ASSOCIAZIONE NAZIONALE

  PARACADUTISTI D'ITALIA

Raduno Nazionale dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. Vittorio Veneto, 29-30 settembre 2018. Imbucati vari

Raduno Nazionale dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. Vittorio Veneto, 29-30 settembre 2018.
Imbucati vari

  1. Come noto, i prossimi 29 e 30 settembre si svolgerà a Vittorio Veneto il Raduno Nazionale dell’ANPd’I in occasione del centenario della Vittoria al termine della Prima Guerra Mondiale. Si tratta di un’occasione importante per rendere omaggio ai nostri Caduti e per riaffermare a nostra fedeltà alla Patria, proprio nella città che diede il nome alla battaglia finale che completò l’unificazione nazionale e sancì la nostra indipendenza.
  2. Per questo motivo, sarà fondamentale che chi vorrà presenziare all’evento, rispetti la comunità locale, presentandosi per quello che siamo (soldati disciplinati, anche se non più in servizio), evitando atteggiamenti guasconi o spacconi che poco o nulla hanno a che spartire con il nostro stile di paracadutisti, contrariamente alla vulgata propalata da chi ci vuole male. Vittorio Veneto è stata e sarà teatro di altri Raduni Nazionali di altre Associazioni d’Arma in questo periodo, e sarebbe estremamente disdicevole se nel confronto i paracadutisti ne uscissero perdenti. Anche per questo motivo, raccomando l’uso dell’uniforme associativa per i quadri dirigenti e per gli alfieri dei Labari, mentre i soci delle sezioni potranno indossare le magliette/tenute della rispettiva sezione.
    Queste ultime, possono essere fregiate dei nostri stemmi associativi, purché siano prive di simboli e/o riferimenti politici o storici che possano essere oggetto di ulteriori speculazioni contro la realtà che rappresentiamo. Al riguardo, rammento che l’uso della tuta da combattimento e lancio non è consentito per ovvia decisione dello Stato Maggiore dell’Esercito a chi non è più in servizio, come noi; inoltre, alla cerimonia in Piazza del Popolo, dopo lo sfilamento dell’ANPd’I, parteciperà un reparto di paracadutisti militari, la Banda Folgore e la Bandiera di Guerra di un nostro reggimento paracadutisti per cui dovremo assumere un contegno consono a una celebrazione militare, senza inutili travestimenti o esibizioni fuori contesto.
  3. Ovviamente, il Raduno è un’importante manifestazione dell’ANPd’I, per la quale la stessa sta lavorando da tempo, impegnando risorse umane e finanziarie. E’ quindi alla stessa riservata e deve essere occasione di ritrovo per i paracadutisti che continuano a riconoscersi nella nostra Associazione, che venne fondata dai reduci subito dopo la seconda guerra mondiale, senza cedere alle lusinghe ed alle tentazioni del protagonismo e dell’individualismo che stanno minando alle basi le fondamenta della nostra società. Per questo, la presenza di gruppi, gruppuscoli e secessionisti vari che si sono separati dall’associazione in polemica con la stessa per i motivi più disparati non è gradita, e gli stessi sono liberi di rendere a loro volta omaggio ai nostri Caduti nelle loro manifestazioni, dove e come vorranno, ma senza confondersi con l’ANPd’I nei cui confronti non nascondono sentimenti ostili. Con riferimento all’UNSI, alla quale il mio predecessore scrisse la lettera in riferimento (che allego per facilità di consultazione) ed alla quale non è stato dato ancora riscontro, ne sarà benvenuta una rappresentanza al Raduno in argomento, purchè non costituita dal sedicente gruppo paracadutisti di Salò oggetto della precedente ed ignorata missiva.
    Saranno per contro benvenuti coloro che, avendone i titoli a mente di Statuto e Regolamento, decidessero di tornare nell’ambito dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, facendone formale richiesta e accettando formalmente le regole e la via proposta dalla Presidenza Nazionale per un dignitoso ritorno.

 

 

 

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LETTERA-A-UNSI-PROT.-N.587-del-10-feb.-2017.pdf (1834 download )

LEAPFEST 2018, IL SENSO DEL CAMERATISMO: RIENTRATO IL CONTINGENTE ITALIANO

LEAPFEST 2018: LA SQUADRA ITALIANA

È da poco rientrato in Italia il contingente dell’ANPd’I che ha partecipato, dal 31 luglio al 7 agosto, alla Leapfest 2018 negli Stati Uniti, gara internazionale di paracadutismo militare per lanci con paracadute ad apertura automatica emisferico dotato di velocità propria MC-6. La gara, che è svolta dal 1982, è organizzata dal 56th Troop Command della Guardia Nazionale del Rhode Island.
Ma il senso della Leapfest non è la gara, anzi si può certamente affermare che la gara è un fattore secondario, direi quasi accessorio in quanto il vero senso della Leapfest è sviluppare il senso del cameratismo tra reparti di paracadutisti di varie nazioni che al di là della nazionalità hanno comunque un fattore comune: essere paracadutisti.
Questo “spirito di corpo” si può sviluppare positivamente se sono presenti i seguenti fattori: serietà, legalità, rispetto. Infatti senza di essi si sviluppa solo il proprio ego a discapito della rappresentanza della propria nazione quando, inevitabilmente, i comportamenti anomali vengono alla luce. 
La Leapfest è una “operazione” complessa: 4 elicotteri CH 47, 2 elicotteri UH-60 “Blackhawk”, più di 300 paracadutisti di nazionalità diverse, un numero elevato di Direttori di Lancio e di ripiegatori, giudici di gara, supporto sanitario, logistico hanno consentito di poter effettuare i 2 lanci di gara ed i lanci di scambio di brevetto raggiungendo, in molti casi, il numero massimo di 5 lanci a partecipante: solo una efficiente organizzazione militare può dare questi risultati.

 

Ma non ci sono stati solo momenti “operativi” ma anche di svago quali il “BBQ di benvenuto” per gli “internazionali”, la cena degli
“awards”, gite organizzate nelle località limitrofe e poi tutti gli infiniti momenti in comune: la compattezza e l’affiatamento dello “squadrone” dell’ANPd’I ben si sono 
inseriti in questo contesto.

Tutto è iniziato in Italia con la scelta del personale a cura dei Consiglieri Nazionali di Gruppo Regionale, l’amalgama comprendente un lancio di certificazione, l’attività propedeutica presso il CA.par ed un complesso intrecciarsi di comunicazioni e segnalazioni con l’Addetto Militare negli USA, il Comando del 56th, ed al nostro interno con comunicazioni ai partecipanti: nulla è stato lasciato al caso.

I nostri si sono confrontati con paracadutisti militari americani, inglesi, tedeschi, olandesi, ceki, sud africani, canadesi e del Botswana in un variegato mondo di baschi, fregi, uniformi, tradizioni e storia
La gara è stata combattuta come si conviene tra paracadutisti: basti pensare che i primi tre posti hanno avuto 3 ex equo ciascuno con una conseguente serie di posizioni con medesimi risultati che hanno visto quale primo classificato degli italiani all’undicesimo posto Mario Locatelli, distante dalla prima posizione solo 12 secondi seguito nelle posizioni di 13° da Porfiri, 14° Entrade, 15° Bonacini mentre il nostro primo team classificato è stato il numero 11 (Bonanni, Entrade, Bonacini, Granata i gareggianti) che si è classificato 19° su 68 team: buon risultato in entrambe le classifiche.
Ma il risultato più importante è l’apprezzamento, rispetto e la stima unanime nei nostri confronti da parte del Comandante del 56th Troop Command, dei suoi ufficiali e di tutti i suoi militari e da parte di tutti gli altri contingenti stranieri: tutti ci hanno riconosciuto un assetto formale ineccepibile, contegno sempre cameratesco, disponibilità, capacità di adattarsi a tutte le situazioni, voglia di fare e fedeltà alle nostre tradizioni. Tutto ciò conduce all’invito a partecipare il prossimo anno.

Missione compiuta.
Par. Enrico Pollini

A DIFESA DELLA DIGNITA’ DEL MILITE IGNOTO

L’ANPDI fu la prima, dopo i festeggiamenti della cosiddetta “festa della donna” del marzo 2017, a scrivere al Ministro della Difesa ed ai Capi di Stato Maggiore di Difesa ed Esercito per sollecitare una reazione di fronte al sacrilegio compiuto da un gruppo di femministe che, all’Altare della Patria, si esibirono mostrando le loro modeste pudenda con lo sfondo della tomba del Milite Ignoto. ASSOARMA si aggiunse alla nostra iniziativa promuovendo un’azione giudiziaria contro le stesse “smutandate” che, recentemente, è stata archiviata dall’autorità giudiziaria. Come si può leggere nel comunicato che segue, ASSOARMA non demorde e sta procedendo per impugnare la decisione di archiviazione del Pubblico Ministero, affermandosi così in un ruolo di sostituzione delle Istituzioni che le fa onore ma che avvilisce al tempo stesso.

L’ANPDI supporta con forza l’iniziativa di ASSOARMA, ritenendo vergognoso che comportamenti come quelli delle “smutandate” in questione non abbiano suscitato alcuna reazione né a livello governativo di allora né a livello giudiziario. Che si debba ricorrere a un giudice, per di più inutilmente come in questo caso, per difendere la dignità del Milite Ignoto e con essa quella di tutto il nostro popolo è un “segno dei tempi” che i paracadutisti dell’ANPDI rifiutano. Siamo figli della stessa Italia che espresse i 5 milioni di soldati, di cui 650.000 caduti, della prima guerra mondiale che quest’anno celebreremo nel primo centenario del sacrificio, col quale la nostra Patria si affermò quale Stato unitario e indipendente; e non siamo disposti a rinunciare né all’unità né all’indipendenza che quei ragazzi di allora conquistarono con sacrifici enormi. Ci troveremo sempre, quindi, sul fronte opposto di chi vorrebbe sbarazzarsene, in nome di una solidarietà internazionale che, fino ad oggi, ha riservato all’Italia soprattutto problemi e umiliazioni, o in ossequio a uno “spirito del mondo” che si esprime soprattutto con la chiassosa, patetica e scomposta disperazione di anime perdute come quelle in argomento. Per questo, non siamo disposti ad accettare, in nome di risibili e come in questo caso agghiaccianti “diritti di espressione”, atteggiamenti che irridano il sangue versato dai milioni di giovani contadini, operai e studenti che lungo tutto il corso della nostra storia, anche pre-unitaria e su tutti i fronti, lasciarono le loro case per scrivere con le loro sofferenze e col loro sangue la storia del nostro nobilissimo ed impareggiabile paese.

Il Presidente Nazionale
Gen. C.A. Marco Bertolini

VALORI

L’8 marzo 2017 alcune donne, per celebrare la loro Festa, pensarono bene di accedere all’Altare della Patria e di alzare tutte insieme le vesti per esibire le proprie pudenda al pubblico, al fotografo e ad un bambino che le accompagnava. Con i tempi che corrono, la foto (da riportare se ritenuto opportuno), apparsa su alcuni quotidiani, provocò solo moderate reazioni e fu de facto ignorata.

In assenza di un qualsiasi intervento delle Autorità Ufficiali della Difesa (Ministro? Stati Maggiori?), la Presidenza di Assoarma, non potendo accettare che una simile offesa non solo al senso del pudore, ormai da tempo piuttosto desueto, ma anche e soprattutto alle Istituzioni ed ai Valori cui si ispirano le Forze Armate, nel rispetto del mandato chiaramente indicato dal proprio Statuto, inviò prima un esposto e poco dopo un denuncia formale all’Autorità Giudiziaria per i reati di vilipendio delle Forze Armate e delle Istituzioni, nonché di atti osceni in luogo pubblico in presenza di minore.

In merito fu informato il Ministro della Difesa, che rimase dal tutto inerte, e fu data notizia formale alle Associazioni nel corso di una riunione ordinaria dei Presidenti Nazionali.

Trascorso un anno, a fronte dell’assoluta inazione della Magistratura, furono rivolte ripetute telefonate al Pubblico Ministero interessato all’indagine allo scopo di sollecitare un provvedimento in proposito, ma fu sempre impossibile contattarlo. Successivamente, a seguito di una richiesta formale di notizie, inviata in data 18 giugno 2018, fu ufficializzata l’archiviazione del procedimento non essendosi rilevato, da parte del magistrato inquirente, alcun reato su quanto era accaduto.

Questa decisione ha suscitato un profondo e comprensibile stupore, in quanto chiaramente frutto di un’impostazione ideologica piuttosto che giuridica di un evento riconosciuto dal Codice Penale come palesemente offensivo dei Valori delle Forze Armate e degli stessi principi etici che dovrebbero essere alla base della nostra società.

Grazie alla piena disponibilità di un validissimo avvocato, nostro volenteroso consociato, è stata depositata in data 20 luglio 2018 un’ampia e documentata opposizione alla decisione del p.m..

Restiamo in attesa di conoscere il seguito di questa spiacevole vicenda.

Il Presidente Nazionale Assoarma
Gen. C.A. Mario Buscemi

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