Pubblichiamo il contributo del par. Roberto Dariol, Consigliere Nazionale del 3° Gruppo Regionale, in occasione della commemorazione annuale dell’eccidio di Cima Vallona. Per il grande impegno profuso l’ANPdI è grata a tutto il 3° Gruppo Regionale ed in particolare alla Sezione di Alpago, oltre che alle consorelle associazioni ANA, ANIE ed ANC.
Oggi celebriamo la storia, ma soprattutto il valore dell’uomo chiamato all’estremo sacrificio. L’eccidio di Cima Vallona, avvenuto il 25 giugno 1967, rimane un evento doloroso nella memoria collettiva, e ancora oggi per la comunità dei paracadutisti e per (ANPd’I) l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. Tra le vittime ricordiamo ancora una volta il Capitano dei Carabinieri Paracadutisti Francesco Gentile, il Sottotenente Sabotatore Paracadutista Mario Di Lecce, il Sergente Maggiore Sabotatore Paracadutista Olivo Dordi e l’Alpino Armando Piva. Questo tragico evento è stato un momento di profondo dolore e di riflessione sul prezzo del servizio e del sacrificio dell’uomo. La commemorazione annuale di questo episodio è un’occasione per onorare non solo chi ha perso la vita in quel giorno, ma tutti coloro che hanno servito il proprio paese con coraggio e dedizione. Questa cerimonia è un momento di profondo rispetto e di connessione tra le generazioni, un ponte tra il passato e il presente che riafferma i valori di lealtà e di sacrificio che sono alla base dell’identità dei paracadutisti e per noi dell’ANPd’I. Questo luogo di meditazione e di preghiera, è un simbolo tangibile del ricordo che non si estingue. Ogni anno, rinnoviamo l’appuntamento per rendere omaggio ai caduti, con l’impegno a mantenere viva la memoria di questo evento e a trasmettere alle future generazioni l’importanza del servizio e del sacrificio per la nostra amata patria, l’italia.
Viva i paracadutisti, viva l’Italia. Folgore!