COMMEMORAZIONE DEI CADUTI ITALIANI IN SOMALIA IN OCCASIONE DEGLI SCONTRI A FUOCO DEL 2 LUGLIO 1993 IN MOGADISCIO
Oggi, 2 luglio 2023, i Paracadutisti Italiani in servizio e in congedo, ovunque si trovino, celebrano il ricordo dei commilitoni caduti trent’anni fa in Africa, per servire la Patria.
All’alba del 2 luglio 1993, nell’ambito della Missione ITALFOR / IBIS II in Somalia, scattava nella periferia Nord di Mogadiscio l’operazione “CANGURO 11”. Si trattava del rastrellamento del quartiere HALIWA della capitale dal quale i miliziani di una delle fazioni in lotta per il controllo della città sparavano frequentemente sulle truppe delle NAZIONI UNITE e che era sospettato di nascondere grossi quantitativi di armi e munizioni. Per il contingente italiano su base “FOLGORE” si trattava di una operazione di routine finalizzata alla eliminazione di una continua minaccia per i convogli che transitavano nell’area e vedeva impegnati circa 500 uomini con carri armati e autoblindo agli ordini del Gen. par. Bruno LOI. Crocevia fondamentale dell’area attraverso il quale transitava la maggior parte del traffico che dalla capitale si muoveva verso Nord e viceversa era il Check Point “PASTA” presidiato dai paracadutisti italiani.
Fino a quel giorno, il contingente aveva potuto godere della benevolenza della maggior parte della popolazione somala alla quale, dopo anni di guerra e disordini, gli Italiani avevano riportato un po’ di tranquillità e la possibilità di cominciare a ricostruire un tessuto sociale lacerato da scontri tribali e religiosi.
Non così per il contingente pachistano che il 5 giugno aveva perso ventisei uomini in una vera e propria ondata di violenza che aveva scosso la capitale e non così per il contingente marocchino che il 28 giugno aveva visto cadere sei dei suoi soldati.
Intorno alle 07.30 di quel 2 luglio, quando il quartiere era ormai completamente circondato ed il rastrellamento era a buon punto, iniziavano gli scambi a fuoco con i guerriglieri che volevano impedire il proseguimento delle operazioni. In pochissimo tempo centinaia di miliziani erano accorsi da ogni parte della città. Si decideva di non insistere non volendo mettere a repentaglio la vita dei civili che abitavano nella zona e avendo compreso che il proseguimento del rastrellamento sarebbe costato molte vittime anche al contingente. Nell’ambito della manovra per contrastare gli attacchi dei guerriglieri, il primo a cadere è il S. Ten. Andrea MILLEVOI dell’ 8 rgt. LANCERI DI MONTEBELLO, colpito alla testa mentre si trova a bordo di una autoblindo pesante Centauro. Altri veicoli da combattimento manovrano sul campo. A bordo di uno di questi viene ucciso il Par. Pasquale BACCARO del 186 rgt. Muore dissanguato mentre i carri armati della BRIGATA ARIETE annientano con colpi di cannone le postazioni dei miliziani che stanno sparando sui paracadutisti. Gli Incursori del 9 “COL MOSCHIN” e i Carabinieri Paracadutisti. del 1 rgt “TUSCANIA” conducono valorosamente più contrattacchi per eliminare alcune barricate e coprire il ripiegamento di alcuni nuclei rimasti isolati . La reazione dei guerriglieri è rabbiosa. In questa fase viene ucciso il Serg. Magg. degli Incursori Stefano PAOLICCHI.
Al termine dei combattimenti il contingente italiano conta tre morti e decine di feriti, anche gravi, dei quali molti paracadutisti. Tra questi, l’allora Sottotenente Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Militare, ora Tenente Colonnello e Presidente Onorario della sezione ANPDI di Caserta. Altri valorosi meritano sia decorazioni al Valor Militare sia decorazioni al Valore dell’Esercito.
Il Check Point “PASTA” rimane temporaneamente in mano ai miliziani ma verrà ripreso qualche tempo dopo. Molti sono anche i caduti nel campo opposto. Si dice, da parte somala, 67 morti e 103 feriti. Molti madri quel giorno piangeranno i propri figli.
MILLEVOI, PAOLICCHI, BACCARO, i paracadutisti non dimenticano il vostro sacrificio. Non dimenticano lo slancio eroico che vi ha animato fino alla morte nel solco delle tradizioni di coraggio e di valore che caratterizzano la storia delle nostre Forze Armate.
A tutti i feriti che ancora oggi portano nelle loro carni i segni di quel giorno di guerra va il ringraziamento della Patria che hanno servito con abnegazione e onore.
Gen. B. (ris) Raffaele Iubini
FOLGORE!
NEMBO!
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