E’ giunta oggi la triste notizia della morte, dopo una breve malattia, di Vincenzina Nicodemi, la madre di Stefano Paolicchi, uno dei tre Caduti degli scontri del Pastificio di trent’anni fa a Mogadiscio.
Avevo conosciuto Vincenzina nel momento triste della morte di Stefano, il 2 luglio del 1993, quando mi era toccato il triste dovere di avvertire la famiglia dell’accaduto che coinvolgeva, oltre al Sottufficiale di quello che allora era ancora il “mio” 9° battaglione d’assalto “Col Moschin”, anche il Sottotenente Millevoi e il paracadutista Baccaro, nonché molti militari, feriti in maniera più o meno grave nella stessa circostanza, tra i quali l’allora Sottotenente Gianfranco Paglia.
Della famiglia apprezzai molto la compostezza con la quale aveva reagito all’evento, nella consapevolezza che comunque Stefano era caduto circondato da amici fraterni che in un certo senso avevano vissuto e sue stesse traversie, sostituendo col loro cameratesco affetto l’amore dei suoi Cari lontani.
Stefano era un Soldato di primo piano, morto nell’adempimento di un dovere che aveva abbracciato come una missione, nel più entusiasmante dei ruoli, quello di incursore paracadutista del nono. E la sua famiglia era consapevole di questo, continuando negli anni a rendergli onore elaborando il lutto in un forte orgoglio per quello che Egli aveva fatto, scegliendo di militare nel reparto di punta dell’Esercito.
Dopo la morte del padre di Stefano, qualche anno dopo, sulle spalle di Vincenzina gravò tutta la responsabilità di rappresentare il figlio nelle ricorrenti manifestazioni con le quali il reparto e l’Esercito ricordano il sacrificio dei nostri Caduti, indossando con orgoglio sul proprio petto la medaglia d’Oro al Valor Militare guadagnata dal figlio. Insomma, Stefano continuava ad essere presente tra di noi tramite suo, cosa che renderà ancora più triste, ora, la sua mancanza.
Le esequie della Signora Vincenzina avranno luogo mercoledì, presso la Chiesa di Quercioli. L’ANPDI esprime alla famiglia le sue più affettuose condoglianze.
Gen. Marco Bertolini