ASSOCIAZIONE NAZIONALE

  PARACADUTISTI D'ITALIA

Cison di Valmarino: cerimonia al Bosco delle Penne Mozze per il 20° anniversario del Monumento ai Paracadutisti

Cison di Valmarino (TV) – Come ogni seconda domenica di settembre, l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia si è riunita, insieme alle Sezioni del Triveneto e alle Associazioni d’Arma, per rendere omaggio ai Caduti presso il Bosco delle Penne Mozze di Cison di Valmarino (TV), luogo sacro della memoria alpina e militare. Quest’anno ricorreva il 20° anniversario dell’inaugurazione del Monumento a tutti i Paracadutisti.

La cerimonia ha avuto un momento particolarmente significativo con la presenza del Labaro degli Arditi. Non si tratta di un’Associazione d’Arma in senso stretto, ma dei custodi di quello spirito di ardimento che, dalla Grande Guerra, giunge fino a oggi e che lega gli Arditi ai Paracadutisti, dai quali la Divisione Folgore trae parte delle proprie origini ideali. In questo contesto è stato ricordato il Tenente Alessandro Tandura, Alpino e Ardito, primo paracadutista militare italiano impiegato in azione dietro le linee nemiche nel 1918. Figura simbolo di coraggio e innovazione militare, Tandura rimane emblema di quel filo che unisce gli Arditi ai Paracadutisti. La memoria è stata resa ancora più viva dall’intervento della dottoressa Susanna Frare, appassionata di storia locale, che ne ha rievocato le gesta.

Altro momento toccante è stato il ricordo della Medaglia d’Oro al Valor Militare Paola Del Din. Con i suoi 102 anni, la “Patriota”, come ama definirsi, continua a rappresentare una testimonianza diretta della Resistenza e dell’impegno per la libertà. Prima donna paracadutista italiana impiegata in missioni operative durante la Seconda guerra mondiale, con il nome di battaglia “Renata”, la professoressa Del Din, oggi Presidente Onorario dell’ANPd’I, rimane un esempio luminoso di dedizione, fermezza e fedeltà ai valori della Patria.

La cerimonia è stata onorata dalla presenza del Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, anch’egli paracadutista della Folgore, a conferma della continuità tra istituzioni civili e mondo associativo.

Un plauso particolare va al Presidente della Sezione ANPdI di Vittorio Veneto, Davide Sommavilla, che, con la collaborazione delle Sezioni intervenute, ha garantito un’organizzazione impeccabile. Nella sua allocuzione ha condiviso l’emozione dei primi lanci:
«Il tremore delle gambe alla porta non era il freddo a procurarlo…», richiamo a quell’esperienza che segna ogni paracadutista. Ha poi ricordato come, in aereo e in aria, i paracadutisti siano tutti uguali: radiosi e spavaldi di fronte al pericolo, uniti nella stessa attesa. Un’immagine che richiama le parole del libro I ragazzi della Folgore, che descriveva i «soldati italiani un po’ pazzi, che stanno in piedi fra le bombe», simbolo di quella follia coraggiosa capace di trasformare la paura in ardimento. Concludendo, Sommavilla ha affidato ai presenti la morale della sua esperienza:
«La mia esperienza, come quella di tanti altri paracadutisti, è la dimostrazione che rendiamo normali attività straordinarie: nel gruppo nessuno si tira indietro; se tutti fanno la stessa cosa, non si vedono differenze.»
Un’analisi di una giovinezza intensa ma indelebile, che si può sintetizzare così: «Se tremano le gambe, è per l’ansia della sorte che ci attende.»

A chiudere la cerimonia è stato l’intervento del Consigliere Nazionale del 3° Gruppo, Roberto Dariol, che ha richiamato tutti a un impegno quotidiano e concreto:
«Non bastano le parole, non bastano le cerimonie: occorre che ciascuno di noi sia, ogni giorno, testimone dei principi che hanno reso grandi i nostri Caduti.»

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