ASSOCIAZIONE NAZIONALE

  PARACADUTISTI D'ITALIA

E’ VENUTO A MANCARE IL GEN. SIMONE BASCHIERA, INCURSORE DEL “COL MOSCHIN”

Nella serata del 9 gennaio è venuto a mancare all’affetto dei suoi Cari il Generale Simone Baschiera, dopo una serie di alti e bassi a seguito di una malattia polmonare durata qualche mese. In effetti, Simone non è venuto a mancare solo ai suoi Cari, ma anche a tutta la comunità sparsa del 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” nel quale aveva iniziato la sua lunga ed entusiasmante avventura di Soldato quando l’unità si chiamava ancora Battaglione Sabotatori Paracadutisti.

E’ in questa unità che, nel grado di sergente, mise in luce alcune delle caratteristiche che lo resero famoso, quasi leggendario, nel prosieguo della sua vita militare. Simone, infatti, fin da allora si evidenziò quale “uomo di ferro”, tutto d’un pezzo, energico, forte fisicamente come sono spesso i figli della da lui mai dimenticata terra istriana che gli diede i natali, animato da una passione capace di contaminare chiunque, nonché da una fermissima fiducia in se stesso che gli consentiva di affrontare qualsiasi prova senza tentennamenti.
Introiettò nell’intimo le ragioni e i valori del reggimento e della Folgore, di cui il reparto rappresenta “l’impeto”, come recita il motto dell’unità, segnalandosi come uomo d’azione, del fare. Per questo, se c’è mai stata una persona della quale si può dire, a ragione, che gettava il cuore oltre l’ostacolo, questa era lui, senza dubbi.

Ha partecipato a tutte le principali operazioni della sua unità, a partire dal controterrorismo in Alto Adige alla fine degli anni ’60 nel grado di sergente, dove subì un grave incidente, venendo addirittura colpito dal predellino di un treno durante un pattugliamento lungo una linea ferroviaria innevata.

Venne rimesso in piedi con difficili interventi di ricostruzione, che comunque non ne inficiarono le grandi potenzialità fisiche e non ne diminuirono la capacità di essere sempre “in testa” ai suoi commilitoni e, poi, ai suoi uomini. Ma era un uomo che non si accontentava della pur impegnativa routine di un reparto come il nono, nel quale quella di “cercarsi grane” è sempre stata la regola principale. Volle così reinventarsi in un ruolo che gli consentisse di esprimere meglio le sue potenzialità, vincendo il concorso quale Ufficiale del Ruolo Speciale. Con questa nuova veste affrontò a lungo le funzioni di responsabile dell’addestramento del reparto e di Comandante di compagnia.

Era noto, e temuto, per la disinvoltura con la quale letteralmente inventava esercitazioni di estremo impegno psico fisico, in tutti gli ambienti naturali, a partire dalla montagna: una leggenda maliziosa ma a conti fatti affettuosa lo voleva solito programmare i percorsi delle pattuglie in addestramento, prendendo le distanze con la sua spanna sulla carta al centomila. Non era completamente vero, ma è certo che con le attività addestrative da lui organizzate non si scherzava; e, in fin dei conti, è anche grazie a lui che il nono venne instradato lungo un difficile percorso che lo ha portato in pochi decenni da una dimensione più “artigianale”, nel senso più nobile del termine, ad essere il reparto di punta tra tutti quelli che rivendicano una qualche aggettivazione “speciale” in Italia, ma anche tra le unità di Forze Speciali occidentali.

Ha partecipato alle principali operazioni fuori area italiane a partire dal Libano (nella foto, con il Presidente e il Vice Presidente Nazionale dell’ANPDI durante un’attività nel Paese dei Cedri, nel 1981), fino alla Somalia e ai Balcani.

Ma non fu solo il 9° testimone del suo impegno. Operò a lungo presso il Comando Brigata paracadutisti, trasferendovi le importanti esperienze acquisite nel reparto di Forze Speciali, presso la Scuola di Fanteria e Cavalleria nell’ambito dei Corsi d’Ardimento, nonché presso il COI stesso, all’inizio della ormai lunga vita operativa di questo importante Comando Interforze.
Collocato per raggiunti limiti di età in quiescenza, non mise in un cassetto la sua passione per la vita entusiasmante che l’aveva bruciato senza consumarlo, interessandosi a tutte le tematiche che caratterizzano il rapido e drammatico divenire dell’attuale fase storica. Evidenziò, così, fini doti di analista strategico grazie alle quali seppe proporre in numerose e corpose pubblicazioni le sue osservazioni.

Con lui sparisce un altro emblematico rappresentante di un’epoca nella quale essere paracadutista ed incursore voleva dire prima di tutto essere uomini capaci di assumersi tutte le responsabilità del proprio grado e ruolo, senza mai stancarsi di cercare nuove occasioni per rompersi l’osso del collo. Un’epoca nella quale era un onore rinunciare ai “diritti” che fanno fremere tutti gli influencers e i novelli simil-sindacalisti militari, in cambio di un dovere difficile da assolvere, in un’unità che non accettava mezze misure. Insomma, è stato interprete di un’epoca nella quale l’Esercito e la Folgore sapevano far pienamente percepire ai propri uomini l’importanza e la bellezza del ruolo che ricoprivano, rendendoli così partecipi di uno spirito di corpo che attraversa i decenni e i ruoli.

Infine, era un uomo buono, che ci mancherà.

Folgore!

7 GENNAIO: FESTA DEL TRICOLORE!

Oggi è la festa del nostro tricolore e i paracadutisti, che conoscono bene quali siano i valori che incarna il principale simbolo dell’Unità Nazionale, ne fanno una ricorrenza pressoché quotidiana.

Volendo allora andare oltre la giusta retorica, cogliamo l’occasione per rispolverare alcune curiosità storiche e tecniche della nostra bandiera.

Anzitutto vi sono dei riferimenti normativi precisi, tra i quali:

– l’art.12 della Costituzione Italiana il quale sancisce che “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”;

– l’art.1 della Legge 31 dicembre 1996, n. 671, il quale istituisce la solennità odierna, stabilendo che “Il giorno 7 gennaio, anniversario della nascita del primo tricolore d’Italia, è dichiarato giornata nazionale della bandiera”;

– la legge 5 febbraio 1998, n. 22, che adotta “Disposizioni generali sull’uso della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell’Unione europea”; in particolare, prevede che il tricolore sia esposto all’esterno degli edifici ove hanno sede gli organi costituzionali ed altre importanti istituzioni statali e governative in Italia e all’estero;

– il D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121 che adotta il “Regolamento recante disciplina dell’uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici”; tale regolamento prevede, tra le altre cose, il “posto d’onore” della bandiera:  “La bandiera nazionale è alzata per prima ed ammainata per ultima ed occupa il posto d’onore, a destra ovvero, qualora siano esposte bandiere in numero dispari, al centro. Ove siano disponibili tre pennoni fissi e le bandiere da esporre siano due, è lasciato libero il pennone centrale” (cfr. art.2 co.2 DPR cit).

Quanto a colori e dimensioni, segnaliamo la seguente pagina web dell’Ufficio Cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri:

https://presidenza.governo.it/ufficio_cerimoniale/cerimoniale/bandiera.html

Da essa si traggono queste informazioni:

– i “codici pantone” del tricolore italiano sono i seguenti: Verde: 17-6153 Bianco: 11-0601 Rosso: 18-1662

– orientativamente le dimensioni ordinarie delle bandiere sono le seguenti: per esterno cm 300×200 oppure cm. 450×300 (asta da balcone m 4, asta da terra m 8); per interno cm 150×100 (asta da interno cm 250).

Infine, per alcuni cenni storici, si rimanda al sito web del Quirinale https://www.quirinale.it/page/tricolore, ove si legge quanto segue :

“Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”. Ma perché proprio questi tre colori? Nell’Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.

E anche i reparti militari “italiani”, costituiti all’epoca per affiancare l’esercito di Bonaparte, ebbero stendardi che riproponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione: il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell’antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell’Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera. Al centro della fascia bianca, lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi”.

Per un ulteriore approfondimento, segnaliamo anche questo ulteriore contributo dell’Ufficio Cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri:

https://presidenza.governo.it/ufficio_cerimoniale/cerimoniale/Bandiera.pdf

Non resta quindi che onorare e difendere la nostra bandiera tutti i giorni!

Folgore!

AUGURI DI BUON ANNO AL COMANDANTE DELLA BRIGATA PARACADUTISTI FOLGORE

Questa mattina 1 gennaio 2024 il Segretario Generale dell’ANPd’I Gen. B. (ris) Enrico Pollini, in rappresentanza ed a nome del Presidente Nazionale, Gen. C.A. (ris) Marco Bertolini e di tutta l’Associazione, si è recato a Roma presso la Caserma “Gandin” sede del “Comando del Raggruppamento Lazio – Abruzzo dell’Operazione Strade Sicure” posto agli ordini del Comandante della Brigata Paracadutisti Folgore Gen.B. Massimiliano Mongillo, per porgere gli Auguri di Buon Anno Nuovo al Comandante ed a tutti i Suoi Paracadutisti.

Dopo un colloquio con il Comandante, seguito da uno scambio di doni (tra cui il calendario associativo già in fase di spedizione ai soci dell’ANPDI col numero di “Folgore”), il Segretario Generale si è intrattenuto con il personale della Brigata in servizio presso la sala operativa al quale ha espresso i sensi di affetto, cameratismo e ringraziamento per il servizio da essi svolto in tale contesto, senza dimenticare coloro attualmente impiegati in operazioni fuori area quali il Kosovo e l’Ungheria.

Tutta l’Associazione è grata ai “fratelli in armi” i quali a prescindere dalla tipologia dell’impiego richiesto lo assolvono sempre distinguendosi per senso del dovere, disciplina, passione, professionalità, coraggio e senso di appartenenza alla Folgore.

Il Comandante della Brigata nel salutare il Segretario Generale ha ringraziato per questa gradita e non scontata visita ricordando che la Folgore è un unico “corpo” che vede il personale in servizio e quello in congedo in una unione di intenti e di ideali.

Successivamente il Segretario Generale si è recato presso la Stazione Termini dove ha incontrato i Paracadutisti in servizio di pattuglia intrattenendosi brevemente con loro formulando i più sinceri Auguri dell’Associazione per l’anno appena iniziato.

Folgore!!

 

DOLOROSO LUTTO PER LA SEZIONE DI BOLOGNA: SCOMPARSO IL PRESIDENTE ONORARIO MARCO LUIGI BETTOLI

Pubblichiamo con profonda partecipazione il comunicato del Presidente della Sezione di Bologna in ricordo del par. Marco Luigi Bettoli.

Cari Amici,

questa mattina si è Spento il Nostro Presidente Onorario Marco Luigi Bettoli.

Nato il 25 Aprile 1928, è stato uno dei Pionieri del Paracadutismo Bolognese e Nazionale, fra i primi paracadutisti Militari a Roma e poi a Pisa.

Insieme a Renato Masini faceva attività Sportiva anche in caduta libera.

Da sempre attivo per l’associazione Paracadutisti, prima API e poi A.N.P.d’I.,  ha ricoperto anche cariche Nazionali.

Il suo funerale si svolgerà a Bologna mercoledì 3 gennaio 2024 alle ore 11 presso la chiesa di Gesù Buon Pastore, in via Martiri di Monte Sole ( zona Arcoveggio uscita n 6 tangenziale) saranno presenti i labari e le Fiamme di Bologna.

Si richiede la massima Partecipazione in divisa Associativa.

Il Pres. Par. Massimo Buratti.

 

La Presidenza Nazionale, esprime a nome di tutta l’Associazione le condoglianza alla famiglia ed agli amici del par. Bettoli, animatore ed interprete di primo piano dello spirito associativo.

LA PATRIOTA PAOLA DEL DIN PRESENTA IL LIBRO “NOME IN CODICE RENATA”

IL SEGRETARIO GENERALE DELL’ANPDI, GEN. B. ENRICO POLLINI
ERA PRESENTE, PORTANDO GLI AUGURI DI TUTTA L’ASSOCIAZIONE!

Oggi presso la sede del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare si è svolta la presentazione del libro: “Nome in codice: Renata” che tratta delle vicende della MOVM paracadutista Paola Del Din che era essa stessa presente.

La nostra Presidente Onorario ha con spigliatezza, arguzie e limpida memoria commentato i fatti, soffermandosi sovente sul suo frettoloso addestramento al lancio con il paracadute, fattole dal SOE inglese in Puglia in previsione di una sua missione segreta dietro le linee tedesche: infatti dopo i lanci di brevetto effettuò un lancio di guerra. Presente per la Presidenza Nazionale il Segretario Generale Gen. Enrico Pollini che in un suo intervento oltre che a portare i saluti ed auguri di tutta l’Associazione ha posto alcune domande dalle quali è emerso che i lanci con il paracadute gli piacquero così tanto che continuò a farli anche nell’immediato dopoguerra.

Le vicende raccontate con grande vitalità della “patriota” Del Din, come essa ama definirsi e come essa realmente lo è, testimoniando sempre in ogni occasione il suo attaccamento alla Patria, hanno entusiasmato gli astanti. La stessa al momento della dedica sul libro, formulata con un bel “Folgore!”, ha ricambiato gli auguri al Segretario Generale con parole incitanti per tutta l’Associazione. Erano presenti oltre al padrone di casa il Presidente del Gruppo, la MOVM Gen. C A. Aiosa, nostro socio, la MOVM Ten.Col.  Paglia, Presidente onorario della Sezione di Caserta e la MOVM Serg.Magg.Capo Adorno.

22 NOVEMBRE 2023: FESTEGGIATO IL REDUCE PARACADUTISTA LUIGI TOSTI

I 103 ANNI DEL REDUCE PARACADUTISTA LUIGI TOSTI – BM N. 0018

Il 22 novembre u.s. in Aula Consiliare del Comune con il Sindaco di Pontinia Dott. Eligio Tombolillo, la Amministrazione Comunale al completo e numerosi cittadini intervenuti, abbiamo festeggiato il 103°  compleanno di Luigi Tosti, Reduce di Guerra sia per la partecipazione alla campagna d’Africa da dove – dopo aver subito gravi ferite in battaglia fu fortunosamente rimpatriato -, che per aver combattuto durante tutta la Guerra di Liberazione sempre in prima linea con la mansione di “franco tiratore”. 

Per l’occasione erano presenti, oltre alla nutrita delegazione dell’ANPd’I Prov.le di Latina “Ugo Carusi”con il proprio Presidente Cav. par. Ludovico Bersani, l’Associazione Reduci Combattenti provinciale di Latina con il proprio Presidente Avv. Simone Di Leginio e l’Associazione Nazionale Alpini  provinciale di Latina con le delegazioni di Sabaudia e Pontinia  con il Presidente Avv. Francesco Di Leginio. Tutte le Associazioni presenziavano con i loro Vessilli.

Grazie a tutti per lo spirito che la vostra partecipazione ha rappresentato. 

Per l’alto valore  morale e di puro cameratismo che hanno dato alla ricorrenza del nostro Reduce Luigi Tosti con la loro partecipazione, va ricordata la presenza delle Delegazioni Militari formate dal Ten.Col. Davide Plantanida, Com.te del 184° Reparto Comando e Supporti Tattici Paracadutisti “Nembo” di Livorno accompagnato  dal Ten. Col. Gabriele Vanzini suo  Vice C.te mentre, per il 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo” di Pistoia, va ricordata la presenza di una degna rappresentanza disposta dal Comandante Col. Alessandro Vivarelli (che per impegni improcrastinabili non è potuto essere presente di persona), composta dal 1° Lgt. Massimiliano Magno Sottufficiale di Corpo del Reggimento e il 1° Lgt. Roberto Marchi della 12^ Compagnia: Vi ringraziamo veramente tutti!

Avete reso solenne e indimenticabile un evento di umile semplicità.

Grazie di cuore al Sindaco di Pontinia e a tutta l’Amministrazione Comunale per l’ospitalità, l’impegno e la dimostrazione di fratellanza espressa con la Vostra solidale accoglienza anche spirituale. 

Grazie e sempre FOLGORE!  NEMBO!

Par.  Ludovico Bersani

E’ MANCATO IL MAGG. INC. PAR. MATTEO MARRANCI, DEL 9°RGT D’ASSALTO PAR. “COL. MOSCHIN”

E’ venuto a mancare, a seguito di una lunga e grave malattia, Matteo Marranci, Maggiore e incursore del 9°rgt.d’assalto par.”Col Moschin”.

Lascia la moglie e un figlio adolescente, e crea un vuoto difficilmente colmabile tra gli incursori del reparto che ne piangono la prematura scomparsa.

La morte è sempre un trauma, a partire dagli affetti più cari, e questo è ancor più vero quando colpisce nel pieno della vita, come in questo caso.

L’ANPDI si stringe con affetto alla Signora Paola e al giovane Tommaso, suo figlio, certi che sapranno superare il dolore di questo momento, trasformandolo in una dolce ma sopportabile nostalgia per gli anni passati fianco a fianco con un marito ed un padre esemplare.

Col suo valore, la sua professionalità, il suo coraggio e la sua dedizione alla famiglia e al dovere, ha dato un esempio che rappresenta un impegno per tutti.

Le esequie si svolgeranno domani alle 1530 presso la Cappella della Caserma Vannucci di Livorno.

Per messaggidi cordoglio :
Fam. Marranci
via Sant’Antonio 70A Rosignano Marittimo 57016

 

IL NOSTRO REDUCE LUIGI TOSTI OGGI COMPIE 103 ANNI

Oggi 22 novembre 2023 saranno festeggiati i “primi 103 anni“ del Reduce d’Africa e del Gruppo di Combattimento Folgore, Paracadutista Luigi TOSTI, nostro Socio nella Sezione di Latina.

Nato a Cisterna di Littoria (ora Cisterna di Latina) il 22 novembre del 1920 da una famiglia di origini contadine, si arruola nei paracadutisti dove viene assegnato alla 12^ Compagnia del IV Battaglione ed inviato in Africa Orientale assieme al resto della Divisione Folgore.

Nel Giugno del 1942 viene ferito in combattimento ad una gamba e rimpatriato. Al termine della convalescenza si arruola nella Nembo con la quale viene dislocato in Sardegna.
Dopo l’armistizio segue le sorti della Nembo fino ad approdare al Gruppo di Combattimento Folgore, Reggimento paracadutisti Nembo, II Battaglione, 5^ Compagnia con il quale combatte fino a fine guerra.
Rientrato nella vita civile ha continuato il lavoro nella azienda agricola paterna assumendone con successo le redini. Si è dedicato alla famiglia, tre figli maschi, ed al lavoro oltre che alla sua grande passione: la caccia.

Sempre presente alle attività associative ed alle ricorrenze militari che riguardano la Specialità Paracadutisti, ha in ogni circostanza orgogliosamente rivendicato il suo passato di combattente dando esempio alle giovani generazioni di paracadutisti.

Presso la Sala Consiliare del Comune di Pontinia, il Sindaco lo festeggerà assieme ai Soci della Sezione di latina e ai suoi familiari.

Assieme alla tua famiglia che ti festeggia con tanto affetto c’è tutta l’ANPd’I in un abbraccio ideale!

12 NOVEMBRE – STAFFETTA DEL MILITE IGNOTO 2023

Nella suggestiva e ricca di storia città di Aquileia si è conclusa la “Staffetta del Milite Ignoto” evento di alto contenuto spirituale, morale e patriottico organizzato dalle Sezioni del 3° Gruppo.

Perché proprio Aquileia? Nella sua stupenda Basilica Patriarcale di Santa Maria Assunta il 28 ottobre 1921 arrivarono le 11 salme di altrettanti Caduti Ignoti provenienti da altrettanti cimiteri di guerra e la Madre triestina Maria Bergamas, che piangeva la morte del figlio caduto in guerra, scelse la Salma che sarebbe poi stata tumulata in Roma presso il Sacello del Milite Ignoto dell’Altare della Patria. Le altre salme vennero tumulate nel “Cimitero degli Eroi” adiacente la Basilica e alla morte della Bergamas lei stessa venne tumulata in tale Cimitero.

La “Staffetta del Milite Ignoto” è stata preceduta dalla raccolta, da parte delle Sezioni sotto elencate, di un “testimone” del terriccio dagli 11 siti di esumazione delle salme del Milite Ignoto:

    • 1° SALMA CIMITERO MILITARE DI LIZZANA FRAZ. DI ROVERETO, Sezione di Trento
    • 2° SALMA CIMITERO BRIGATA “LIGURIA” SUL PASUBIO, Sezione di Berica
    • 3° SALMA TOMBA ISOLATA TRA LE ROCCE DELL’ORTIGARA, Sezione di Berica       
    • 4° SALMA TOMBA ISOLATA NEL SETTORE NORD DEL GRAPPA, Sezioni Treviso, Piave, Bassano            
    • 5° SALMA CIMITERO MILITARE NEL SETTORE NORD DEL GRAPPA, Sezioni Treviso, Bassano, Piave
    • 6° SALMA CIMITERO MILITARE DEI CANNONI A CA’GAMBA JESOLO, Sez. Portogruaro, Caorle , Basso Piave
    • 7° SALMA CIMITERO MILITARE A MONTE CREPA (CADORE), Sezione di Alpago
    • 8° SALMA TOMBA ISOLATA SUL MONTE ROMBON (ALTO ISONZO), Sezione Nord Friuli
    • 9° SALMA TOMBA ISOLATA SUL MONTE SAN MARCO (GORIZIA), Sezione di Gorizia
    • 10° SALMA TOMBA ISOLATA ZONA DI CASTAGNEVIZZA (CARSO), Sezione di Trieste
    • 11° SALMA TOMBA ISOLATA A S.GIOVANNI IN TUBA (FOCI DEL TIMAVO), Sezione di Trieste


Inoltre, a cura della Sezione Basso Piave, è stata prelevata una ampolla di acqua del Piave fiume Sacro alla Patria.                                                                       

Le ampolle con il terriccio e l’acqua, portate nell’ultimo tratta da Cervignano del Friuli ad Aquileia, sono state benedette nel corso della S.Messa celebrata nella Basilica e successivamente deposte presso l’ara sita nel “Cimitero degli Eroi” ,ai piedi della quale è come detto sepolta anche la Bergamas, dove è stata posta anche una corona d’alloro. Hanno presenziato alla cerimonia il Sindaco di Aquileia Emanuele Zorino che ci ha accolti con sentita compartecipazione, il Ten.Col. Massimiliano Ferretti Direttore dei Sacrari Militari della Regione Friuli Venezia Giulia al quale va il ringraziamento di tutti noi per la sua meritoria opera, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Aquileia e il rappresentante della Capitaneria di Porto ed il Segretario Generale dell’ANPd’I Gen. Enrico Pollini. Molte le Sezioni del “Triveneto” presenti con in testa il Consigliere Nazionale par. Giorgio Munerati.

L’attività si è conclusa con un “ottimo ed abbondante“ rancio!!.

Un plauso e ringraziamento particolare al Comitato Organizzatore composto dal par. Roberto Dariol, par. Francesco Saoner e par. Danilo Baradel ed  agli “staffettisti” (Sezioni di Portogruaro, Trieste, Treviso, Trento, Basso Piave, Vicenza, Berica) che con stile ed assetto formale consono alla circostanza hanno reso possibile il trasporto delle ampolle.


L’ANPd’I in qu
anto Associazione d’Arma ha il dovere di ricordare e tramandare il sentimento patriottico  e la storia patria con la celebrazione e ricordo  dei Caduti: nulla deve cadere nell’oblio.

NASSIRIYA, IL 12 NOVEMBRE DI VENTI ANNI FA LA STRAGE DI ITALIANI

Vent’anni or sono un camion bomba si faceva esplodere all’interno della Base Maestrale dei Carabinieri a Nassiriya.

Nell’attentato perirono 19 Italiani, di cui 12 appartenenti all’Arma dei Carabinieri, 5 militari dell’Esercito e due civili. Numerosi furono anche i morti tra la popolazione irakena ai quali si aggiunsero molti feriti tra le forze nazionali e i locali.

L’attentato di Nassirija assunse subito una dimensione simbolica, per l’entità della strage, ma non fu l’unico evento nel quale i nostri militari pagarono col sangue la loro partecipazione alle cosiddette Operazioni di Pace.

Altri li avevano preceduti in molti eventi, tra i quali il più famoso era stato l’eccidio di 13 aviatori italiani in Congo l’11 novembre del 1961, con una coincidenza di date emblematica, seguito da uno stillicidio di perdite tra le nostre forze soprattutto in Somalia. Molti altri li avrebbero poi seguiti nella stessa sorte, sempre in Iraq e successivamente in vent’anni di impegno in Afghanistan.

Ancora oggi, i nostri militari, di tutte le Forze Armate, sono presenti in molte aree calde nel tentativo di evitare che le ragioni dello scontro e del sangue abbiano la meglio sulla necessità di pace dei nostri giorni.

Un pensiero particolare e beneaugurante deve quindi correre a tutti loro, con particolare riferimento ai nostri 1.100 uomini impiegati in un’area difficile come il sud del Libano di questi difficili giorni, senza dimenticare quanti, in Teatri “minori” ma altrettanto delicati rischiano ogni giorno la vita per il dovere e per l’onore della nostra Italia.

L’ANPDI si unisce al dolore inestinguibile delle famiglie di tutti questi Caduti, stringendo fratelli, sorelle, figli e genitori in un affettuoso e grato abbraccio.

Folgore!

 

 

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