I paracadutisti d’Italia apprendono con immenso dispiacere della scomparsa del Generale Paracadutista Maurizio Malaspina Botti. Si è spento la notte del 10 luglio scorso, all’età di 85 anni, dopo breve malattia, nella città di Savigliano in Piemonte che aveva scelto come sua dimora al termine del servizio prestato alla Patria.
Ufficiale del RN proveniente dal 15° Corso d’Accademia dell’Esercito a Modena, al termine della Scuola di Applicazione in Torino veniva destinato presso uno dei reparti di fanteria meccanizzata posti a presidio del Nord-Est del Paese – erano i tempi della Guerra Fredda – dal quale dopo poco chiedeva ed otteneva di essere trasferito presso le Aviotruppe. Assumeva servizio alla Scuola di Paracadutismo di Pisa dove, nel grado di Tenente, comandava la 2nda Compagnia Allievi Paracadutisti dell’allora BARP (Battaglione Addestramento Reclute Paracadutisti). Al termine di questo intenso periodo del quale il Generale parlava spesso, nel grado di Capitano assumeva l’incarico di Comandante degli Istruttori di Paracadutismo della Palestra dell’istituto di formazione, alle dipendenze dell’Ufficio Addestramento e Lanci. Furono gli anni più belli della sua vita come ebbe a dire lui stesso più tardi. Tenne il delicato incarico anche nel grado di Maggiore ma, alla promozione a Tenente Colonnello, non cessava di ricoprire mansioni prestigiose: gli veniva infatti assegnato il comando del 3° Battaglione Paracadutisti “Poggio Rusco” (già BARP) la cui Bandiera era quella del disciolto 1° Reggimento Paracadutisti. Al termine del laborioso e impegnativo periodo di comando, transitava presso il Comando della Scuola divenendo Capoufficio Addestramento e Lanci: il cuore pulsante dell’istituto di formazione. La sua esperienza di Comandante e la sua conoscenza tecnica della fase addestrativa propedeutica al lancio furono messe a buon frutto e molte furono le pubblicazioni specialistiche che videro la luce in quel tempo. Ancora nel grado di Tenente Colonnello, per non disperdere il patrimonio di esperienza di cui era depositario, veniva designato quale Capoufficio Esperienze e Studi della Brigata Paracadutisti con sede a Livorno. Non poteva chiedere di meglio. L’Ufficio gli consentì di affinare i dettagli più tecnici della materia addestrativa e di sviluppare progetti di ricerca finalizzati ad una sempre maggiore sicurezza dell’attività aviolancistica. Si stava avvicinando la fine del periodo di vita esclusivamente dedicato alla Specialità ma, promosso Colonnello, l’Ufficiale non cessava di avere strettissimi legami con quella che era stata la sua casa per così tanti anni. Veniva infatti designato quale Ufficiale di Collegamento della Grande Unità presso la 46 Brigata Aerea all’aeroporto militare di Pisa. In questo incarico, tenuto per molti anni prima del congedo definitivo, Botti vedeva passare sulle piste della Base le migliaia di paracadutisti che aveva contribuito a formare. Vicini agli occhi, quindi, e vicini al suo cuore di Istruttore.
Non sarebbe possibile concludere questo breve racconto della vita del Generale senza menzionare la sua trascinante carica di entusiasmo, la sua inesauribile vena artistica e l’innegabile carisma che esercitava sugli uomini ai suoi ordini. Suo è il progetto poi diventato ammirevole realtà del distintivo per Istruttori Militari di Paracadutismo che essi tuttora portano con orgoglio. Suoi sono i disegni di moltissimi Calendari della B.par. FOLGORE che hanno cadenzato un tempo indimenticabile. Suoi sono i quadri che, sparsi un po’ dappertutto nella Scuola, celebrano la sua generosità e senso di appartenenza.
Lo spirito del Generale Maurizio Malaspina Botti è andato a far parte della schiera di immortali figure che caratterizzano i ranghi dei Reparti Paracadutisti senza corpo fisico ma ben visibili a quelli che sanno vedere.
L’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia porge le sue più sentite condoglianze alla Signora Anna ed ai suoi cari. Suo marito non sarà mai dimenticato!
Le foto sono state gentilmente fornite dal Gen. B. par. (ris) Piero Bellinvia
Gen. B. par. (ris) Raffaele Iubini
“Sono sempre i migliori che se ne vanno”! Vola in alto. Ci ritroveremo in quell’ angolo di cielo riservato a tutti noi..
È stato il mio Capitano al BARP
conil Tenente Di Silvio, terzo contingente 67. Riposa in pace Comandante
Cavalleri Renato
Riposi in pace generale, un abbraccio alla signora.
Grandissimo uomo e grandissimo ufficiale.
La notte del 31/2/1983, a mezzanotte in punto venne nelle camerate a farci gli auguri,
Frase che non ho mai dimenticato “ Buon Anno Legionari “
EM
Verso la fine del 1983 come graduato e al congedamento da Sergente , chiesi rapporto al Comandante Botti io e un collega graduato della 9`Cp Tigre per richiesta di prolungare la leva servendo la Brigata col Contingente in Libano a Beirut con rafferma breve. Ricordo il colloquio con stima verso quel comandante che ci congedó poi con una forte stretta di mano e una pacca sulla spalla oltre all’onore del saluto militare. È sempre stato vicino alla truppa a volte seduto affianco a noi Graduati Istruttori durante alcuni pasti in mensa in cordiale convitto come un camerata di Compagnia. Riposa in pace Comandante tra le nuvole tra le quali spesso volavamo insieme.
Carlo Cazzari
C.M. 9’CP Tigre SMIPAR Pisa