ASSOCIAZIONE NAZIONALE

  PARACADUTISTI D'ITALIA

IL GENERALE DI CORPO D’ARMATA NICOLA ZANELLI NON È PIÙ TRA NOI

Dopo una breve e gravissima malattia che ne aveva richiesto il rientro in Patria dalla Turchia dove prestava servizio quale Vice Comandante del Comando Forze Terrestri NATO (LANDCOM) a Izmyr, è morto il Generale di Corpo d’Armata Nicola Zanelli.

Il Generale Zanelli ha avuto una brillante carriera nell’Esercito Italiano, iniziata presso il 9° rgt.d’assalto par. “Col Moschin” della Brigata paracadutisti Folgore, per poi assumere importanti incarichi di comando presso le Aviotruppe e le Forze Speciali italiane stesse, anche a livello interforze. Dotato di una grandissima passione per il “mestiere delle armi” e di una preparazione professionale di primissimo livello, ha partecipato alle principali operazioni fuori area nazionali, a partire dall’Operazione IBIS in Somalia quale Comandante di compagnia paracadutisti del 187° reggimento.

Ma è nel settore delle Forze Speciali che Nicola ha certamente espresso le sue più grandi potenzialità, quale Comandante del 9°rgt.”Col Moschin” e, successivamente del COFS – il Comando Interforze alle dirette dipendenze del Capo di SMD – e infine del COMFOSE, il Comando delle Forze Speciali dell’Esercito.

In queste vesti è stato uno dei principali protagonisti di una profonda trasformazione del comparto “speciale” italiano, evidenziandosi per conoscenze dottrinali, procedurali e tecniche, nonché per una ferrea determinazione a conseguire gli obiettivi dei rispettivi Comandi, mettendo sapientemente a frutto le sue esperienze maturate in ambito internazionale. Ottimo conoscitore della lingua inglese anche grazie a qualificanti impegni in Gran Bretagna, aveva saputo travasare nella realtà delle Forze Speciali italiane molte delle esperienze acquisite all’estero, sempre però nel rigoroso rispetto di quelle che sono le nostre peculiarità nazionali. Convinto assertore della necessità di una integrazione interforze vera tra Forze Speciali, si è reso protagonista, sia quale Ufficiale addetto del COFS che come Comandante dello stesso, di un importante travaso di esperienze tra le realtà di punta delle singole Forze Armate nel settore delle operazioni non convenzionali, innescando una crescita complessiva di cui tutte le unità speciali hanno beneficiato. Era anche un fermo sostenitore della necessità di basare la condotta di Operazioni Speciali sulla disponibilità di mezzi speciali, e per questo si era impegnato costantemente per l’innovazione dei sistemi d’arma e di Comando e Controllo destinati allo specifico settore. Impiegato al vertice del settore operativo del COFS, fu promotore della quasi ventennale “avventura” della TF45 in Afghanistan, proponendo senza titubanze le nostre Forze Speciali in una integrazione procedurale ed operativa pluriennale con le analoghe unità della Nato.

Successivamente impiegato quale Comandante del COMFOSE, il Comando dell’Esercito dedicato allo specifico settore, ha messo il meglio delle sue energie e competenze a disposizione della Forza Armata nel favorire la crescita di ulteriori unità speciali come il 185°RRAO e il 4°rgt.alpini paracadutisti Monte Cervino.

Personalmente potrei raccontare molti aneddoti riferiti alla parte delle nostre vite che abbiamo condiviso, sia al Col Moschin che al COFS; mi limiterò, invece, a ricordare l’incontro che ebbi quando ancora Capitano del “nono” risalivo verso casa in treno, e mi trovai casualmente seduto a fianco di un gruppetto di Ufficiali Allievi della Scuola di Applicazione in uniforme. Tra questi, Nicola, Ufficiale di fanteria e aspirante incursore col quale attaccai bottone dopo che lo stesso mi disse di aspirare al mio stesso reparto. Aveva già allora una luce negli occhi dalla quale traspariva un grande entusiasmo per la vita con le stellette che si apprestava ad iniziare ai reparti. Non sapevo ancora che l’avrei rivisto di lì a poco meno di un anno alla Vannucci, in sciarpa e sciabola appena assegnato, per iniziare nei ranghi della Folgore e del Col Moschin la vita entusiasmante di tutti i paracadutisti ed incursori di razza.

Da allora di strada ne ha fatta parecchio, lasciando un segno indelebile in quanti hanno avuto la fortuna di operarci spalla a spalla.

Come nel corso di tutta la sua importante vita, il Generale Zanelli ha vissuto le difficoltà e i dolori di questa ultima fase con grande coraggio e vis pugnandi, confortando amici e conoscenti con la compostezza di chi sa di combattere prima di tutto per i propri Cari.

Le esequie del Generale Nicola Zanelli avranno luogo presso la Chiesa di Santa Maria Assunta a Felina (RE), Venerdì 30 maggio alle ore 15:30.

Alla Signora Romana, ai suoi due figli e alle sue due figlie, le sincere espressioni del cordoglio di tutta l’ANPDI.

Gen. CA Marco Bertolini

4 risposte a “IL GENERALE DI CORPO D’ARMATA NICOLA ZANELLI NON È PIÙ TRA NOI”

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