattezzato 9° Btg. d’Assalto par. “Col Moschin”.

E nel Col Moschin portò tutta la sua passione di Soldato, fino a comandare l’unità tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, quando su di lui puntarono i vertici delle Forze Armate per creare un’unità in grado di confrontarsi con la nuova minaccia del terrorismo. “Il battaglione” come lui avrebbe continuato a chiamarlo anche dopo l’elevazione ordinativa a Reggimento, rappresentava la sintesi più alta dello spirito e delle tradizioni che facevano capo alla storia della Folgore e a quella dei reparti Arditi della 1^ Guerra Mondiale, e in quanto tale costituiva l’ambiente ideale nel quale innestare nuove capacità.

Grazie alla sua forza carismatica, seppe sfruttare al meglio la “chimica” particolare che lega i componenti all’unità, proponendosi al tempo stesso quale loro Comandante – risoluto ad ottenere quello che ci si aspettava da lui e dai suoi uomini – e Capo Branco di un’unità che ha nel volontarismo spinto dell’Ardito e nell’identità orgogliosa del Paracadutista i propri più travolgenti valori aggiunti.

Il reparto reagì nella maniera giusta, proiettandosi, sotto la sua guida, in nuove attività. Se fino a quel momento l’unità si era addestrata soprattutto sulla mobilità e al combattimento ambientale, dall’alta montagna all’ambiente marino e subacqueo, con lui si concentrò anche sull’addestramento al combattimento più tecnico, senza comunque abbandonare la sua natura originale.

E questo non sarebbe potuto accadere se in quel momento non ci fosse stato uno come lui, in grado di assumersi responsabilità nuove, per nuove attività e per nuovi rischi che dovevano affrontare i suoi soldati e lui stesso. Fu quindi nel contesto della lotta al terrorismo che con lui che iniziammo le esercitazioni di irruzione a fuoco all’interno di strutture abitative sfruttando casolari deserti che all’epoca ancora erano disponibili in Toscana e che i proprietari ci lasciavano utilizzare. Inventammo con lui i sistemi più impensabili per aprire porte, finestre e muri e per illuminare la notte in un’epoca nella quale le meraviglie dei visori notturni erano ancora di là da venire. E in quelle condizioni facevamo brillare cariche esplosive per aprire porte e muri, correvamo e sparavamo spintonandoci per stanze buie, sempre rigorosamente in esercitazioni nelle quali era esclusa ogni possibilità di ricognizioni o prove in bianco di preparazione.

Ma non si limitò a farci zompettare (come diceva lui) per boschi, monti e casolari, per fiumi e mari, alla ricerca di qualche capacità non ancora acquisita o da perfezionare. Seppe trasferire il tutto in documenti e approfondimenti dottrinali e tecnici che si rivelarono preziosi anche per altri reparti, come quelli Speciali delle Forze dell’Ordine, quando a loro volta decisero di dotarsi di specifiche capacità di antiterrorismo.

Il “battaglione” rappresentò solo l’inizio di una carriera che si preannunciava splendida e che lo vide successivamente quale Capo di Stato Maggiore, Vice Comandate e poi Comandante della Brigata paracadutisti “Folgore”. In questi ruoli trasferì nella Grande Unità, che a quei “bei tempi” assommava a più di diecimila uomini e includeva realtà atipiche come il Battaglione Carabinieri Tuscania e il 26° Gruppo Squadroni dell’Aves, la spregiudicatezza e la tensione operativa che aveva già trasmesso al Col Moschin, premendo l’acceleratore dell’addestramento quale funzione principale ed essenziale del Soldato, senza la quale lo stesso tale non è.

Rese operativa la sua profonda conoscenza della dottrina militare a tutto tondo e soprattutto la sua caratura di esperto delle tattiche della Fanteria, affermandosi quale ideatore ed organizzatore di importanti e innovative esercitazioni che consistevano spesso nella riscoperta e nell’aggiornamento di capacità dimenticate per colpa della falsa idea che cominciava a farsi strada, secondo la quale la tecnologia sarebbe stata in grado di sostituire l’impegno duro, ruvido e disagevole, sul campo, del soldato. Quest’ultimo doveva essere forte, resistente, motivato, con capacità che non potevano che essere frutto di applicazione continua e di pesanti sacrifici. E di sacrifici se ne addossò egli stesso, non facendo mai mancare la sua presenza, i suoi incoraggiamenti e i suoi devastanti “cazziatoni”, quando necessario, ma sempre con lo spirito di chi si sente al servizio dei propri uomini e di chi coltiva l’etica del dovere come regola di vita alla quale non è consentito sottrarsi. A nessun costo.

Per questo, non ha mai fatto mancare a chi ne aveva bisogno il suo aiuto, impegnandosi in prima persona e risolutamente a questo fine.

Seppe imporsi quale esempio per parigrado e collaboratori, nonché quale impegnativo riferimento per i suoi superiori, in qualche caso costretti dal suo rigore operativo ad alzare l’asticella delle loro stesse prestazioni di comando.

Ma fu soprattutto nei confronti dei più giovani che esercitò la maggiore fascinazione, circondandosi di un vivaio di Ufficiali e Sottufficiali che ne avrebbero seguito le orme, ognuno nel proprio ambito, confermandosi riferimenti nelle minori come nelle Grandi Unità della Forza Armata.

Il “passaggio” del Gen. Monticone, “Battilocchio” come lo chiamavamo dal nome del personaggio di fantasia protagonista delle sue “parabole” educative nei confronti di noi entusiasti ragazzini, ha dato impulso al percorso che ha portato il Col Moschin, la Brigata paracadutisti Folgore e poi tutto il comparto “speciale” dell’Esercito, ai livelli di efficienza operativa attuali.

Ma è soprattutto l’Esercito stesso che deve anche a lui l’acquisizione di molte delle capacità addestrative ed operative che hanno consentito di affrontare un futuro spesso difficile, nel quale i suoi baschi amaranto avevano sempre un ruolo di primo piano.

Col collocamento in quiescenza una ventina d’anni fa, non ha smesso di seguire il suo “battaglione” e la sua Brigata, con estrema discrezione e quasi con timidezza, alimentando il suo orgoglio di incursore e di paracadutista nell’ambito dell’Associazione Nazionale Incursori e quale Presidente onorario della sezione romana dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia i cui eventi seguiva con passione costante.

È stata una generazione di Comandanti e di paracadutisti generosa, quella nella quale lui si impose in quegli anni. Per questo, con lui e con i molti come lui, di tutti i gradi, che stanno “passando” in questi anni, tramonta veramente un’epoca. Un’epoca della quale, anche per merito suo, non possiamo non provare nostalgia, seppur senza rimpianti.

Folgore!

Il Presidente Nazionale
Gen. C.A. Marco Bertolini

BORSA DI STUDIO “40° ANNIVERSARIO INIZIO DELLA MISSIONE LIBANO”

Nell’ambito dei progetti da presentare al Ministero della Difesa, sulla base delle proposte fatte dalle Sezioni/Gruppo Regionale a seguito dalla segnalazione che ogni anno la Segreteria Generale richiede, e finalizzati ad ottenere, se approvati dal Ministero della Difesa, un finanziamento, il 1° Gruppo Regionale aveva proposto il progetto, per l’anno 2022, di una borsa di studio dedicata alla ricorrenza del 40° anniversario della missione in Libano ottenendo il finanziamento dal Ministero della Difesa.

Considerato che il tema della borsa di studio ben si presta ad una partecipazione estesa a tutti i Gruppi Regionali si è deciso di proporre la possibilità di parteciparvi a tutte le Sezioni dell’ANPd’I.

Le Borse di Studio saranno destinate agli Studenti che sono stati iscritti ad un corso della scuola Primaria o Secondaria nell’Anno Scolastico 2021 – 2022.
Il candidato dovrà essere presentato da un socio iscritto all’ Associazione indipendentemente dalla categoria (Ordinario, Aggregato o Simpatizzante), in regola con il Tesseramento dell’ anno in corso.

Le borse di studio saranno cosi suddivise:
✓ Numero due borse di Studio da 1000,00 euro per le scuole Secondarie di Secondo Grado
✓ Numero due borse di Studio da 800,00 euro per le scuole Secondarie di Primo Grado
✓ Numero due borse di Studio da 600,00 euro per le scuole Primaria
✓ Riconoscimento dell’elaborato con impatto più emozionante 250,00 euro
✓ Riconoscimento al Gruppo con più iscritto pari a 250,00 euro

Le tempistiche inerenti al Progetto risultano quindi:
✓ Presentazione domande entro il 15/09/2022
✓ Presentazione lavori/elaborati entro il 15/12/2022
✓ Consegna borse di studio in occasione Assemblea Nazionale Aprile 2023

Nel segno della massima trasparenza e l’impegno affinché il progetto possa avere la massima diffusione la commissione sarà così composta:
– Presidente: Presidente Nazionale ANPd’I Gen. C.A. Marco BERTOLINI 
– Primo Membro di Commissione: Presidente Nazionale del Collegio dei Garanti Par. Prof. Maurizio MANZIN
– Secondo Membro di Commissione: Presidente Nazionale del Collegio dei Proboviri, Par. Dott. Costantino PALMITESSA 
– Terzo Membro di Commissione: Consigliere Nazionale Primo Gruppo Par. Enzo GULMINI
– Quarto Membro di Commissione: Probiviro Prima Zona Par. Ivo FORNACA (funzioni di Segretario e Coordinatore per le operazioni)

Per tutte le informazioni a riguardo del bando potete scrivere direttamente al Componente della Commissione con il ruolo di Segreteria all’email: proboviro.1@assopar.it.

Con l’obiettivo che questa iniziativa, possa in questo momento essere uno stimolo in più di aggregazione e di trasmissione dei nostri valori alle nuove generazioni, vi chiedo di portare questa iniziativa a conoscenza di tutti i vostri iscritti.

ESEGUI IL DOWNLOAD DEL BANDO 
Bando_definitivo-1.pdf (661 download )

SENTENZE TAR. Aggiornamento

Si informa che il giorno 7 u.s. è stata pubblicata anche la quarta sentenza riguardante la nota vicenda trattata dal Tar Lazio.

Anche in questa occasione il Tar Lazio ha affermato che il provvedimento di ENAC “in nessun punto vieta l’attività di aviolancio svolta dall’Associazione ricorrente”, e che costituisce “circostanza, pacifica, emergente dagli atti, che, come del resto riconosce la stessa ENAC, la ricorrente ANPDI svolge anche attività di aviolancio su aeromobili civili”.

In buona sostanza, come già precisato nella precedente comunicazione del 28.06 u.s., il provvedimento dell’ENAC è stato ritenuto come non incidente e non lesivo della nostra attività di lancio di interesse militare (sospesa cautelativamente dall’Autorità Militare). 

Si tratta, quindi, di una decisione da ritenere confermativa delle tesi da sempre sostenute dall’Associazione.

L’A.N.P.d’I. sta ora valutando, attraverso i suoi legali, il percorso più idoneo che porti a concretizzare la ripresa dell’attività di aviolancio.

Letture alternative ostili al nostro sodalizio, talvolta anche diffamatorie, non scalfiscono minimamente la determinazione dell’Associazione nel proseguire il percorso volto a tutelare la dignità dell’A.N.P.d’I.

Il Presidente Nazionale
Gen. C.A. (ris) Marco Bertolini

SENTENZA TAR ROMA

Con la sentenza emessa dal Tar di Roma pubblicata pochi istanti fa, e qui allegata, in merito ai ricorsi dell’ANPDI, l’Associazione vede negato il suo buon diritto a continuare l’attività di paracadutismo alla quale ha dato l’avvio nell’immediato dopoguerra. 

Si tratta indubbiamente di una sconfitta, anche se resa meno dolorosa dalla chiara presa di posizione dell’Esercito a nostro favore con la sua relazione al Tar. Anche le FA, infatti, pagano un pegno a questa situazione dovendo rinunciare a quel continuo flusso di paracadutisti ANPDI che nel passato ne hanno rinfoltito i ranghi con giovani preparati e motivati. Ma anche la sconfitta, per chi combatte per cause che si ritengono degne, ha una nobiltà che consola. Non sono le sconfitte dei nostri progenitori, infatti, a toglierci un’oncia dell’orgoglio che proviamo nel considerarci loro figli.

Valuteremo ora più approfonditamente con i legali le possibilità che si prospettano.

Il Presidente Nazionale
Gen. C.A. (ris) Marco Bertolini

Sentenza-Presidenza.pdf (1321 download )

CELEBRAZIONI BATTAGLIA DI FILOTTRANO 3-9 LUGLIO 2022

Egregi Presidenti,

Il prossimo 9 Luglio celebreremo a Filottrano, con il 183° Reggimento paracadutisti NEMBO erede della omonima Divisione, gli eventi di guerra accaduti nelle Marche 78 anni fa.


Ogni anno che trascorre segna in maniera inesorabile il passare del tempo e rischia di affievolire il ricordo di quei fatti. La maggior parte di noi appartiene alle generazioni del dopoguerra e soltanto lo studio dei libri di storia o uno sforzo di immaginazione possono consentire di evocare le immagini di quella lotta feroce e senza quartiere, di evocare la storia di quegli uomini che sacrificarono il bene della vita in un consapevole slancio di generosità e di amore per la Patria.

Chi infatti, su ogni fronte, decise di continuare a combattere nel generale sbandamento che seguì l’8 settembre 1943, lo fece in forte contrapposizione a quanti, in una Italia demoralizzata e priva di guida, gettarono nella polvere le proprie uniformi e fecero ritorno a casa, ignorando il giuramento prestato e anteponendo i propri interessi a quelli della Nazione.

Furono quegli uomini, orgogliosamente in divisa, a ridare dignità e slancio alla Patria avvilita. Furono quegli uomini che si imposero al rispetto di un “alleato” diffidente e maldisposto. E furono quegli uomini a impedire che la nostra gente, incolpevole e disorientata, pagasse un prezzo troppo alto per degli ideali inseguiti sull’onda di genuini entusiasmi presto raffreddati da un negativo concatenarsi degli eventi.

Nella battaglia, in 135 pagarono con la vita la propria generosità e altri 250 portarono, per sempre, i segni della sanguinosa lotta nelle proprie carni.

Il prossimo 9 Luglio saremo quindi a Filottrano per assicurarci che quegli avvenimenti di morte e di dolore, ma anche di ritrovato onore, restino ben incisi nella memoria di chi ha beneficiato di quel sacrificio. È questo un appuntamento al quale, chi ne ha la possibilità, non dovrebbe mancare.

Lo dobbiamo ai Caduti, lo dobbiamo alle loro famiglie che restando hanno portato il peso della scomparsa dei propri cari e lo dobbiamo a noi stessi, Paracadutisti d’Italia, che attraverso queste celebrazioni confermiamo il forte sentimento di identità e di appartenenza che ci lega alla più bella Brigata del nostro Esercito.

A premessa della citata celebrazione in Filottrano, nei giorni dal 3 al 9 luglio avrà anche luogo una staffetta di marcia – composta da tre squadre di sei paracadutisti del NEMBO ciascuna – rievocativa della vittoriosa avanzata della Divisione per 270 Km attraverso gli abitati di Lanciano – Chieti – Penne -Teramo – Ascoli P. – Monsampietro M. – Macerata e Filottrano.

Al riguardo, il Comandante della Brigata FOLGORE ha fatto pervenire al Presidente Nazionale una lettera nella quale, facendosi premura di segnalare tutte le manifestazioni, invita caldamente alla partecipazione di quanti più soci ANPd’I possibile, in piena sinergia con i nobili sentimenti di Servizio alla Patria che animano i Reparti in Armi.

Allego a questa mia lettera le brochure e i fogli illustrativi delle manifestazioni, prodotti dal 183° Reggimento NEMBO.

Ora e sempre NEMBO/FOLGORE!

Il Vice Presidente Nazionale
Gen. B. par. (ris) Raffaele IUBINI

 

PER INFO ESEGUIRE IL DOWNLOAD
1_BROCHURE MARCIA DELLA NEMBO 3 – 9 LUGLIO 2022
2_OPUSCOLO INFORMATIVO MARCIA DELLA NEMBO CON RECAPITO TELFONICO DI RIFERIMENTO
BROCHURE-MARCIA-DELLA-NEMBO-3-9-LUGLIO-2022.pdf (589 download ) OPUSCOLO-INFORMATIVO-MARCIA-DELLA-NEMBO.pdf (574 download )

CONTRIBUTO RICEVUTO DAL MINISTERO DELLA DIFESA PER L’ANNO 2021

In applicazione degli adempimenti di informazione contenuti nella normativa di cui alla legge 04.08.2017, n. 124 (legge annuale per il mercato e la concorrenza) ANPd’I ha acquisito, per l’anno 2021 i seguenti contributi e sovvenzioni:

a. CODICE FISCALE: 80143950584
b. Amministrazione erogante: Ministero della Difesa
c. Somma incassata: 34.166,00 ovvero 34.164,00 (al netto delle spese bancarie) di cui 22.166, per la realizzazione dei progetti  approvati dal Ministero della Difesa
d. Data incasso: 10 novembre 2021
e. Causale erogazione: contributo dello Stato a favore di Enti vigilati dal  Ministero della Difesa

BATTLEFIELD TOUR MARCHE 2022

BATTLEFIELD TOUR 2022
27-28-29 Maggio 2022

Marche 1944, sulle orme dei paracadutisti
e degli arditi del Corpo Italiano di Liberazione

 

 

 

Il Battlefield Tour ripercorrerà le vicende dei Paracadutisti e degli Arditi dell’Esercito Regolare Italiano che presero parte alla Campagna di Liberazione nelle Marche nel 1944.

Il Battlefield Tour è uno strumento didattico dove i partecipanti (tra i quali sono presenti le scolaresche del territorio) verranno accompagnati sui luoghi delle battaglie, da storici ed esperti, per ricevere informazioni relativamente a determinati episodi accaduti. Si tratta di uno strumento didattico che non è una semplice lezione frontale, ma un’esperienza viva in quanto il partecipante può, effettivamente, comprendere quanto avvenne nelle Marche durante il 1944.

Il programma prevede lo studio di 3 episodi principali:

1) Filottrano;
2) Macereto;
3) Rustico

Si tratta di tre episodi determinanti nella Campagna di Liberazione che videro protagonisti Paracadutisti ed Incursori dell’Esercito Regolare italiano contro i reparti tedeschi.

Il Battlefield Tour, inoltre, ha anche l’obiettivo indiretto di promuovere il territorio facendo conoscere le realtà eno-gastronomiche e ricettive locali e le potenzialità turistiche dei luoghi attraversati.

Il progetto ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero del Turismo, di Regione Marche, Comune di Visso, Comune di Filottrano, Comune di Polverigi e Comune di Osimo.

Le Amministrazioni interessate saranno, inoltre, invitate a partecipare in forma ufficiale alla cerimonia di chiusura che si svolgerà a Filottrano il 29 maggio.

LA SCHEDA DI PRENOTAZIONE, oltre al pacchetto comprensivo di
HOTEL + TOUR, prevede anche pacchetti dei solo TOUR per le tre giornate, per due sole giornate o per una sola giornata
a costi molto vantaggiosi.

Vi invitiamo quindi ad iscrivervi per vivere questa interessante esperienza.

Per info dettagliate, eseguite il download della Locandina,
del programma dettagliato e della scheda di iscrizione:
BATTLEFIELDTOUR_2022_programma.pdf (572 download ) SCHEDA-PRENOTAZIONE-BATTLEFIELD.pdf (584 download ) LOCANDINA-BATTLEFIELD_FILOTTRANO_PATROCINI_Anpdi-LU.png (421 download )

L’ANPd’I RICORDA IL GENERALE ENRICO FRATTINI

L’ANPd’I RICORDA IL GENERALE ENRICO FRATTINI,
COMANDANTE DELLA FOLGORE

IN AFRICA SETTENTRIONALE
E PRIMO PRESIDENTE DELL’ANP E DELL’ANPd’I

Proprio nei giorni dedicati alla epopea della Folgore ad El Alamein, la ricerca degli eredi del Generale Frattini, fortemente voluta dalla Presidenza Nazionale,  ha avuto successo: la Segreteria Generale il 21 ottobre, è infatti riuscita  a rintracciare la Signora Fucsia FRATTINI, terzogenita del Generale ed unica erede in linea diretta:  il Segretario Generale ha immediatamente contattato la Signora che ha dato la Sua disponibilità a presenziare alla cerimonia (rapidamente organizzata e per la quale è stato disposto il supporto di personale della Sezione di Roma competente per territorio che prontamente ha aderito) svoltasi oggi 24 ottobre nel Cimitero di Ostia Antica dove sono stati resi gli onori al Generale Frattini, presso la Sua ultima dimora, deponendo un cuscino di fiori a  nome di tutta l’Associazione rappresentata idealmente dal Labaro Nazionale.

  

La semplice cerimonia, ma di grande valore spirituale, ha voluto sia ricordare il Generale Frattini che si assunse l’onere e l’Onore di guidare la Divisione nella difficile campagna d’Africa che per la Folgore ha avuto il suo glorioso apice  nell’epica battaglia di El Alamein,  che ringraziare colui che volle trasmetterci gli ideali dei suoi paracadutisti impegnandosi dal 1956 come primo Presidente  dell’Associazione Nazionale Paracadutisti – ANP poi divenuta nel 1960 ANPd’I e della quale rimase Presidente Nazionale fino al 1980 (anno della Sua morte), divenendo  un esempio di dedizione e amore per il paracadutismo militare e per l’Associazione. Inoltre, grazie alla Signora Frattini si è potuto riannodare anche fisicamente, oltre che spiritualmente, l’indelebile legame che lega il Paracadutismo Militare e l’ANPd’I al nome di Frattini.

  

La Signora Frattini, accompagnata dal suo consorte Signor Giovanni Marsan, ha voluto con semplici e toccanti parole ricordare Suo Padre ed il Suo impegno associativo nel quale Ella lo seguiva assieme al fratello Franco (anch’esso paracadutista) ed alla sorella Fiore ringraziando con evidente commozione (lo eravamo un po’ tutti…) l’Associazione che è riuscita a rintracciarla. La Signora Frattini ha espresso il desiderio di iscriversi all’Associazione rendendoci quindi un grande onore del quale siamo tutti lieti.

Grazie Signora e ben tornata tra di noi!!.

Il Segretario Generale
Gen. B. Enrico Pollini

SINTESI DELLA VITA MILITARE DEL GENERALE FRATTINI

Carriera militare
Nominato ufficiale del Genio nel 1912 venne trasferito al 5º Rgt. Genio Minatori, e nel 1913 fu inviato in Libia. Promosso Capitano nel 1915 continuò ad operare in Tripolitania. Partecipò alla Prima Guerra Mondiale e, nel 1917, comandando interinalmente il 73° Btg. Genio, organizzò la difesa sul Piave tra Nervesa e Palazzon. Nel 1918 fu al comando del 10° Btg. Zappatori con il quale organizzò svariate linee difensive. Nel corso del conflitto ricevette la Croce di Guerra al Valor Militare.

Dal 1919 al 1921 fu ammesso all’Istituto Orientale di Napoli.

Nel 1925 fu assegnato alla Divisione di Torino dove rimase due anni. Promosso Ten. Colonnello nel 1926, nel 1929 divenne Addetto Militare a Tokio e dal 1932 fu accreditato anche presso la Legazione Cinese. Colonnello nel 1933, nel 1935 prese il Comando del 10º Rgt. Genio e poi del 3º Rgt. Genio Scuola. Generale di Brigata nel 1938, fu Comandante del Genio del 3° C.A. di Milano.

Alla Divisione Folgore
Trasferito al ministero della Guerra nel 1940, nel 1941 fu caporeparto presso lo Stato Maggiore dell’Esercito, dove lavorò per costituire un reparto paracadutisti. Lo Stato Maggiore non trovò un generale disposto a comandare la costituenda divisione paracadutisti, al punto che il generale Frattini, seppur del Genio e ufficiale addetto al generale Mario Roatta, sottocapo di Stato maggiore, si offrì volontariamente per tale comando e quindi nell’estate 1942 al comando della Folgore fu inviato in Africa Settentrionale.

Morto il generale Federico Ferrari Orsi, Frattini lo sostituì anche al comando del “X Corpo d’armata” (divisioni Pavia, Brescia e Folgore e un reggimento bersaglieri).

Dopo la resa il generale Hughes volle ricevere il generale Frattini, accompagnato dai colonnelli Bignami e Boffa, complimentandosi per il comportamento della Divisione.

Nel dopoguerra
Rimpatriato dalla prigionia, nel 1945 fu Comandante Militare Territoriale di Genova e nel 1947 di Roma. Dal 1946 al 1947 divenne anche Ispettore dell’Arma del Genio dell’Esercito Italiano. Nel 1948 venne promosso Generale di Corpo d’Armata e nel 1952 assunse l’incarico di Comandante delle Forze Terrestri Alleate del Sud Europa e nel 1956 venne posto in ausiliaria.

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