La notizia della morte dell’Aiutante Lamberto Serenelli, dopo un lungo periodo di sofferenze che ne avevano piegato il fisico ma non lo spirito, colpisce profondamente l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. La storia di Lamberto si intreccia profondamente, infatti, con quella del paracadutismo moderno italiano di cui è stato pioniere, propulsore ed interprete di prima grandezza. Generoso, competente e sempre disponibile ha dedicato tutte le sue energie e la sua stessa vita all’entusiasmante impresa di trasferire le sue conoscenze e la sua passione “folgorina” ai più giovani, sia durante i lunghi ed esaltanti anni del servizio attivo, sia in quiescenza, quale dirigente di quell’ANPDI che oggi ne piange la scomparsa stringendosi alla sua famiglia. Nel far ciò, l’ANPDI si vuole però stringere con affetto anche ai suoi commilitoni di un tempo, protagonisti con lui di un’epoca della quale non si può non provare grande nostalgia. Quella che hanno vissuto, infatti, è stata l’epoca del paracadutismo più nobile e spartano, che non aveva bisogno di travestirsi da ipertecnologica disciplina estrema per attrarre gli animi più intrepidi ed i cuori più generosi. Lascia ai più giovani una bellissima eredità che è nelle nostre responsabilità non dissipare.
NAPOLI 24 MARZO 2019: LANCIO DEL TRICOLORE DI MILLE METRI QUADRATI IN PIAZZA DEL PLEBISCITO
NAPOLI 24 MARZO 2019:
LANCIO DEL TRICOLORE DI MILLE METRI QUADRATI
IN PIAZZA DEL PLEBISCITO
Nella splendida cornice di Napoli e del suo golfo, nell’ambito della manifestazione “Giornate della Prevenzione, la salute in Piazza” alla quale ha partecipato anche l’Esercito Italiano e nel corso della quale sono stati effettuati anche screening sanitari gratuiti per il pubblico, è stato effettuato l’aviolancio del “Tricolore da mille metri quadri”, ormai conosciuto in ambito Associativo come “IL BANDIERONE”, nella splendida Piazza del Plebiscito, cuore pulsante di Napoli.
L’attività, organizzata dalla Sezione ANPd’I di Napoli con in testa il suo Presidente Massimo Castiello, ha visto un “lavoro di squadra” associativo in una sinergica condivisione di ideali e per raggiungere l’ambito obbiettivo: lanciare “IL BANDIERONE” a Napoli come caldeggiato anche dal Comandante delle Forze Operative Sud il Gen. C.A. par. Rosario Castellano che è stato con noi in piazza, assieme alle altre Autorità Cittadine, nelle fasi salienti del lancio, rendendo tangibile la sua vicinanza all’ANPd’I, alla Sezione di Napoli ed ai paracadutisti.
Sinergicamente tutti si sono adoperati per il successo della manifestazione: dall’aereo Cessna 207 della Scuola Nazionale ANPd’i di Ancona, pilotato dal par. Antonio Guzzo, Direttore di tale Scuola, si sono lanciati nel cielo di Napoli i paracadutisti Marco Andreani (Sezione di Ancona) che ha portato in volo una magnifica bandiera dell’ANPd’I, Claudio Borin (Sezione di Biella) ed Alberto Orlandi (Sezione di Napoli) nel primo passaggio, mentre nel secondo passaggio si sono lanciati Paolo Filippini (Sezione di Massa) con “IL BANDIERONE” ed il figlio Fabio Filippini (Sezione di Saronno) per le riprese video. Bravissimi tutti! Campioni tra i Campioni!.
Il pubblico estasiato ha visto atterrare tutti gli atleti in piazza (atterraggio non facile viste le “correnti e spifferi” che provenivano dai vari accessi alla Piazza!!), rimanendo in un silenzio carico di ammirazione e partecipazione quando in piazza, dopo aver volteggiato nel cielo partenopeo, è entrato Paolo Filippini con il grande Tricolore: le immagini non renderanno mai il senso dello scrosciante applauso!!.
Ma il lavoro di squadra non si è fermato: infatti il team di ripiegatori del bandierone (cosa difficile se non ben addestrati ed affiatati!!) della Sezione di Massa capitanati dal loro Presidente di Sezione, Mario Lorieri, ha subito preso in consegna il Tricolore per ripiegarlo in piazza, tutti i paracadutisti presenti si sono adoperati per contenere un pubblico, comunque disciplinato, entro le aree per esso delimitate, i paracadutisti della Sezione di Napoli hanno dato vita, nel “villaggio della prevenzione” ad uno stand espositivo presso il quale un pubblico incuriosito ha potuto indossare i paracadute, fare domande e ricevere risposte in un clima di grande cordialità. Erano presenti i Labari della Sezione di Napoli, Massa Carrara e di Barletta accompagnato dal Presidente di Sezione Michele Palmitessa: insomma tutti i paracadutisti, a prescindere dalla loro provenienza, hanno dato il meglio di loro per un comune e grande successo associativo.
PUBBLICATO FOLGORE GENNAIO-FEBBRAIO 2019
FAUSTO BILOSLAVO – NUOVO DIRETTORE DI FOLGORE
E’ MORTO IL COLONNELLO LORIS ARELLI
IL VIDEO DEL RADUNO minuto per minuto
FESTA DI SPECIALITA’ 2018 – Pisa, 26 Ottobre 2018 …per ricordare i nostri Eroi! (Locandina e Programma della celebrazione)
FESTA DI SPECIALITA’ 2018
Pisa 26 ottobre 2018
La celebrazione del 76° Anniversario della Battaglia di El Alamein
si svolgerà il 26 ottobre 2018 a Pisa
presso il Centro Addestramento di Paracadutismo
secondo il programma allegato.
Una massiccia partecipazione dei Labari delle Sezioni e loro Soci
sarà certamente il modo migliore per ricordare i Nostri Eroi
in unione alle Gloriose Bandiere di Guerra della Brigata Paracadutisti Folgore.
SCARICA QUI LOCANDINA E PROGRAMMA DELL’EVENTO
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PUBBLICATO FOLGORE LUGLIO AGOSTO 2018
Raduno Nazionale dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. Vittorio Veneto, 29-30 settembre 2018. Imbucati vari
Raduno Nazionale dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. Vittorio Veneto, 29-30 settembre 2018.
Imbucati vari
- Come noto, i prossimi 29 e 30 settembre si svolgerà a Vittorio Veneto il Raduno Nazionale dell’ANPd’I in occasione del centenario della Vittoria al termine della Prima Guerra Mondiale. Si tratta di un’occasione importante per rendere omaggio ai nostri Caduti e per riaffermare a nostra fedeltà alla Patria, proprio nella città che diede il nome alla battaglia finale che completò l’unificazione nazionale e sancì la nostra indipendenza.
- Per questo motivo, sarà fondamentale che chi vorrà presenziare all’evento, rispetti la comunità locale, presentandosi per quello che siamo (soldati disciplinati, anche se non più in servizio), evitando atteggiamenti guasconi o spacconi che poco o nulla hanno a che spartire con il nostro stile di paracadutisti, contrariamente alla vulgata propalata da chi ci vuole male. Vittorio Veneto è stata e sarà teatro di altri Raduni Nazionali di altre Associazioni d’Arma in questo periodo, e sarebbe estremamente disdicevole se nel confronto i paracadutisti ne uscissero perdenti. Anche per questo motivo, raccomando l’uso dell’uniforme associativa per i quadri dirigenti e per gli alfieri dei Labari, mentre i soci delle sezioni potranno indossare le magliette/tenute della rispettiva sezione.
Queste ultime, possono essere fregiate dei nostri stemmi associativi, purché siano prive di simboli e/o riferimenti politici o storici che possano essere oggetto di ulteriori speculazioni contro la realtà che rappresentiamo. Al riguardo, rammento che l’uso della tuta da combattimento e lancio non è consentito per ovvia decisione dello Stato Maggiore dell’Esercito a chi non è più in servizio, come noi; inoltre, alla cerimonia in Piazza del Popolo, dopo lo sfilamento dell’ANPd’I, parteciperà un reparto di paracadutisti militari, la Banda Folgore e la Bandiera di Guerra di un nostro reggimento paracadutisti per cui dovremo assumere un contegno consono a una celebrazione militare, senza inutili travestimenti o esibizioni fuori contesto. - Ovviamente, il Raduno è un’importante manifestazione dell’ANPd’I, per la quale la stessa sta lavorando da tempo, impegnando risorse umane e finanziarie. E’ quindi alla stessa riservata e deve essere occasione di ritrovo per i paracadutisti che continuano a riconoscersi nella nostra Associazione, che venne fondata dai reduci subito dopo la seconda guerra mondiale, senza cedere alle lusinghe ed alle tentazioni del protagonismo e dell’individualismo che stanno minando alle basi le fondamenta della nostra società. Per questo, la presenza di gruppi, gruppuscoli e secessionisti vari che si sono separati dall’associazione in polemica con la stessa per i motivi più disparati non è gradita, e gli stessi sono liberi di rendere a loro volta omaggio ai nostri Caduti nelle loro manifestazioni, dove e come vorranno, ma senza confondersi con l’ANPd’I nei cui confronti non nascondono sentimenti ostili. Con riferimento all’UNSI, alla quale il mio predecessore scrisse la lettera in riferimento (che allego per facilità di consultazione) ed alla quale non è stato dato ancora riscontro, ne sarà benvenuta una rappresentanza al Raduno in argomento, purchè non costituita dal sedicente gruppo paracadutisti di Salò oggetto della precedente ed ignorata missiva.
Saranno per contro benvenuti coloro che, avendone i titoli a mente di Statuto e Regolamento, decidessero di tornare nell’ambito dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, facendone formale richiesta e accettando formalmente le regole e la via proposta dalla Presidenza Nazionale per un dignitoso ritorno.
Clicca per scaricare l’allegato
LETTERA-A-UNSI-PROT.-N.587-del-10-feb.-2017.pdf (2145 download )
LEAPFEST 2018, IL SENSO DEL CAMERATISMO: RIENTRATO IL CONTINGENTE ITALIANO
È da poco rientrato in Italia il contingente dell’ANPd’I che ha partecipato, dal 31 luglio al 7 agosto, alla Leapfest 2018 negli Stati Uniti, gara internazionale di paracadutismo militare per lanci con paracadute ad apertura automatica emisferico dotato di velocità propria MC-6. La gara, che è svolta dal 1982, è organizzata dal 56th Troop Command della Guardia Nazionale del Rhode Island.
Ma il senso della Leapfest non è la gara, anzi si può certamente affermare che la gara è un fattore secondario, direi quasi accessorio in quanto il vero senso della Leapfest è sviluppare il senso del cameratismo tra reparti di paracadutisti di varie nazioni che al di là della nazionalità hanno comunque un fattore comune: essere paracadutisti.
Questo “spirito di corpo” si può sviluppare positivamente se sono presenti i seguenti fattori: serietà, legalità, rispetto. Infatti senza di essi si sviluppa solo il proprio ego a discapito della rappresentanza della propria nazione quando, inevitabilmente, i comportamenti anomali vengono alla luce.
La Leapfest è una “operazione” complessa: 4 elicotteri CH 47, 2 elicotteri UH-60 “Blackhawk”, più di 300 paracadutisti di nazionalità diverse, un numero elevato di Direttori di Lancio e di ripiegatori, giudici di gara, supporto sanitario, logistico hanno consentito di poter effettuare i 2 lanci di gara ed i lanci di scambio di brevetto raggiungendo, in molti casi, il numero massimo di 5 lanci a partecipante: solo una efficiente organizzazione militare può dare questi risultati.
Ma non ci sono stati solo momenti “operativi” ma anche di svago quali il “BBQ di benvenuto” per gli “internazionali”, la cena degli
“awards”, gite organizzate nelle località limitrofe e poi tutti gli infiniti momenti in comune: la compattezza e l’affiatamento dello “squadrone” dell’ANPd’I ben si sono inseriti in questo contesto.
Tutto è iniziato in Italia con la scelta del personale a cura dei Consiglieri Nazionali di Gruppo Regionale, l’amalgama comprendente un lancio di certificazione, l’attività propedeutica presso il CA.par ed un complesso intrecciarsi di comunicazioni e segnalazioni con l’Addetto Militare negli USA, il Comando del 56th, ed al nostro interno con comunicazioni ai partecipanti: nulla è stato lasciato al caso.
I nostri si sono confrontati con paracadutisti militari americani, inglesi, tedeschi, olandesi, ceki, sud africani, canadesi e del Botswana in un variegato mondo di baschi, fregi, uniformi, tradizioni e storia
La gara è stata combattuta come si conviene tra paracadutisti: basti pensare che i primi tre posti hanno avuto 3 ex equo ciascuno con una conseguente serie di posizioni con medesimi risultati che hanno visto quale primo classificato degli italiani all’undicesimo posto Mario Locatelli, distante dalla prima posizione solo 12 secondi seguito nelle posizioni di 13° da Porfiri, 14° Entrade, 15° Bonacini mentre il nostro primo team classificato è stato il numero 11 (Bonanni, Entrade, Bonacini, Granata i gareggianti) che si è classificato 19° su 68 team: buon risultato in entrambe le classifiche.
Ma il risultato più importante è l’apprezzamento, rispetto e la stima unanime nei nostri confronti da parte del Comandante del 56th Troop Command, dei suoi ufficiali e di tutti i suoi militari e da parte di tutti gli altri contingenti stranieri: tutti ci hanno riconosciuto un assetto formale ineccepibile, contegno sempre cameratesco, disponibilità, capacità di adattarsi a tutte le situazioni, voglia di fare e fedeltà alle nostre tradizioni. Tutto ciò conduce all’invito a partecipare il prossimo anno.
Missione compiuta.
Par. Enrico Pollini