IL RICORDO DEL PRESIDENTE NAZIONALE
GEN. C.A. MARCO BERTOLINI
Dopo una dolorosa malattia che non ne aveva compromesso la volontà di essere comunque sempre presente per i suoi Cari e per le esigenze dell’ANPDI, è venuto a mancare a Livorno il Colonnello Giuseppe Chionetti. Entrato in Accademia Militare con il 20° corso nel 1962, venne assegnato ai paracadutisti appena uscito dalla Scuola di Applicazione di Torino. Presso il secondo battaglione ricoprì molti ruoli, tra cui quello di Comandante di compagnia fucilieri e di addetto all’addestramento del reparto. Frequentò con profitto la Scuola di Guerra, meritandosi i cosiddetti “vantaggi” e vinse il concorso per il successivo Corso Superiore di SM, superando quindi la prima importante selezione per poter ambire ai gradi più elevati. Per questo, fu una sorpresa la sua improvvisa decisione che lo portò a congedarsi a metà degli anni ’80. E’ probabile che in tale scelta abbia giocato un qualche ruolo anche la delusione per il mancato invio in Libano del 2° battaglione all’inizio dell’operazione, a differenza di quanto precedentemente pianificato.
Giuseppe Chionetti, comunque, non mancò di sentirsi paracadutista nel profondo e non mancò mai di essere parte attiva nella gestione dell’ANPDI, a livello locale ma anche a livello nazionale.
Con lui scompare un altro testimone di un’epoca ormai lontana della Folgore del dopoguerra, ma anche un interprete dello spirito dell’ANPDI più sincero e più profondamente radicato nell’etica del dovere.
Professionale, serio e determinato, ha dato un impulso importante anche alla gestione “disciplinare” dell’Associazione, quale membro del Collegio dei Probi Viri e, successivamente, dei Garanti, evidenziandosi oltre che per il costante rispetto per tutti, anche per il tratto estremamente cortese ed aperto. Insomma, con lui se ne va un Ufficiale e Gentiluomo vero, un paracadutista che non aveva bisogno di imporsi la faccia feroce del leoncino cresciuto in gabbia o un improbabile atteggiamento da duro e puro da operetta per meritare unanime rispetto e considerazione. Era un vero collaboratore, un insuperabile consigliere, di quelli che evitano di avanzare proposte irrealizzabili per perseguire un proprio sogno onanistico associativo. Era, insomma, conscio che “il meglio è nemico del bene” e sapeva misurare parole e proposte con l’infallibile metro della realtà.
Ci mancherà la sua pacata sicurezza nella bontà della battaglia dell’ANPDI, nei cui confronti non ha mai fatto mancare la sua fede e il suo amore. Ma ha anche tracciato un solco col suo esempio di rettitudine e di onesta operosità che non mancherà di incanalare l’azione dei veri paracadutisti.
Folgore!
Il Presidente Nazionale
Gen. C.A. (ris.) Marco Bertolini
IL RICORDO DEL PRESIDENTE DEL COLLEGIO DEI GARANTI
PROF. MAURIZIO MANZIN
Sul Manifesto di Carico del nostro Padre celeste, questa volta stava scritto il nome del mio amico Giuseppe Chionetti. Decollato per l’Ultimo Lancio, lo affidiamo all’arcangelo San Michele, il quale, oltre che nostro patrono, nella tradizione cattolica è il “pesatore delle anime”. E di anima, il colonnello paracadutista Chionetti ne aveva una grande, ma con un ombelico piccolo: caratteristica non proprio scontata, neppure nelle nostre fila. Di carattere ruvido e schietto, dotato di un senso dell’umorismo tagliente e molto “livornese”, ottimo commensale e di gran spirito cameratesco, Giuseppe era tuttavia riservato sulle questioni personali e alquanto modesto -quasi di basso profilo- per ciò che riguardava il suo passato militare (perciò ho scritto che l’ombelico dell’ego non lo dominava, come accade invece con la categoria dei “parlacadutisti”). Lo conobbi in un periodo particolarmente turbolento nella vita del Collegio Nazionale dei Probiviri, del quale fu per breve tempo presidente. In quei frangenti, ebbi modo di apprezzarne l’acuta intelligenza e il piglio combattivo con cui affrontava le questioni che venivano sottoposte al Collegio. Per la sua indole sorniona e il graffio della battuta, si era meritato il soprannome (a tutti i membri del Collegio ne era stato assegnato uno) di “il gatto”. Sono stati sei anni aspri e magnifici, nei quali Giuseppe si guadagnò la stima e l’affetto di tutti (inclusa quella del nostro Presidente Nazionale di allora, il gen. Fantini). Fui felice di sapere che aveva accettato la proposta di candidare successivamente per il Collegio dei Garanti, dove abbiamo trascorso ancora qualche anno assieme, anche se (dopo il Covid) nella forma poco gratificante delle riunioni “online”. Negli ultimi tempi la malattia lo aveva minato, e Giuseppe aveva chiesto di essere tenuto “in panchina”; da questo compresi che la faccenda era grave, perché il colonnello Chionetti non era uno che si tirava indietro. A tutti noi del Collegio, che gli siamo stati vicino, il suo ultimo Viaggio lascia un senso di profonda tristezza. Sull’attenti e col basco calzato, gli giunga il nostro grido di Folgore!, anche se con la voce rotta dalla commozione.
Il Presidente del Collegio dei Garanti
Prof. Maurizio Manzin
Per me è questa un’ora di acerbo ricordo. Sento di dover ricordare che le sue competenze, il suo -equilibrio e la sua antiveggenza contribuirono non poco al superamento della difficile stagione che il Collegio dei probiviri visse alcuni anni fa. Di certo, il suo operare fu ispirato esclusivamente al bene dell’Associazione.
Mi mancherà il suo sguardo, talvolta sorridente, sempre aperto e penetrante, sereno anche nell’ultimo periodo di grave sofferenza. Cieli blu al nostro Colonnello, commemorato dalla Sezione di Cagliari nel corso della recente assemblea, ed un abbraccio commosso ed affettuoso alla cara Signora Lidia e a tutti i familiari.
par. Michele Arru
Grazie,Maurizio, per il tuo ricordo del nostro Colonnello Giuseppe Chionetti, Persona veramente preziosa, ( anche sul piano umano) per tutti noi colleghi ( anche se ex…) dei Collegi.
Riserverò sempre un bellissimo ricordo:
Colonnello Paracadutista Giuseppe Chionetti; PRESENTE!!!
Gianfranco Ballario, Presidente della Sezione di Torino.